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lunedì 23 maggio 2022

Nuove terre [di Joris Ivens - 1944]


 

Platì 11 Settembre 1883
Mi dichiaro io aqui sottoscritto aver vinduto la mia porzione dorto Al Signor D’onfilippo Agliozzi Accepreti. Limiti suoi stessi della parte superiore D’on gesofatto Forori dallaltra parti Fù Rosario Mittica fu Domenico e sono soddisfatto del valure corrispondenti  io Domenico Romeo del  Fù Antonio
Accetto come supra
Giuseppe Antonio Marando testimone
Ielasi Domenico Testemo(ne)

mercoledì 17 marzo 2021

Totò cerca casa [di Monicelli e Steno - 1949]

Bovalino 2 Luglio 1877
Amatissimo Sig.r cognato
Vi dono notizia che la casa è trovata sotto questa marina, e propriamente e un magazzino del Sig.r Longo, ma con le condizioni, cioè il magazzino e disposto dal giorno dieci di questo , e intende essere ivitato dal fumo, e per paga al giorno e di Cent. 75, e che disposto per venti giorni, o meno, che vi bisogna.
Vi prego farmi conoscere se resta per voi, o pure negativa, perché il Sig.r Longo l’attende subito la risposta se poi non vi sodisfa il detto basso, il Sig.r Caltapietra tiene una casa vota che con la vostra venuta vi potete provare, che io ho dato parola se vi sodisfa
Non altro che dirvi e mi resto baciandovi la mano, mi dico
Vostro aff.mo Cognato
Giuseppe Arcuri


Lettera di Giuseppe Arcuri di Bruno marito di donna Elisabetta Gliozzi di don Giuseppe al sacerdote Filippo Gliozzi.

 

mercoledì 27 febbraio 2019

La terra è tua l'affitto è mio [di Alan Smithee,1968]



L’anno mille ottocento settantanove, il giorno tredici di aprile in Natile. Colla presente scrittura sinallagmatica, da valere publico istromento, io Sottoscritto D. Ferdinando Scopacasa nella sua qualità di Arciprete di Natile ivi domiciliato da una parte, e dall’altra Antonio Sidore fu Antonio domiciliato in Delianova hanno convenuto e conchiuso il seguente contratto di affitto.
Esso arciprete Scopacasa concede e dona in fitto all’altro costituito Antonio Sidore le terre aratorie ed il Fondo Oltivato siti nel campo di Bruzzano, territorio di Castellaci di pertinenza della Parrocchia di Natile, di cui esso Signor Scopacasa è legittimo rappresentante. Il tutto con i patti e condizioni che seguono;
Primo la durata di questo contratto di fitto sarà di anni sei che si comincia a correre dal primo del mese venturo settembre, e va a terminare a tutto il mese di agosto dell’anno mille ottocento ottanta cinque 1885. Secondo Esso Antonio Sidore sarà tenuto ed obbligato corrispondere ad esso signor Scopacasa, o a chi per lui, l’annuale pattuita e convenuta mercede di fitto in ducati centoquaranta da corrispondersi per ogni mese d’agosto di ciascun anno in Natile colla condizione che esso Antonio Sidore dovrà pagare la Fondiaria per gli … Fondi come sopra fissati, ed escomputassi sul totale dell’affitto come sopra; e che il suddetto fittuario Sidore dovrà per ogn’anno corrispondere il terzo del totale fitto ogni mese di novembre; per questo primo anno per la suddetta condizione del terzo di anticipo in atto consegni al Signor Sopacasa Lire cento settanta cinque 175; ed inoltre Lire trenta nel venturo mese di settembre, consegnandole qui in Natile; come pure al Signor Sidore è tenuto corrispondere al Signor Scopacasa un cafiso e mezzo d’olio, ed un tomolo e mezzo di castagne per ogn’anno colla condizione che non corrispondendo esso Signor Sidore alle sudette condizioni il presente contratto sarà non fatto, cioè come non fatto, casso e nullo. Esso fittuario Signor Sidore è tenuto per ogni due anni coltivare le olive di cinque …, ed essendovi danno cagionato da mano d’uomo sarà tenuto pagarlo
Natile tredici Aprile 1879                                                                       
Ferdinando Arciprete Scopacasa
Sidori Antonino


Nota - Questo contratto di affitto è nel corpus di documenti risalenti a don Filippo Gliozzi.

lunedì 18 febbraio 2019

Alla luce del sole [di Roberto Faenza, 2005]



Si certifica da me qui sotto scritto sindaco dello Comune di Platì che il Cherico Accolito D. Filippo Gliozzi figlio di D. Giuseppe di questo suddetto Comune appartiene a famiglia bastantemente ristretta di finanze a poter costituire un sacro Patrimonio ne’ sensi dell’ultimo concordato.
Si certifica ancora che la popolazione di questo comune è di duemila duecento ottantanove individui; Che in questo numero son compresi nove novi Sacerdoti de’ quali cinque qui dimorano, trovandosi il resto assente chi per cure affidate chi per affari proprii.
Si certifica in fine che il predetto Accolito Sig. Gliozzi dimostra abilità e talento tale a poter ascendere agli ordini sacri e che perciò in quanto alla sua morale non osterebbe.
Platì 27 Gennaio 1847
Il Sindaco
Francesco Oliva


