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lunedì 10 marzo 2014

Storia immortale Pt 2




La chiesa del SS. Rosario e la Statua dell' Immacolata


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  In  Plati, oltre la chiesa parrocchiale, vi è quella di S. Pasquale, che è stata eretta dai fedeli nel 1720; aveva il beneficio proprio, che in  seguito fu assegnato in sopradotazione alla chiesa parrocchiale. Vi era  inoltre la cappellania dell’ Immacolata, i cui beni, anch’essi furono aggregati alla parrocchia.
Nella chiesa di S. Pasquale, il 1. giugno 1888, fu eretta la confraternita del SS. Rosario, il cui statuto fu approvato dal Vescovo  Mangeruva nello  stesso anno, e, per volontà del popolo, la chiesa pigliò il titolo di Maria SS. del Rosario, Tale chiesa fu riparata nel 1924 e nel 1926 con l’obolo dei fedeli per iniziativa della Confraternita.
  Il governo attuale di essa è affidata al Priore Domenico Marando, degno di lode per la sua molteplice attività a favore della Confraternita; 1. Ass. è il sig. Ciampa Domenico e 2. Ass. il sig. Timpani Domenico.
Oltre il sodalizio vi è nella medesima chiesa la istituzione dei Luigini, fondata dal Sac Ernesto Gliozzi, con autorizzazione dell’Ordinario.


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  Anticamente vi fu la chiesa di San Nicola di Bari, col beneficio omonimo, di patroni della famiglia Zappia; aveva l’onere di tre messe settimanali. La chiesa fu diroccata in seguito al terremoto del 1783, che l’aveva resa pericolante.


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  Rimandiamo alla memoria dei posteri la data del 28 settembre 1930, in cui si è inaugurato, fra l’entusiasmo del popolo convenuto n chiesa, e specie dei giovani, il Circolo Maschile Cattolico, intitolato al Sacro Cuore di Gesù, il cui attuale Presidente è il giovane studente Mittica Rosario di Francesco.
A breve distanza di si bella data per la cittadinanza di Platì dobbiamo, con raccapriccio, registrare quella di un sacrilego omicidio, perpetrato nella notte del 5 dicembre 1930, a scopo di furto, in persona di un umile sacerdote, Crescenzio Curulli, di anni 75. Un vile delinquente, con ferocia bestiale, introdottosi furtivamente in casa a scopo di furto, lo strangolava durante il sonno. Avrebbe mai potuto pensare il povero sacerdote, che chiamato a Platì a prestare la sua modesta missione di bene, avrebbe dovuto così miseramente finire i suoi giorni?
Ai funerali di trigesima, che furono una solenne manifestazione di affetto e di rimpianto per l’umile sacerdote, hanno partecipato il popolo piangente, e tutte le Autorità cittadine. Anche il Vescovo vi ha partecipato col suo suffragio, e con sentite parole di rimpianto per la povera vittima.


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