Il giorno 7 agosto 1993, vigilia della festa Patronale di Maria S.S.ma
di Loreto si è solennemente celebrata l'incoronazione della statua; avendo
previsto il grande afflusso di fedeli che poi effettivamente si è verificato
per la circostanza, si è allestito un palco sul sagrato della chiesa.
Erano presenti alla cerimonia, presieduta da S.E. Mons. Domenico
Crusco, Vescovo della vicina Diocesi di Oppido - Palmi, i seguenti sacerdoti:
Mons. Vincenzo Nadile, Amministratore diocesano di Locri - Gerace, p. Stefano
De Fiores, monfortano, p. Roberto Timpani o.f.m., arc. Giosofatto Trimboli,
superiore del Santuario di Polsi, D. Antonio Sculli, arciprete di Natile, D.
Giuseppe Strangio, arciprete di S. Luca, D. Ernesto Gliozzi, Vicario
parrocchiale di Platì, p. Ambrogio Gandolfi, monfortano, coadiutore nella
medesima parrocchia, tutti concelebranti.
Erano inoltre presenti sul palco il comandante della stazione
circondariale dei Carabinieri di Locri, con un discreto numero di carabinieri,
di cui due in alta uniforme, il Sindaco di Platì dott. Francesco Mittiga con
una numerosa rappresentanza del Consiglio comunale, il dott. Antonio Delfino
scrittore e giornalista e l'orafo prof. Gerardo Sacco, il quale, per
essere presente alla cerimonia, aveva rinviato altri impegni, e che, per la circostanza, in segno di
gratitudine, era stato insignito della
cittadinanza onoraria di Platì.
La liturgia è stata celebrata col Rito proprio per l'Incoronazione
dell'Immagine della Beata Vergine Maria. Dopo la lettura del Vangelo, con
grande attenzione i presenti ascoltarono l'omelia in cui il presule illustrava
la funzione materna e regale della Madonna, nel mistero della Chiesa ed in
relazione alle esigenze dell'attuale ambiente sociale.
L' esultanza dell'immensa folla che occupava tutta la piazza
antistante, fino a corso Umberto I°, a corso S. Nicola, i balconi e le terrazze
prospicienti, arrivò al culmine quando, fra lo scroscio degli applausi e la
melodia dei canti, il Vescovo celebrante benedisse e posò le corone, prima sul
capo del Bambino e poi sul capo della celeste Madre; lo stesso Gerardo Sacco
poi aiutò a sistemarle e fissarle ai perni adatti.
Con grande devozione e attenta partecipazione tutto il popolo e le
Autorità seguivano le preghiere della Messa, al termine della quale p. Stefano
De Fiores, non avendo avuto il tempo di leggerlo, ci lasciò perché fosse
illustrato ai fedeli un suo studio sul raffronto iconografico tra la nostra
statua, la statua venerata nel santuario di Loreto, la statua della Madonna
della Lettera di Messina ed una icona conservata nel Santuario della Madonna
della Montagna di Polsi, in Aspromonte.
Seguì la processione per tutte le principali vie, da un capo all' altro
del paese, accompagnata dai canti e le preghiere dei partecipanti e il suono
del concerto bandistico della città di Stilo (RC). Rientrata in chiesa, la venerata immagine
venne collocata nella sua nicchia, sopra l'altare maggiore.
E' tradizione che questa statua
non sia mai rimossa dal suo posto ( tranne il caso
di ragionevole ed estrema necessità ) e tale tradizione verrà
rispettata nei tempi a venire.
E quella venerata Immagine di Maria che ascolta con grande attenzione ed esaudisce con cuore materno le nostra invocazioni, possa veramente farci crescere nell'amore e nella devozione verso di Lei, che, come tutti abbiamo potuto sperimentare nelle varie circostanze della nostra vita, ci ha dimostrato la sua efficace protezione: Tale speranza consegniamo ai fedeli, invitandoli a ripetere sovente l'antica invocazione che dice:
" Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio;
non disprezzare le suppliche di noi
che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine
gloriosa e benedetta."
(dalla Liturgia delle
Ore)
FINE
sac. Ernesto Gliozzi
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