Si certifica da me qui sotto scritto Arciprete di questo Comune di Platì, qualmente mi costa che il Cherico Accolito D. Filippo Gliozzi figlio di D. Giuseppe di questo suddetto Comune, appartiene a famiglia bastantemente ristretta di finanze a poter costituire un sacro Patrimonio ne’ sensi dell’ultimo concordato= Che questa popolazione è composta di duemila duecento ottanta nove individui, che il numero di Sacerdoti di questo Clero è di nove, de’ quali quattro sono assenti, cioè D. Domenico Fera Arciprete, e Superiore nel Santuario di Polsi, D. Antonio Oliva Vicario Generale in Rossano, D. Arcangelo Zappia Economo Subalterno nel Villaggio di S. Nicola, e D. Rosario Oliva commorante (?) in Palmi per affari di famiglia, per cui rimangono in patria cinque compreso anche me sotto scritto.
Certifico in fine che il predetto Accolito Sig. Gliozzi dimostra un abilità sufficiente per ascendere agli ordini sacri, e niente osta intorno alla di lui morale essendo di buoni costumi.
Platì 28 Gennaio 1847
Francesco Arciprete Oliva Vic. Foraneo

NOTA
In quel 1847 a Platì il potere secolare e quello temporale coincidevano per via della Casata dominante; i documenti di oggi ci illustrano anche chiaramente sulla demografia del paese sia spirituale che terrena. Nonché sui contributi che il paese dava per l'edificazione morale delle anime in altri territori. Del resto l'Arciprete Francesco Oliva appare abbastanza di frequente in queste pagine e noi gli rendiamo la gratitudine che merita.

I documenti riportati, e gentilmente concessi, sono custoditi presso:
Archivio Storico Diocesano “Mons. Vincenzo Nadile”
Diocesi di Locri – Gerace
ASDLG

mercoledì 30 gennaio 2019

I Fratelli Senza Paura [di Richard Thorpe, 1953]


Con la presente scrittura sinellamatica in doppio originale, oggi infrascritto giorno tra noi qui sottoscritti fratelli germani Francesco e Filippo Gliozzi fu Domenico di questo comune di Platì si è conchiuso e perfezionato il seguente contratto.
Dichiaro io Filippo Gliozzi di aver precedentemente preso in affitto dal Signor Don Pasquale Calabrò Arciprete del villaggio di Piminoro i fondi olivetati denominati Giocana, Fontana mangù, monaca superiore ed inferiore, medico o maratà tutti situati nel territorio di Lubriche ma appartenenti alla Chiesa di Piminoro a titolo di congrua, quale affitto avrà la durata di anni sei a cominciare dall’anno colonico mille ottocento settantanove per finire nel mille ottocento ottantaquattro per l’estaglio biennale di otto botte di olio di ulivo passante in commercio, e siccome per la buona e regolare raccolta delle ulive e delle altre fatiche accessorio ho bisogno di un aiuto così ho risoluto di associarmi il detto mio fratello il quale possiede e dispone di tutti quei mezzi che sono necessari allo scopo. Quindi è che di quanto si è stabilito di dritti ed obbligazioni tra me ed il Signor Calabrò con la presente s’intende conferire e trasferire la metà al detto mio Fratello, il quale nella stessa proporzione contribuirà nelle spese occorrenti, come nel guadagno e nella perdita.
Ed io Francesco Gliozzi dichiaro di accettare come accetto il contratto di società di cui sopra obbligandomi di adempire esattamente alle obbligazioni che ne risultano.
Dichiariamo infine di obbligarci scambievolmente l’uno verso l’altro alla esatta osservanza del presente contratto mediante la penale di Lire Italiane quattrocento a carico della parte che ... ed a favore dell’altra
Così conchiuso, fatto e sottoscritto da entrambi in ciascuno originale
Platì ventuno del Mese di  Dicembre mille ottocento settantanove
Gliozzi Filippo fu Domenico
Gliozzi Francesco fu Domenico
Il tutto come risulta dall’atto pubblico rogato da Musitano Rocco Notaio di Bovalino il 16 Giugno 1879 Registrato in Ardore il 1° Luglio detto al Numero 317 Libro 1° Volume 13 folio 113

giovedì 6 dicembre 2018

Il Silenzio [di Ingmar Bergman, 1963]




Posilipo 12 Agosto 1865

Mio caro Sig.r Compare

E’ da più di un mese che non ricevo vostre lettere, comunque io non avessi cessato di scrivervi continuamente, e pregarvi di scrivermi almeno una volta alla settimana. E ad onta, che io vi avessi fatto le più alte premure di mandare in Palmi a quel mio Sig.r zio D. Pasquale Suriano, o qui a me le somme disponibili, non avete in alcun modo adempito. Io quindi privo di vostre lettere e di vostre notizie, e di danaro, che è tanto necessario pei pressanti bisogni, mi trovo in grandissimo pensiero, non sapendo a che attribuire la causa del vostro silenzio, e nel più penoso stato di imbarazzo e d’agitazione, dovendo far fronte alle tante spese quotidiane, oltre a quelle in altre mie indicatevi, e non avendo a chi rivolgermi essendo lontano dai miei parenti ed amici, coi quali avrei potuto confidarmi e che avrebbero potuto venire in mio aiuto. Vi diriggo quindi questa mia ultima lettera per pregarvi di scrivermi subito e mandarmi al più presto le somme disponibili, onde togliermi da questo stato penoso ed infelice.
Per tutt’altro mi rimetto alle mie antecedenti, e solo vi soggiungo che non potendo venire per ora la Contessina, ho risoluto anticipare la mia venuta, che, a Dio piacendo, effettuerò nell’entrante mese di Settembre, e però vi esorto di farmi al più presto la rimessa del danaro. Ed in tale aspettativa, salutandovi con tutti codesti Nostri, anche per parte della Contessina e della famiglia caramente vi abbraccio coi miei fratelli, e cugini Arcipreti e D. Arcangelo e mi ripeto
Vostro affezionatissimo compare Filippo Oliva
P.  S. Saluto pure i domestici, e particolarmente mastro Antonio Caruso ed il massaro Pasquale Perre
Q.  Vi prego pure di spedire subito l’olio, in Gioia

