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venerdì 21 aprile 2017

Orizzonti di gloria - La Festa

Il giorno 7 agosto 1993, vigilia della festa Patronale di Maria S.S.ma di Loreto si è solennemente celebrata l'incoronazione della statua; avendo previsto il grande afflusso di fedeli che poi effettivamente si è verificato per la circostanza, si è allestito un palco sul sagrato della chiesa.
Erano presenti alla cerimonia, presieduta da S.E. Mons. Domenico Crusco, Vescovo della vicina Diocesi di Oppido - Palmi, i seguenti sacerdoti: Mons. Vincenzo Nadile, Amministratore diocesano di Locri - Gerace, p. Stefano De Fiores, monfortano, p. Roberto Timpani o.f.m., arc. Giosofatto Trimboli, superiore del Santuario di Polsi, D. Antonio Sculli, arciprete di Natile, D. Giuseppe Strangio, arciprete di S. Luca, D. Ernesto Gliozzi, Vicario parrocchiale di Platì, p. Ambrogio Gandolfi, monfortano, coadiutore nella medesima parrocchia, tutti concelebranti.
Erano inoltre presenti sul palco il comandante della stazione circondariale dei Carabinieri di Locri, con un discreto numero di carabinieri, di cui due in alta uniforme, il Sindaco di Platì dott. Francesco Mittiga con una numerosa rappresentanza del Consiglio comunale, il dott. Antonio Delfino scrittore  e giornalista  e l'orafo prof. Gerardo Sacco, il quale, per essere presente alla cerimonia, aveva rinviato altri impegni, e che,  per la circostanza, in segno di gratitudine,  era stato insignito della cittadinanza onoraria di Platì.
La liturgia è stata celebrata col Rito proprio per l'Incoronazione dell'Immagine della Beata Vergine Maria. Dopo la lettura del Vangelo, con grande attenzione i presenti ascoltarono l'omelia in cui il presule illustrava la funzione materna e regale della Madonna, nel mistero della Chiesa ed in relazione alle esigenze dell'attuale ambiente sociale.
L' esultanza dell'immensa folla che occupava tutta la piazza antistante, fino a corso Umberto I°, a corso S. Nicola, i balconi e le terrazze prospicienti, arrivò al culmine quando, fra lo scroscio degli applausi e la melodia dei canti, il Vescovo celebrante benedisse e posò le corone, prima sul capo del Bambino e poi sul capo della celeste Madre; lo stesso Gerardo Sacco poi aiutò a sistemarle e fissarle ai perni adatti.
Con grande devozione e attenta partecipazione tutto il popolo e le Autorità seguivano le preghiere della Messa, al termine della quale p. Stefano De Fiores, non avendo avuto il tempo di leggerlo, ci lasciò perché fosse illustrato ai fedeli un suo studio sul raffronto iconografico tra la nostra statua, la statua venerata nel santuario di Loreto, la statua della Madonna della Lettera di Messina ed una icona conservata nel Santuario della Madonna della Montagna di Polsi, in Aspromonte.
Seguì la processione per tutte le principali vie, da un capo all' altro del paese, accompagnata dai canti e le preghiere dei partecipanti e il suono del concerto bandistico della città di Stilo (RC).  Rientrata in chiesa, la venerata immagine venne collocata nella sua nicchia, sopra l'altare maggiore.
E' tradizione che questa statua  non  sia  mai rimossa dal suo posto ( tranne il caso di  ragionevole ed  estrema necessità ) e tale tradizione verrà rispettata nei tempi a venire.
E quella venerata Immagine di Maria che ascolta con grande attenzione ed esaudisce con cuore materno le nostra invocazioni, possa veramente farci crescere nell'amore e nella devozione verso di Lei, che, come tutti abbiamo potuto sperimentare nelle varie circostanze della nostra vita, ci ha dimostrato la sua efficace protezione: Tale speranza consegniamo ai fedeli, invitandoli a ripetere sovente l'antica invocazione che dice:
      " Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio;
         non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
         e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta."
          (dalla Liturgia delle Ore)

FINE
sac. Ernesto Gliozzi

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