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Visualizzazione post con etichetta Ernesto Gliozzi Sen. Mostra tutti i post
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mercoledì 23 novembre 2022

Ho pianto per te [di Gino Rippo - 1954]

 With nothing on my tongue but Hallelujah” Leonard Cohen


Per portare a termine il tour intorno a “Morte e Pianto Rituale” nel nostro paese torniamo da dove eravamo partiti: Ernesto Gliozzi il vecchio! Gli stessi tributi resi agli altri li ebbe lui con il primo reportage fotografico fatto in paese su un evento luttuoso, divenendo così Storia di Platì, seppur negata come tante altre storie più vicine a noi.

1 – Il Messaggero

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-reg-david-wark-griffith.html

2 – Domenico Marando

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-pt2.html

3 – Giovanni Andrea Oliva

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-pt-3.html

4 – Il padre dei Luigini

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-fine.html

5 – Cordoglio e “ccuppagnamentu

https://iloveplati.blogspot.com/2011/10/quattro-matrimoni-e-un-funerale-reg.html

lunedì 21 novembre 2022

ERNESTO GLIOZZI IL VECCHIO - GREATEST HITS

“Già gli apocrifi Atti di Pietro e Atti di Andrea mostrano come la mentalità cristiana fosse orientata verso l’orazione funebre quale parte integrante del funerale: ma soltanto col quarto secolo, con la vittoria della Chiesa e la conquista della sua libertà, ha inizio la classica età delle orazioni funebri cristiane, con i massimi elaboratori di tale genere che furono Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nizza in Oriente e Ambrogio in Occidente”. Ernesto De Martino, Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento al pianto di Maria, 1958 

1883 - 1948 

Quelle che seguono sono le orazioni funebri scritte e recitate da Ernesto Gliozzi il vecchio per le persone ricordate accanto al titolo. Vano è illudersi che saranno oggetto dello studio che meritano e di cui parte hanno rivisto la luce tra le pagine di I Love Platì, il libro. Le orazioni funebri come il pianto rituale ed il pianto delle prefiche erano eseguite su commissione da parte delle famiglie più agiate e per questo retribuite dai committenti. Non escludo che anche lo zio Ernesto il vecchio fosse stato compensato per i suoi interventi, che gli venivano anche da altri luoghi della locride, attraverso lo sfoggio della sua formazione umanistica, onde attirare l’attenzione del numeroso pubblico che in quelle occasioni dolorose partecipava numeroso. I tempi in cui visse lo zio sono passati come acque pluviali dentro una gronda, e le donne che si buttavano nel pianto, con o senza compensi, talvolta strappandosi i capelli, anche esse hanno fatto la loro epoca, come quelle precedenti di cui si è occupato il professor De Martino nel lavoro citato in apertura. 

1 – Storia dell’ultimo crisantemo – Giuseppina Oliva
https://iloveplati.blogspot.com/2018/05/storia-dellultimo-crisantemo-di-kenji.html

10 – Il crepuscolo degli eroi – Mittiga Domenico
https://iloveplati.blogspot.com/2014/10/il-crepuscolo-degli-eroi-reg-john.html

11 – Corpo celeste – Don Saverio Oliva
https://iloveplati.blogspot.com/2013/04/corpo-celeste-pt2.html

13 – Mater dolorosa – Maria dolente

14 – Il dolore e la pietà – A la santa memoria di mia madre
https://iloveplati.blogspot.com/2012/03/il-dolore-e-la-pieta-reg-max-ophuls.html

mercoledì 28 settembre 2022

Qualcosa di personale - umiltà .... mansuetudine

 

Pur sempre umiltà e mansuetudine conquistano i cuori
Aff. Canonico F(elice) Galluzzo

Il canonico Felice Galluzzo è apparso di già qui:
https://iloveplati.blogspot.com/2013/10/corpoceleste-pt6.html

- Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio.

mercoledì 27 luglio 2022

In vino veritas [di Mark Gentile, 2019]


 

La musica è un’altra vita nella vita; ma la vita è il vino
Platì 3 – 4 – 1921
L’astemio 
Rosario Zappia Oliva
 

venerdì 24 giugno 2022

Di padre in figlio [di Vittorio e Alessandro Gassman 1971]




Storia del fondo Sfalassi
(secondo don Luigi Gliozzi)
 
Per testamento di Gliozzi Arciprete Filippo venne lasciato a Gliozzi Francesco fu Domenico ed Arcuri Filippo. Per divisione fondiaria l’intiero fondo spettò a Gliozzi Francesco fu Domenico.
Per donazione fatta da Gliozzi Francesco fu Domenico ai figli Serafina, Luigi ed Ernesto atto (notaio) Febbo 21 – 4 – 1899. Per divisione atto Febbo 12 – 7 – 1904 l’intiero fondo spetta a Gliozzi Ernesto fu Francesco*. Per divisione 26 novembre 1933 atto “Petroli” Gliozzi Ernesto fu Francesco donava al nipote Gliozzi Francesco di Luigi l’intiero fondo Bianco 4 dicemmbre 1933 trascritto addì 2 dicembre … Ardore 21 maggio 1935riportato al n° del Catasto 4353 Sez C n. 624 – 325 – 626 £ 7 . 74
Per vendita notar Barillaro 4 giugno 1935 Gliozzi Francesco di Luigi vendeva a Gliozzi Luigi fu Francesco vendeva un apprezzamento di are sei limitato dallo stesso venditore tanto in presso della Strada Nazionale per £ 400 “aratoria”.
Registrato a …? Il 5 giugno 1939
Trasmesso a Reggio Cal. Il 6 giugno 1939 in apertura

