Powered By Blogger

lunedì 13 marzo 2023

Le idi di marzo [di George Clooney, 2011]

"e se ne va così la tua bellezza,
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di marzo, o Giovinezza…
"
Ada Negri (1870 - 1945)


Gliozzi Caterina
01/03/1913 - 11/01/1991


Mittiga Rosario
aka mastru Rosariu i barva
06/03/1881 - 30/06/1967


Gliozzi Francesco "Ciccillo"
06/03/1908 - 27/03/1975


Amalia Gliozzi 
08/09/1925 - 10/03/2017
Giuseppina Mittiga 
13/03/1920 - 12/02/1990

e ancora: 

Fera Caterina (mamma della nonna Lisa) 08/03/1864-10/11/1943
Mittiga Rocco  (padre del nonno Rosario) 04/02/1814-29/03/1890    


mercoledì 1 febbraio 2023

L' angelo della distruzione [di Charles Philip Moore - 1994]


Sul versante Jonico dell’Aspromonte il paese che ebbe più gravi danni fu Platì, il quale è pure il più prossimo all’area centrale del terremoto, poiché dista appena 7 chilometri da S. Cristina d’Aspromonte. Memorie di matematica e di fisica della Società italiana delle scienze della Società italiana delle scienze · 1896
Quel 5 di febbraio Sant’Agata, la protettrice dei terremoti, nulla poté fare contro la forza della natura. Il danno più grave è stato la perdita della chiesa di San Nicolò di Bari, situata nei pressi dell’odierna via S. Nicola*. Era stata eretta dal notaio Carlo Zappia sul finire del 1600 e possedeva una cospicua platea dei beni, in quell’anno era rettore della chiesa Don Antonio Zappia figlio del notaio prima citato. Secondo varie fonti il numero di quelli che perirono è di 25 "ma la tenacia e la laboriosità dei sopravvissuti fece rinascere l'antico centro che nel 1799 fu istituito Comune autonomo dai francesi".*

Le foto fanno riferimento al Casino Oliva in contrada Margherita
 
 

mercoledì 25 gennaio 2023

Un turbine di gioia [di Norman Taurog - 1956]

Bona sira vi dicu a Vui, Madonna,
la groliusa di Santa Maria.



Il giorno 26 del mese di ottobre dell’anno del Signore 2022, come già avvenuto nel 1948 e nel 2006, il popolo di Platì in un tripudio di gioia, accoglie con suono di tamburelli ed organetto il simulacro ligneo della Beata Vergine del Divin Pastore (Madonna della montagna di Polsi). In precedenza la statua era stata presa in consegna al bivio che porta a Natile Vecchio. Ad aspettarla insieme ad una rappresentanza della Comunità parrocchiale di Platì, guidata da P. Dawinson, la comunità della Parrocchia Santa Chiara Vergine di Natile Nuovo, guidata dal loro parroco P. Antonello Rossi, e consegnata dalla comunità di Natile Vecchio, accompagnata dal parroco P. Peppe Svanera e dal Priore della confraternita Santa Maria del Soccorso, nonché Procuratore del Santuario di Polsi per Natile Paolo Callipari. Dal bivio si diparte la processione che attraversa, in ordine: contrada Bosco, Ntopa, Giambattista, Lacchi, Cuccumo giunge in contrada Arsanello, dove si è radunata l’intera comunità di Platì ad aspettare il SS Simulacro della Vergine della Montagna. Ricevuta la Santa Vergine con grande festa e con il rumore dei fuochi, il suono di organetti e tamburelli e i canti tradizionali, viene portata in processione fino alla chiesa Matrice, dove per 3 giorni consecutivi riceverà l'omaggio del popolo di Platì. Entrati in chiesa inizia la Santa Messa, officiata dal Parroco P. Dawinson Licona e concelebrata dai parroci delle 2 comunità di Natile Vecchio e Natile Nuovo, Padre Giuseppe Svanera e Padre Antonello Rossi. La chiesa è stracolma di fedeli, essendo riunite tre comunità parrocchiali. La Santa Messa viene conclusa con il canto “BONASIRA” e il grido dei fedeli Viva Maria infonde gioia e commozione a chi è venuto a trovare la Vergine Santissima.