Nota - La presente lettera era indirizzata a Filippo Gliozzi che era procuratore dei conti Oliva.
Una precedente sullo stesso tono e gli stessi protagonisti è qui:
https://iloveplati.blogspot.com/2017/10/il-medaglione-reg-john-brahm-1946.html
Riporto qui un recentissimo - prezioso - commento di Attilio Caruso molto illuminante circa le consuetudini
relazioni, all'interno di una comunità ancora legata a schemi arcaici: "singolare che già due secoli fa si
ricorresse all'istituto della ricompra. Istituto che solo di recente viene utilizzato nel mercato dei 
calciatori. Poi l'utilizzo a garanzia di un prestito mi sembra geniale per il tempo e il luogo." 

lunedì 23 ottobre 2017

Il Medaglione (reg. John Brahm - 1946)




Posilipo 27 Giugno 1865

Mio caro Sig.r Compare

Nel corso di questo mese non mi avete scritto, che una sola lettera, e non so a che attribuire la ragione. Voglio augurarmi, che ciò non sia per causa di salute, della quale mi attendo le vostre buone nuove, come pure di quelle dei miei fratelli, e degli altri nostri congiunti, ed amici, che salutiamo.
Noi qui stiamo tutti bene.
Attendevo pure la rimessa di ducati duecento che mi promettevate, ma sono rimasto deluso. Vi prego dunque al più presto possibile di spedire in Palmi tutta la somma disponibile a quel mio affettuoso Sig.r Zio D. Pasquale Suriano, il quale soltanto di tutti quei miei congiunti mi rimase affezionato, e costante, avendolo gravato di un pagamento di Ducati 300, di cui ebbi bisogno per pagare i mobili ed altre spese pel mio matrimonio, che mi ha consumato. E mi sarei veramente disperato; se non avessi trovato per moglie un angelo di bontà, che mi compensa colla sua carissima attenzione, colle sue virtù e colle incessanti cure e sollecitudini, che ha per me. Ella insiste sempre più di accompagnarmi nella mia venuta nel prossimo autunno per cui bisogna fare i necessari preparativi per riceverla degnamente, e come merita ed ottenere il permesso di potersi celebrare la messa nella Casina. Se mi mandate le carte, sarà mia cura di ottenere da Roma, ove vi sono parenti della Contessina che avvicinano anche il Papa, ed ha una Cugina nipote di un Cardinale, e che è conosciuta dal S. Padre, il quale le complimentò un medaglione per suo matrimonio.
Salutatemi tutti i domestici, e particolarmente il compare massaro Pasquale Perri e mastro Antonio Caruso, cui direte che non mi ha più scritto.
Se avrete denaro disponibile al di là di Ducati 300, consegnerete l’avanzo al Cugino Arciprete o pure a D. Stefano suo fratello cui devo Ducati 315 e sono due volte che mi scrive e mi fa premura di mandarglieli ad onta, che gli feci conoscere le mie circostanze. Desidero conoscere, se avete venduto gli asini, il mulo e se avete comprato la giumenta, come vi avevo pregato. Attendo la notizia dell’estimo del grano e dell’orzo e dell’industria bachi da seta, ossia la quantità dei primi, e quella dei bozzoli.
Non altro per ora, vi abbraccio di cuore col mio prediletto fratello D. Ciccio e col S. Cugino Arciprete e mi raffermo
                                                                       Vostro affezionatissimo compare

                                                                                               Filippo Oliva

Nota - La presente lettera era indirizzata a Filippo Gliozzi che era procuratore dei conti Oliva. 

giovedì 12 gennaio 2017

Una pura formalità (reg. Giuseppe Tornatore - 1994)


