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giovedì 5 ottobre 2017

La Carne e l'Anima (reg. Wladimir D. Strichewsky - 1943)


Ieri mattina i carabinieri hanno vietato la vendita della carne di capra
I riti di Polsi bloccati dai Nas
A poco sono valsi i tentativi di della Chiesa

POLSI(San Luca) – “...Tra la calca alcuni armenti sono portati in voto entro la chiesa e gli animali quasi fossero compresi della grandezza nella quale si trovano piegano le ginocchia sui gradini dell’altare. I buoi piegano il collo legato da un nastro, e il timido pastore li guarda ripone il berretto nella tasca e prega anche lui per le cose più care, per i suoi armenti, e quell'umile vestito di orbace nella prostrazione si confonde col vello delle agnelle... Per quella turba magna non basta il convento né le case della comunità, né le capanne e si sceglie ognuno il suo posto sotto i boschi. Tien bottega ognuno all'aperto, le bestie macellate sono appese agli alberi”. E' Corrado Alvaro, che scrive da studente ginnasiale, nei primi decenni del secolo, in uno dei suoi viaggi a Polsi nel Santuario della Madonna della Montagna. Ed io conosco queste cose sin dall’età della ragione quando trascorrevo con mio padre, maresciallo dei carabinieri, le estate infuocate in un paesaggio da orrido, vivificato dalla Madonna dal volto popolano che viene considerata come ‘espressione della pietà popolare più genuina in quanto scaturisce dalla devozione di un popolo, di un'etnìa e della sua cultura. Il preambolo era d’obbligo.  Dopo tre millenni la sacralità di Polsi con i suoi riti, miti, è stata interrotta dai carabinieri, di cui esiste a Polsi soltanto un rudere della vecchia caserma con scritta; “Carabinieri reali". Ieri mattina in modo massiccio sono intervenuti i Nas (Nuclei anti sofisticazioni) per bloccare tutte le attività relative al commercio della carne di capra. Un intervento estemporaneo che se applicato in altri contesti avrebbe portato a consensi, si è rivelato, invece, tra le migliaia di pellegrini come un atto di sottocultura. nei confronti delle tradizioni di Polsi, oggetto continuo di studiosi a livello mondiale nel campo etnico, sociologico e culture. Don Pino Strangio, Rettore del Santuario con incisività dice: “I fatti dimostrano che tutte le soluzioni cercate insieme, collaborando e convincendo con la pazienza le persone interessate, hanno sempre trovato un esito del tutto favorevole. Se si fossero messi in chiaro i dati del problema si sarebbero tempestivamente elaborate soluzioni congrue, coinvolgendo tutte le componenti della società civile”. Non sono valse neppure le sagge parole del vescovo Monsignor Giancarlo Bregantini, né del capitano dei carabinieri, né del comandante la stazione di San Luca. Irremovibili in un'azione che cancella tradizioni e riti. Questa volta dagli agiografi anticoppole non si può leggere che “una mangiata di capra a Polsi è sempre un summit”. `
Antonio Delfino
Gazzetta del Sud, 3 settembre, 2002

Nota - Ancora Toto Delfino critico nei confronti della benemerita. C'è di più, ed è don Pino, oggi declassato e sostituito con prestanomi, ma allora distributore di medaglie e gadget a personaggi in tour on Polsi come dimostra la foto che lo vede appuntare al cuore della regina Paola Ruffo di Calabria, allora sovrana del Belgio, la croce di Polsi, made Gerardo Sacco. Infine, il citato Corrado Alvaro era tra gli sceneggiatori del titolo odierno.

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