Bonasira

Bona sira vi dicu a Vui, Madonna,
la groliusa di Santa Maria.
E la matina: buon giornu, buon giornu!
siti patruna di tuttu Iu mundu.
Liberatindi di li peni di Iu mpernu,
di tutti li disgrazi di Iu mundu.
E Iiberati la notti e Iu jornu
e puru quandu jamu pe la via.
Supra all ’artaru c'è na gran Signura,
Maria di la Muntagna ca si chiama.
A cui nci cerca grazzi nci li duna,
cu nd’a lu cori malatu nci lu sana.
Ora, gran Matri mia, vi cercu una:
st ’arma cuntenta e la mia vita sana.
Eu non vi dicu quantu ammeritati:
Vergini bella, non nd’abandunati.
Eu mi ndi vaiu e vi dassu filici
accumpagnata cu l’angili stati.
E la Madonna si vota e ndi dici:
Va jiti, bona sira e santa paci.

Testi, foto e video di Domenico Jermanò

lunedì 23 gennaio 2023

The fabelmans [di Steven Spielberg - 2022]

Per una storia di Platì da pubblicare

Capitolo 1° - Un Re, una Casata, un territorio da governare

1 - Desiderio di re (Dio Guardi):

https://iloveplati.blogspot.com/2021/12/desiderio-di-re-di-josef-von-sternberg.html

2 - Conflitto di classe: il circolo di Nerone

https://iloveplati.blogspot.com/2021/10/conflitto-di-classe-di-michael-apted.html

3 - La vita risorge: Natile provincia di Platì

https://iloveplati.blogspot.com/2021/09/la-vita-risorge-natile-gli-oliva-plati.html

4 - L’ultimo atto: morte al casino

https://iloveplati.blogspot.com/2021/07/lultimo-atto-di-georg-wilhelm-pabst-1955.html

5 - L’albergo degli assenti: Sfalassi, Sfalasi o Boschetto:

https://iloveplati.blogspot.com/2021/06/lalbergo-degli-assenti-di-raffaello.html

6 - Rocambole: il luridume di una camorra nauseosa

https://iloveplati.blogspot.com/2021/01/rocambole-di-giuseppe-zaccaria-1919.html

7 - I Visitatori: Franchetti e Nathan a Platì il 25 gennaio 1885

https://iloveplati.blogspot.com/2016/02/i-visitatori-reg-jean-marie-poire-1993.html

 

 

martedì 3 gennaio 2023

Genji Monogatari [di Yoshimura Kōzaburō - 1951]



"Fra una decina di giorni sarà Natale; Luigi arriverà in tempo per assistere ancora, dopo tanto tempo, nella grande chiesa semibuia, alla poetica Messa di mezzanotte, coi limpidi, meravigliosi cori popolari che sembrano uscire dal nulla e invece sorgono dalle labbra delle ragazze inginocchiate nell’ombra. E alla fine della funzione, dopo che le ciaramelle avranno intonato la loro dolce, monotona canzone, i grandi falò improvvisati sulla piazzetta antistante alla Chiesa, illumineranno i volti della gente raccolta intorno... "
Michele Fera, Il ritorno, 1955

giovedì 22 dicembre 2022

This Is Christmas [di Chris Foggin - 2022]

"At Christmas time
We let in light and we banish shade"
Band Aid
La speranza e i suoi gesti
Il messaggio e i messaggi
di P. GIANCARLO BREGANTINI

A Platì, durante la novena che si svolge prestissimo, alle 5. 00, secondo la più fedele tradizione, in una chiesa gremitissima ogni mattina, è stato posto nel cuore della chiesa un grande albero spoglio e nudo.
Colpiva la sua nudità. Esistenziale. Altamente simbolica per attese di giustizia, gridi di pace, speranze nascoste nel cuore di tutti... Tutto vi era rappresentato. A Natale, il miracolo. L 'albero “nudo” ' è stato sostituito da un grande olivo verdeggiante. Non da un albero di abete, che non appartiene direttamente alla nostra cultura, ma da un albero di olivo, quell'albero cioè che orna le nostre colline e ricrea il cuore nel vederlo argenteo al sole, pur nella dura fatica, quest'anno, di un raccolto sotto la pioggia insistente.