Estratto dell’istromento del sedici Giugno mille ottocento settantanove, redatto per Notar Rocco Musitano
Costituiti
   Il molto Reverendo Arciprete Don Pasquale Calabrò fu Lorenzo, da una parte
   E dall’altra  - I Sig.ri Gliozzi Filippo e Francesco fu Domenico
Il costuituito Sig.r Calabrò ha dato ... in fitto al costituito Sig.r Filippo Gliozzi , che accetta, i fondi olivetati denominati Giocana o Giancona, Medico o Maratà, Monaca superiore ed inferiore, Fontana o Monzù in due pezzetti, siti e posti in territorio di Lubrichi, di proprietà dell’Arciprete di Piminoro, di cui oggi il costituito Signor Calabrò è il legittimo rappresentante, e ciò sotto i seguenti patti e condizioni
Primo - Il tempo della locazione sudetta sarà di anni sei, che avranno principio da oggi e termineranno nel giorno primo Maggio Mille ottocento ottantacinque
Secondo - Il medesimo Signor Filippo Gliozzi s’obbliga di corrispondere come fitto od estaglio dei sopra latifondi, coi loro notori confini ad esso Arciprete Calabrò per tutto il tempo della locazione botte ventiquattro d’olio di oliva ad uso di gabella, pari ad ettolitri centoventicinque, e litri sessanta quattro
Terzo - La consengna della su detta quntità di olio esso Gliozzi s’obbliga di eseguirla nel seguente modo cioè: botti otto al primo Dicembre Mille ottocento ottanta, botti otto al primo Dicembre Mille ottocento ottantadue e botti otto al primo Dicembre Mille ottocento ottanta quattro e ciascuna delle scadenze in botti otto dovrà estinguersi da esso Signor Filippo Gliozzi con la consegna di equivalente bono di Marina, da un negoziante ben in vista di Gioia Tauro pagabile e liquidabile a piacere di esso Signor Calabrò
Quarto - La consegna dei su detti tre boni, ciascuno di botti otto stabilite nell’epoche come sopra, viene riguardata come sostanziale nel presente contratto, cosicché trascorsi i termini di sopra indicati e non saranno da esso fittavolo Gliozzi consegnati i boni, il costituito Signor Calabrò senza bisogna di giudiziaria interpellanza, e riserbandosi il diritto di sciogliere il presente contratto, se le piacerà, potrà liberamente prendere ad affittare ad altri le olive che potrebbero in dette epoche nerificarsi nei fondi per quella mercede che gli verrà offerta, ed esso Gliozzi per avere contravvenuto da un patto così essenziale l’obbliga di compensare ed indennizzare il Calabrò di tutti i danni spese ed interessi che potrebbe soffrire per qualche suo fatto. E per evitare qualunque matina di litigio, il compenso di tali danni consisterà nel dover perdere esso Gliozzi, senza dritto ad alcuna indennità  tutte le spese da lui fatte per colture in qualunque moso prestate nei detti fondi, ed inoltre quante ... la mercede offerta dai novelli fittuari fosse inferiore a quelle già ... prestabiliti, l’obbliga pagare al Calabrò quel tanta di merce che potrebbe discapitare per causa di novello fitto che dovrà fare ad altri, quale discapito dovrà regolarsi paragonando la quantità che annualmente dovrà esso Gliozzi con la quantità che verranno offerti dai novelli fittavoli.
Quinto - Esso fittuario Gliozzi Filippo rinunzia a qualunque bonifica o riduzione per qualunque siasi caso fortuito preveduto od impreveduto, ordinario ed estraordinario, cosiché qualunque fosse l’avvenimento sull’albero e sul frutto o sul prodotto del suolo dei fondi locati e sempre ed espressamente rinunzia a qualunque beneficio di Legge, dichiarando  dover sempre corrispondere al Calabrò le botti Ventiquattro olio nelle tre scadenze sopra stabilite come fitto e mercede già ridotta.
Sesto - Esso costituito Gliozzi si obbliga prestare sui fondi locati, a proprie spese, le colture di consuetudine, ma non potrà fare rimonda agli alberi senza permesso del locatore  Signor Calabrò-
Settimo - Esso Gliozzi s’obbliga di custodire i fondi locati da qualunque danno potrà venire cagionato dalla mano dell’uomo, e pure dagli animali agli alberi di ulivo.
Resta ancora pattuito che durante l’affitto avvenendo usurpazioni lo Gliozzi è obbligato immediatamente tenere avvertito il locatore, il che non facendo incorra in una penale uguale al valore della proprietà usurpata.
Ottavo - Il costituito Signor Gliozzi Filippo per ultimo per tutti gli effetti del presente contratto elige il suo domicilio in Oppido Mamertino nella casa Comunale. Il costituito Don Pasquale Calabrò dichiara d’aver venduta all’altro costituito Signor Francesco Gliozzi, pria di oggi, botti quattro di olio di uliva, di qualità accettabile in commercio, pel prezzo d’accordo stabilito di lire ottocento, che il Calabrò trovasi aver ritirato dall’acquirente Signor Gliozzi pria di questa data, in tanta buona moneta avente corso nello Sato, obbliganosi fare la consegna del liquido in parola in botti quattro, pari ad ettolitri venti e litri novanta quattro col dì primo Dicembre Mille ottocento ottanta, misura usuale corrente in Oppido Mamertino luogo in cui dovrà farsi la consegna in epoca nella quale maturerà la prima rata di fitto stabilità come sopra tra esso Signor Calabrò ed il Signor Filippo Gliozzi; e però in via solidale essi ripetuti Signori Calabrò e Gliozzi Filippo s’obbligano adempiervi nella scadenza e luogo come sopra stabilito verso il compratore Signor Francesco Gliozzi, con la rinunzia al beneficio della messa in mora ed a qualunque altra di Legge che potesse dettera a loro favore, bastando la sola e semplice scadenza del termine prefisso per farla presumere, restando tenuti ad ogni danno interesse che l’aquirente Signor Gliozzi Francesco potesse patire pel tardivo adempimento. Resta inoltre pattuito, che il contratto di locazione come sopra prefezzionato fra i Signori Calabrò e Gliozzi Filippo non potrà sciogliersi senza il consendo dell’altro costituito Signor Francesco Gliozzi, se costui non venisse pria pagato delle quattro botti di olio come sopra acquistate
Sieguono le formalità

martedì 3 gennaio 2017

L'Argent (reg. Marcel L'Herbier - 1928)


Si dichiara da mé qui sottoscritto Francesco Gliozzi qualmente possiedo da vero padrone un fondarello sito e posto in questo Territorio, e propriamente quello che ho comprato da fratelli Francesco e Vincenzo Calabria che limita la strada pubblica, la casa Cariati, il vallone e Sig. Giuseppe Papalia, quel Fondarello non va soggetto ad alcuna servitù, censo me Franco, allinfuori però del peso Fondiario; e siccome per miei giusti fini è necessità, ho risoluto venderla a mio Sig.Genero e nipote Don Domenico Gliozzi e Don Filippo Gliozzi anche mio nipote figlio di mio Fratello Don Giuseppe Gliozzi per il prezzo e valore di docati dodeci, prezzo bonariamente convenuto tra di noi; e stante la scambievole e finale consensione che lodano ed approvano detti miei nipoti compratori ed io venditore cosi essi compratori sudetti sborzano e consegnano a me venditore li sudetti docati dodeci di moneta di argento, ed incassato, gli dono il possesso di detto Fondarello di sopra confinato di averlo da oggi ed in perpetuum; essi e i di loro successivi da veri padroni, come loro propria robba. Ed a cautela
Platì 1 Aprile mille ottocento quaranta sette 1847

Io Francesco Gliozzi vendo, dichiaro ho ricevuto e mi obbligo come sopra

domenica 19 giugno 2016

Prendi i soldi e scappa (reg. Woody Allen - 1969)


Dichiaro io qui sotto scritto di essere debitore al sig.r Don Filippo Oliva del fu D. Arcangelo della somma di Ducati quarantacinque e grana sedici, che mi obbligo restituirgli a tutto l mese di marzo 1851 e corrispondere su detta somma gli interessi alla ragione del dieci per  cento.
Ed a cautela ...
Platì 1° Settembre 1847
Filippo Gliozzi mi obbligo come sopra
Resta spiegato che nella detta somma di ducati quarantacinque è incluso l’importo del formaggio e grano allo stesso Sig.r Gliozzi somministrati a tutto Settembre 1849
Filippo Oliva
Dichiaro io qui soscritto Filippo Oliva di aver ricevuto dal detto Sacerdote D. Filippo Gliozzi la sopradetta somma di ducati quarantacinque ed i correlativi interessi maturati a tutto Marzo 1851, in ducati quindici e grana settantacinque, somma dovutami dal fu suo padre D. Giuseppe Gliozzi per generi,e danaro somministrategli da me, e dalla mia Sig.ra Madre per conto mio.

Palme 3 Agosto 1851
  Filippo Oliva

giovedì 17 marzo 2016

Feudalismo (reg. Alfredo Robert - 1912)


CARERI, NATILI, PLATI’ (Comuni della provincia di Calabria Ulteriore 1°)

13 gennaio 1811 (Da Gerace ).

Angelo Masci Commessario del Re per la divisione demani della Calabria Ulteriore.
 Nella Causa tra i Comuni, di Careri, Natili e Platì, e l’ex feudatario signor principe di Cariati; per la divisione delle terre demaniali site in quei luoghi.
Vista la perizia fatta per la descrizione dei demani ex feudali detti 1. Corpo Scapolanova, Lacettta, Aria del vento, Nigrelli, Castania, Grace e Rombone; 2. Livia, Giampaolo ed Emolumenti; 3. Montagna detta Anopollo,Pondola e Misagramera.
Visto ii processo verbale col sentimento degli agenti ripartitori,
Sentito il parere de' signori Cavaliere Musolino, sotto Intendente di questo distretto, ed Onofrio Falletti, Giudice di pace del circondario di Gerace.
Intese le parti, cioè i Sindaci di detti Comuni, ed il signor Arcangelo Oliva, procuratore del principe di Cariati.
Considerando che non si è controvertito, che i cittadini di detti Comuni sono nell’attual possesso degli usi di legnare indistintamente, cogliere ghiande, pascolare e pernottare in detti demani.
Considerando, che la terza parte delle suddette terre chiamate Emolumenti appartiene senza dubbio a Platì, il quale è nell’attual possesso,
 Il Commessario, analogamente al parere de' suddetti due funzionari pubblici , decide , che di tutt’i sopra notali demani (dedotto il terzo degli Emolunmenti, che appartiene a Platì) un quarto si dia a  Careri e Natili insieme, ed un quarto a Platì solo, e l’altra metà resti al possessore signor principe di Cariati.
Per le colonie si osservino i generali stabilimenti. E cosi si esegua - Fatto in Gerace il 13 gennaio 1811-
Angelo Masci.
Per copia conforme – A. Masci

L'atto sopra riportato era conservato tra le carte di Don Filippo Gliozzi arciprete di Natile.



giovedì 18 febbraio 2016

The Road (reg. John Hillcoat - 2009)



Noi qui sottoscritti Ingegnere G. Battista Menniti di Raffaele qual rappresentante l’Impresa di costruzione del Signore Michele Rescigno da una parte,
E dall’altra io Arciprete Filippo Gliozzi fu Giuseppe siamo venuti alla seguente transazione ed aggiustamento finale.
Si premette di accordo da noi contraenti che in base a sentenza del Tribunale Civile di Gerace fu concessa a favore dell’Impresa Rescigno l’espropriazione forzata e temporanea cioè: con occupazione per anni quattro di are cinquanta del fondo Sfalasi. Che essendosi sborzato l’intero prezzo dello esproprio dall’Impresa, questa aveva da un canto il dritto di abbattere e far suoi per legname tutti gli alberi esistenti ancora in detta zona e ciò fino al 17 corrente mese nel quale svolgerasse il quarto anno dalla occupazione; ma dall’altra avrebbe la stessa impresa il dovere di togliere la casetta e la fornace ivi costrutte riprendendo i materiali.
Per fare i vicendevoli interessi e le concessioni a ciascuno più profique si è stabilito w contrattato:
1°. Che gli alberi esistenti in detta zona di terreno e che appartenevano all’impresa, questa li cedesse come col presente atto li cede gratuitamente.
2°. Come corrispettivo di tale concessione oltre i detti alberi ceduti gratuitamente io Arciprete concedo all’Impresa il dritto ed uso di abitazione tanto di detta casetta che della fornace fino al giorno del collaudo definitivo della strada Platì - Zillostro per quale occorse l’espropio, con che però il Rescigno avesse l’obbligo di lasciare a beneficio dell’Arciprete nello stato che si troveranno alla fine del suo godimento la detta casetta e fornace.
3°. Resta facoltato esso Sig. Arciprete di alzare dalla parte della strada qualunque chiusura crederà fin da oggi, a difesa del suo fondo e della zona fin’ora occupata, salvo facendo a favore di detta Impresa il libero accesso alla fornace e casetta.E come piena accettazione dei patti e delle convenzioni di sopra spiegate sottoscrivono il presente contratto in due originali da restare uno a ciascuna delle parti.
  Platì 15 Marzo 1889
      Govanbattista Menniti
      Arcipr. Filippo Gliozzi
      Arcipretura di Natile