A San Luca protagonisti del messaggio natalizio sono stati i ragazzi della Scuola elementare guidati dalle maestre e sostenuti entusiasticamente dal parroco. Hanno ricostruito luoghi e ambienti del tempo di Alvaro, hanno lanciato un messaggio di riscoperta delle tradizioni più genuine del popolo calabrese, pur nella consapevolezza che è “dura la vita dei pastori in Aspromonte”. L ‘intero paese si è mosso, rispondendo con favore alle sollecitazioni e agli stimoli offerti. “Un Natale con i fiocchi”, appunto, anche se di neve non c 'era l 'ombra.

Da Africo è partito invece un chiaro messaggio di impegno ed una proposta decisa. L 'hanno rilanciata i ragazzi, i docenti e soprattutto la coraggiosa preside della Scuola Media. Chiedono un edificio per la scuola. Per capirli, basta visitare un attimo l'attuale sede della scuola, alloggiata in una angusta casa popolare. Le aule, soprattutto del piano inferiore, strette e buie, con una rigida (e purtroppo necessaria!) inferriata alle finestre, danno a tutti un immediato sapore di tristezza. Lì non si coglie il sorriso della vita che dovrebbe accompagnare la voglia di studiare. Eppure, all'ingresso del paese, le fondazioni e i pilastri della scuola ci sono. Svettano verso il cielo, quasi mani imploranti ascolto, ormai stanche per la ruggine e l 'abbandono. La recita in dialetto ha dimostrato, lì come a San Luca qualche giorno prima, che nelle scuole i ragazzi nascondono spesso talenti impensati. Sono un po' tutti attori in questi paesi. A noi adulti, alla scuola soprattutto, la gioia di scoprire che, “dentro il marmo, la statua già c 'è e che va solo liberata dal marmo che la stringe”.

L'Avvenire di Calabria, 6 gennaio 1996


encore

lunedì 19 dicembre 2022

La gentilezza del tocco [di Francesco Calogero - 1988]

Ciao Luigi,
ti mando le foto fatte a Ubaldo con il libro, che ha gradito molto e a cui ho dato il tuo numero.
Ti mando con altra mail (questioni di capienza) anche quelle fatte al banner uscito sulla Gazzetta, nel caso non l'avessi visto.
Ho incontrato Silvana e Totò, a cui ho detto del tuo libro e della citazione che lo riguarda. Mi hanno detto che avrebbero piacere di vederti. Ho dato a Silvana il tuo numero. Lei avrebbe l'intenzione di organizzare una rimpatriata con Francesco Calogero, che verrà a Messina per girare il suo prossimo film.
Sto leggendo pian piano il libro.
Affascinante e sorprendente il racconto di Saverio Mittiga (presumo tuo parente) su Platì e sull'amara storia dei due briganti.
Riguardo al tuo pezzo, non ho trovato quelle incoerenze che paventavi. Certo, per il lettore, c'è qualche difficoltà ad individuare, per es. a pag. 100, i ..."tre Sergio".
Forse il "salto" potrebbe essere a pag. 106, laddove passi repentinamente dal riferire dei cinema gestiti da Gianni Parlagreco a "Totò mi disse...". Non si capisce chi sia Totò (immagino Caratozzolo ma il lettore non lo coglie) e, comunque, il periodo non si lega all'introduzione del capitolo, troppo lontana. Per il resto, mi sembra che vada benissimo.
A presto.
Orazio