Nota: Tutti i documenti e le foto che vengono pubblicati in questo blog, ove non espressamente citati, sono di proprietà esclusiva dell'Associazione Culturale SANTAPULINARA. Si prega pertanto chi trae beneficio rilevando documenti o foto per altri scopi, lavori o studi, di citare l'autore del documento o della foto, l'associazione e l'url o l'indirizzo web del documento.

lunedì 25 gennaio 2016

Affari di famiglia (reg. Marcello Fondato - 1989)


Posilipo 15 Settembre 1865

Mio caro Sig.r Compare
Ieri l’altro ricevei la vostra gradita del 6 andante, cui rispondo. E vi ringrazio, anche per parte della mia amabile contessina della vostra attenzione e del dispiacere avuto del suo aborto. Ora, grazie a Dio sta bene, egualmente che me, e tutti della famiglia; e vi salutano con tutti della vostra, dei parenti ed amici e domestici, verso i quali io fo lo stesso.
Sento quanto voi dite relativamente ai miei affari de quali parleremo col vivo della voce alla mia prossima venuta.
Partirò lunedì 18 col (…) D. Rosario.
Vi dico solo di fare subito notificare Caminiti, e mi meraviglio come avete ritardato sinora.
Contro Giov. Amedeo e D. Nicola Oliva bisogna agire per via penale per dare un caso di esempio agli altri, diversamente i naturali di Careri, abusando della mia assenza, mi rovineranno.
Non si può fare a meno di acquistare la parte della chiusa di Francesco Trimboli Postino, per me vi autorizzo a farla.
Non altro per mancanza di tempo, vi scrivo da Palmi.
Intanto vi abbraccio coi miei fratelli e soliti cugini, e specialmente D. Ciccio e l’arciprete. E sono
                                                                                                   Vostro aff. Mo Compare

                                                                                                             Filippo Oliva




Posilipo Villa Ricciardi 27 Agosto 1866

Mio caro Sig.r Compare

Ci siamo compiaciuti del vostro miglioramento, annunziatoci colla gradita vostra del 19mdel corrente mese, e vene auguriamo la completa guarigione. Noi qui grazie al Signore stiamo benissimo ad onta della malattia del colera dominate nella Città di Napoli della quale noi poco o nulla ci preoccupiamo, essendo più benigna dell’annopassato, e per la posizione in cui siamo. Dite dunque ai miei ed al mio prediletto fratello D. Ciccio, che stia tranquillo.
Speriamo, ch’egli e gli altri nostri godano pure buona salute.
Sin dall’anno passato io vi esternai la mia opinione per l’affitto del molino di Platì, e non l’eseguì a riguardo del mio fratello che fu di diverso parere. Or ch’egli vi acconsente io con tutto piacere vi annuisco porre, e mi rimetto a quello ch’Egli e voi farete all’ggetto.
Attendo il quadro promessomi, e la somma disponibile, come vi scrissi colle antecedenti mie.
Il Sig. Grillo non mi ha mandato gl’interessi e però mi trovo molto imbarazzato. Compiacetevi dire a mio fratello, che gli facesse premura.
Vi riferisco i saluti della mia buona ed affettuosa Contessina anche per tutti gli altri nostri, che io pure saluto coi domestici e foresi ed abbracciandovi coi miei fratelli e Cugino Arciprete, sono
                                                                                                   Vostro aff. Mo Compare
                                                                                                             Filippo Oliva




domenica 20 settembre 2015

La forza e la ragione (reg. Roberto Rossellini . 1971)


Io qui sottoscritto Francesco Fera fu Michele colla presente scrittura cedo a favore di Don Filippo Gliozzi tutti i miei dritti, azioni e ragioni, che avrà acquistato e mi competevano sopra cinquanta piedi di ulivo vendutomi da Don Francesco Gliozzi nei fondi Petto ed Arcavallo, e sopra un credito di D. 35.00 dico ducati trentacinque, dritti e ragioni a me attribuite coll’istrumento del di 11 Luglio 1853 per Notaro Palumbo di Oppido, registrato ivi il a 12 detto mese ed anno al N. 1247 ... , e che tutti cedo per lo prezzo di D. 257.37.0 ducati duecento cinquantasette e grana trentasette, incluso col prezzo dei fondi di interesse del mutuo e le spese per la regolarizzazione del Istromento, e nel fare la quietanza ho consegnato la copia trascritta sopra detto titolo, avendomi ricevuto la suddetta somma dal Don Signor Gliozzi
                                                           Platì 7 Luglio 1858
                                                              Francesco Fera

lunedì 8 giugno 2015

Tutto in vendita (reg. Andrzej Wajda 1968)


In presenza di noi qui sotto scritti testimoni il Massaro Michele Romeo Cerza si ha ricevuto dal Sig. Don Francesco Oliva fu Don Arcangelo la somma di Ducati 15 di moneta effettiva corrente in questo Regno ... A tal somma si obbliga corrispondere l’interesse al 10 per cento ... si obbliga pagarli a tutto 7bre del 1858 in mancanza resta venduto l’orto di sua pertinenza nella contrada Piroselli limito quello eredi di D. Francesco Gliozzi; Francesco Mittiga fu Rocco e altri; il prezzo che verrà fissato da Mastro Rosario Marando, in caso di sua morte, da F...  T..., o da uno eletto dal S.r Reg. Giudice di Ardore, a riceversi il di più che sarà stabilito di Ducati 18 d’interesse e capitale come sopra. Ove mai il Romeo sarà al caso pagherà prima, il Sig.r Oliva sarà obbligato riceverseli, ed ha il diritto riscuotere i soli interessi scaduti. Resta pure stabilito che in caso il detto Romeo volesse dimettersi dall’orto suddetto resta a favore del S. Oliva la facoltà di poterlo comprare, quando verrà fissato da periti come sopra o da uno eletto dal Reg. Giudice di Ardore,  ed a cautela.  Platì 29 7bre 1856.  Francesco Papalia Testimone - Giuseppe Virgara testimone.
La contrattazione come sopra l’ho ceduta a mio Signor Compare D. Filippo Gliozzi e dichiaro avermi ricevuto li ducati quindici ed a cautela - Platì 1 8bre 1856. Francesco Oliva fu D. Arcangelo.



lunedì 11 maggio 2015

Terra di conquista (reg.William C. McGann - 1942)


Alla presenza di noi qui sottoscritti Donna Carolina Mittiga, suo figlio D. Ferdinando, e sua figlia Donna Mariantonia Gliozzi hanno dichiarato, che col consenso del loro Padre D. Francesco Gliozzi marito della prima si hanno ricevuto dal Sacerdote D. Filippo Gliozzi, la somma di docati trentasette per loro vestimenti, e sovvenimenti, quale somma loro fu data perché gli dessero il possesso, come glielo hanno dato, di altrettanta valuta consistente in quattro piedi di olivi della valuta di docati quindeci, e docati ventidue di terra boscosa, che in una formano docati trentasette, come sopra. Gl’olivi e la terra boscosa suddetta limitano da una parte col suddetto Sacerdote D. Filippo Gliozzi, e dall’altra con gli stessi dichiaranti. Il sentiero della parte di sotto, dove sono i quattro piedi di olivo, che attaccano colla terra boscosa, quanto prima verrà formato da una maceria, che principia dal primo piede di olivo dei quattro suddetti e termina nella maceria di divisione della terra così detta Colacchiata colla rasola della vigna d loro pertinenza. Di questi due punti di maceria poi in linea dritta per sopra sino alle pietre volte vicino il lacco del rimanente della terra boscosa nella contrada Petto, ossia Boschetto, formano i quattro lati dei sentieri divisori di detta estensione, che cedono a cono dei docati cinquantadue, che avea il dritto D. Francesco Fera, e li ha ceduti a D. Filippo Gliozzi suddetto e che ancora non aveano ceduto, perché il compratore Sig.r Gliozzi non avea dato loro il complimento, giusta la loro convenzione, di docati cinquanta, riserbandosi di dare l’altro possesso quando verrà aggiustata la somma di docati cinquanta. I due ultimi si obbligano ancora solidalmente all’evizione. Ed alla cautela, ecc.
Platì li 4. Aprile. 1861
Diacono Saverio Mittiga ho scritto e sono testimone
Ferdinando Gliozzi

martedì 24 febbraio 2015

Il Re e il Monsignore (reg. Pierre Chevalier - 1963)




  Il Procuratore Generale del Re presso la Corte d’Appello della Calabria.
  Vista la precedente Bolla rilasciata dal Vescovo di Gerace in data 2 Maggio 1882 con la quale il Sacerdote Filippo Gliozzi da Platì è nominato Parroco della Chiesa sotto il titolo di S. Nicola de Canalibus in S. Nicola d’Ardore.
  In virtù di Regia Delegazione Concede il Regio Placet alla Bolla suddetta; salvo le leggi dello Stato e le ragioni dei terzi . Con dichiarazione che in quanto al giuramento di cui è senno nella ripetuta provvisione; non s’intende irrogato pregiudizio ai dritti  Sovrani, né rimane l’investito Gliozzi ne alcun modo prosciolto dall’ubbidienza dovuta al Re, allo Statuto ed alle leggi del Regno.
Catanzaro 10 Giugno 1882

N° 1026
Del Registro
Il Segretario
Papalia

Franciscus Xaverius Mangeruva
Sacrae Theologiae Doctor
Dei et Apostolicae Sedis gratia
Episcopus Hieracensis

       Dilecto Nobis in Christo Reverendo Sacerdoti Saeculari Philippo Gliozzi terrae  Platì huius Diocesis Hieracensis salutem et benedictionem in Domino.
       Vitae, morunque onesta, laudabile Ecclesiae servitium, mumera confessarii utriusque sexus, Concionatoris , Oeconomi coadiutoris Ecclesia Platì ab anno 1852, usque modo laudabiliter exercita, aliasque laudabilia probitatis et virtutum merita, super quibus apud Nos fidedigno commendarsi testimonio….

       Datum Hieracii ex Episcopali Curia dia 2. Mens Maii 1882. Pontificatus  in Christo Patri set Domini Nostri Leonis Divina Provvidentia Papae XIII anno V. Praesulatus vero Nostri anno X. Feliciter amen
                                                              
                                                               + Franciscus Xaverius Episcopus Hieracensis

Felix Lombardo Pro = Cancellarius
     



martedì 13 gennaio 2015

Nel regno di Napoli (reg. Werner Schroeter - 1978)





Regno d’Italia
Il giorno Dieci Settembre milleottocentosessantotto in Napoli
Vittorio Emanuele Secondo per grazia di Dio e volontà della Nazione Re d’Italia
Innanzi di Noi Gaetano Martinez al fu Giuseppe,Notajo Certificatore Reale di Napoli con lo studio in casa di Nostra abitazione Strada Santa Maria la Nova Numero 31, e dei sottoindicati testimoni aventi i requisiti dalla legge richiesti si è costituita
La Signora Luisa Ricciardi del vivente Conte Giuseppe vedova del Cavalier Filippo Oliva, la quale dichiara intervenire tanto in nome proprio, che qual madre e legittima amministratrice dé suoi figli minori a nome Maria // procreata col suddetto defunto suo consorte, domiciliata nel Villaggio Posillipo Villa Ricciardi, a noi Notajo e testimoni cognita.
La medesima col presente atto costituisce e nomina per di lei speciale procuratore il Signor Don Filippo Gliozzi, sacerdote, dimorante a Platì Calabria Ultra a cui dù facoltà di amministrare i beni del defunto suo marito ovunque siti e posti, con fare affitti, espellere inquilini morosi ed astringerli al pagamento, di esigere e quietare per banco qualunque somma, d’agire in giudizio e fare ogni altro atto riguardante una regolare Amministrazione ancorché qui non previsto.
Fatto e pubblicato in questo Comune e Provincia di Napoli nel suddetto giorno mese ed  anno, e propriamente nella sopraindicata casa d’abitazione di essa costituita, previa lettura del presente atto fattane da Noi Notajo a voce chiara ed intelligibile ad essa medesima costituita, alla presenza dei testimoni Signori Alessandro del Deo fu Fabio domiciliato Vico Storto Sant’Anna di Palazzo Numero tre, e Nicola de Rosa del fu Nicola domiciliato Strada Foria Numero 11 ambi di Napoli ed impiegati civili, i quali con Noi Notajo ed essa cosituita Signora Luisa Ricciardi qui si sottoscrivono.
//  - e Filippo = Sono parole due = e Filippo = lette parimenti da noi Notajo ad essa costituita e testimoni presenti.
                                                                                               Luisa Ricciardi
                                                                                                    vedova Oliva
                                                                                               Alessandro del Deo
                                                                                               Nicola de Rosa
                                                                                   Il Certificatore Reale di Napoli
                                                                                               Gaetano Martinez






lunedì 3 novembre 2014

Fiorina la vacca (reg. Vittorio De Sisti - 1972)


Alla prisenza do oi qui sottoscritti il massaro Salvatore Napoli fu Giovanni a dichiarato di aver vinduto alli nostro Arciprete D. Filippo Gliozzi fu D. Giuseppe la sua vacca che dede associata all massaro Michele Starteri fu Giuseppe nel giorno 18 del mese di ottobre 1886, e propriamente quella che cambiò col suo Giovenco, e la dede associo come sopra per ducati trentadue, ed ora per lo stesso prezzo e condizioni la vinduto all suddetto Sigr. Gliozzi, dico con quella condizione che l’avea dato allo stesso Starteri prisenti i Fratelli D. Francesco e Ferdinando Callipari di antonio, non che Antonio Murdica fu Rocco, per cui si dichiara ben contento e soddisfatto, e ora e per sempre cedi i soi diritti al ripetuto Gliozzi, e per conseguenza il detto Starteri dovrà riconosserlo per padrone della vacca suddetta.
  Natile al 9 Maggio 1887, dice 9 Maggio 1887
Paolo Callipari testimone
X segno di croci di antonio Pangallo testimone

Giuseppe Brizzi testimone

lunedì 20 maggio 2013

In nome di Dio (reg. John Ford - 1948)



Il Procuratore Generale del Re alla Corte d’Appello della Calabria.
  Vista la istanza del Sacerdote Filippo Gliozzi con la quale implora impartizione del Regio Placet alla presente Bolla, rilasciata dal Vescovo di Gerace in data 20 Febbraio 1885, che lo nomina Parroco della Chiesa di S. Maria del Soccorso in Natile, Villaggio del Comune di Careri.
  In virtù di Regia Delegazione Concede il Regio Placet alla Bolla anzidetta; salve le leggi dello Stato e le ragioni de’ terzi.
   Catanzaro 13 Aprile 1885


Franciscus Xaverius Mangeruva
Sacrae Theologiae Doctor
Dei et Apostolicae Sedis gratia
Episcopus Hieracensis

Dilecto Nobis in Christo Rendo Philippo Gliozzi, a Platì Archipresbytero Ecclesiae S. Nicolai De Canalibus in in turi Arduii eiusdem nominis, salutem et benedictionem in Domino.
 Vitae, morunque onesta, laudabile Ecclesiae servitium, numera confessarii utriusque sexus, Concionatoris , Oeconomi coadiutoris Ecclesia Platì ab anno 1852, nec non Archipresbyteri dictae Ecclesiae S. Nicolai De Canalibus, laudabiliter exercita, aliasque laudabilia probitatis et virtutum merita, super quibus apud Nos fidedigno commendarsi testimonio….