*https://iloveplati.blogspot.com/2022/05/il-mio-domani-di-marina-spada-2011.html


in apertura i fedeli accolgono mons. Michele Arduino con Antonio Delfino, lo zio Ciccillo e l'arciprete Minniti


domenica 29 maggio 2022

Le pillole del farmacista [di Franz Antel, 1972]


 Il libretto da cui l'immagine era custodita da Ernesto Gliozzi il vecchio

venerdì 27 maggio 2022

Il mio domani [di Marina Spada, 2011]

 
 

L’anno del Signore 1904 il giorno 22 del mese di Febbraio in Platì’. Io Saverio Arciprete Oliva Vicario Foraneo, giusto l’editto del 16 corrente mese, della Rev.ma Curia Vescovile di Gerace per il quale sono stato delegato di accertare il valore del fondo Sfalasi costituito in Sacro Patrimonio dall’Accolito Ernesto Gliozzi, in base dell’atto di donazione già fatta dal di lui padre D. Francesco Gliozzi, mi sono portato nel fondo sudetto in compagnia di Giuseppe Mittiga fu Francesco e di Antonio Mantegna fu Francesco ambidue di questo comune sudetto esperti di campagna, i quali avendo prestato il giuramento di rito, e dopo un coscenzioso esame mi riferirono il seguente risultato: cioè_
Terra acquistabile tomolate 10     £ 2000
Olivi salme                                 7       £ 1550
Gelsi sicomi                                         £ 0800
Querce                                                  £ 0340
Peri                                                        £ 0200
Fichi                                                       £ 0100
Viti                                                          £ 0010
Case rurali                                           £ 0500
                                                          ______
                                                 Totale    £ 5500
Data lettura del presente a’ i sudetti esperti sottoscrivono il presente con me
Platì 22 febbraio 1904
Mittiga Giuseppe perito
Antonio Mantegna
Saverio Arciprete Oliva Vicario Foraneo

 

Il documento riportato, gentilmente concesso, è custodito presso:
Archivio Storico Diocesano “Mons. Vincenzo Nadile”
Diocesi di Locri – Gerace
ASDLG
 

Con la stima dei terreni dati in dote ad Ernesto Gliozzi (1883-1948) di Francesco onde costituire il suo sacro patrimonio* da esibire prima della consacrazione a ministro di Dio, l’arciprete Don Saverio Oliva (1835-1919) si rivela una persona preparata nell'esercizio delle funzioni a lui demandate, nella fattispecie di rilevatore di terreni onde attribuire un valore del tutto secolare. In questa sua stima, aiutato dai periti Giuseppe Mittiga e Antonio Mantegna, egli si rifà ai canoni classici rintracciabili nei Catasti Onciari platiesi del 1746 e 1754. Le stesse figure del rilevatore e degli apprezzatori, il giuramento prestato da questultimi derivano da quelle epiche epoche. In avvenire l'identico Sacro Patrimonio verrà riciclato in favore dello zio Ciccillo. Allo zio Ernesto il giovane nulla toccherà, essendosi nel frattempo dissolta quell'Istituzione, seppur Sacra, del tardo medioevo.

*La dote economica assegnata ad un chierico e futuro sacerdote secolare onde garantirgli una rendita e di conseguenza il mantenimento.

 



domenica 8 maggio 2022

Qualcosa di personale - ideali supremi

 

Dio e amore sono i miei ideali! Dio, come, amore supremo che si libra su tutto il creato si estolle sui più alti pinnacoli come nei più remoti recessi s’immette ed attira a Sé le sue creature come il sole i mondi rutilanti di luce del sistema planetario; e l’amore … non il sensuale … ma l’idilliaco che divinizza la donna e raddolcisce come oasi del deserto le brume dolorose di questo basso mondo, formato di odii, di viltà, di egoismo.
Dio, essere supremo; la donna creatura di Lui, ecco i miei ideali.
Platì 2 del 1914
                                            Gigi Frascà

- Da un atto processuale Luigi Frascà di Giuseppe era di Ardore e doveva essere certamente più avanti con gli anni rispetto al dedicatario del manoscritto sopra riportato.

- Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio.

giovedì 21 aprile 2022

La guerra continua [di Leopoldo Savona - 1962]



Perdimmu la guerra cu’ li nglesi
ora simu tutti disarmati;
eppuru Mussulini accussi dici
disarmau li greci e l’arbanesi
e si pigghiau puru li spiti.
Vi pregu amici mei non v’affriggiti
ca cu lu parmu chi misuramu simu misurati;
lu merlu e la marvizza chi dici?
Ora cazzi ca mi sparati:
mi mangiu ‘a livi e nenti mi faciti.
Puru lu lepru cu’ li ricchi tisi
ora li poti levari smandalati.
Oramai lu popolu borghisi
si trovanu tutti quanti disarmati
se lu ppura la gurpi apoi viditi
li gajini sunnu tutti sterminati.
La gurpi é latra, chi vui lu sapiti,
si fa patruna di li cerdinati.
Se lu ’ppura lu lupu chi diciti
si mangia li pecuri e puru li crapi.
E li pasturi vogghiu mu avvertiti
nt’e casetti nommu dorminu squatati.

Il testo riportato è conservato, senza titolo, nell’archivio personale di Ernesto Gliozzi il vecchio. Mimmo Marando sulla rivista PLATI’, gennaio ’98, lo attribuisce ad un anonimo platiese, anno 1943 e con il titolo Storia d’i scupetti (1945), un po' diverso nell’incipit e senza nessun commento. È probabile che, come molti altri testi pubblicati da Mimmo, fosse appartenuto alla famiglia di Michele Fera. Secondo un esperto di poesia calabrese a cui è stato inoltrato, il carattere cantilenante dell’opera è tipico dei primi anni del millenovecento nella poesia dialettale calabrese.

In apertura la Valle del Bonamico con sullo sfondo Pietra Cappa in uno scatto di Giuseppino, dottor, Mittiga, dei primi anni ‘20 

martedì 12 aprile 2022

La vita è un sogno [di Richard Linklater - 1993]

"Somehow I got to carry on, Lordy" Van Zant, Collins


La vie est un songe: la fortune est leurre, la gloire une illusion, rien ne demeure* que le bien fait aux âmes, la paix jetée** et acquis par le sacrifice***, et le bonheur conquis à l'encontre de l'égoïsme. 
D. Anselm Moreac Benectin de Vallonheur
Professeur au college S George de Constantinopli
Gerace 13 Javier 1904
 
* "rien ne demeure" o "ici ne demeure" non siamo sicuri ma il senso non cambia.
** abbastanza sicuri ma non al 100%
*** qui proprio non si capisce cosa sia scritto ... ho ipotizzato dal senso della frase
 
La vita è un sogno: la fortuna è un'illusione, la gloria un diversivo, non resta altro che il bene fatto alle anime, la pace seminata e raccolta con il sacrificio, e la felicità conquistata contro l'egoismo (o meglio "la felicità conquistata a discapito dell'egoismo").
 
Hanno collaborato per la stesura, difficile per me, del testo:
Maria Rosaria Venezia, Loris Messina &, novissima autem non minimus, Valentina Valcic. 

Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio, altrimenti publicato come Qualcosa di personale..

Rubata al film in questione:
 

sabato 19 marzo 2022

Qualcosa di personale - Canonico Giuseppe Branciforti Quaresimabita

L’amicizia è l’amore senza ali. Nella gioia è cosa buona avere un amico … nel dolore … è un bisogno.
L’ideale accanto al reale svanisce come nebbia al sole …
L’impressioni della prima età sono d’influenza decisiva … e gli anni non potranno cancellarle del tutto …
La culla e la tomba … ecco le due stazioni della vita.
Platì 19 Marzo 1907
Canonico Giuseppe Branciforti Quaresimabita
 da Caltagirone

Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio

mercoledì 16 marzo 2022

L'asina capricciosa [di Alf Thunder - 1973]

23 – 8 – 945 Carissimi
Sono giunto bene e immacolato di sole. Non posso mandare più grano, perché Rosario protesta che l’asina è ammalata.
Anche per il vino disdetta …
Non mi resta che il pettine di Roca.
State tranquilli per me. Andando a Polsi, Ernesto ricordati del cambio del fagiolo col grano. Mi scriva pure per l’affare
Baci per tutti
Aff zio
Ernesto

 

mercoledì 23 febbraio 2022

Qualcosa di personale - la Scuola e il Palazzo di Giustizia



Ho visto un palazzo di giustizia con la scala da’ gradoni di granito, logori, per il transito che vi si faceva
Ho visto una scuola, con la scala parimenti dai gradoni di granito, intatta per il poco transito che vi si faceva
Quando s’invertiranno i termini, cioè la scala dei tribunali poco logora, e consumata quella delle scuole, allora può veramente dirsi che sarà trionfata la civiltà.
13 febb. 1914                           Avv.to G. Portaro

Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio

Giuseppe Portaro è stato un luminare geracese, oltre che salire e scendere le scale dei palazzi di giustizia è stato autori di libri sul risorgimento calabrese. Era già apparso alla pagina:

https://iloveplati.blogspot.com/2013/05/corpo-celeste-pt3.html



lunedì 7 febbraio 2022

Qualcosa di personale [di Jon Avnet - 1996]




La musica è un’altra vita nella vita, ma la vita è il vino
Platì 3 – 4 – 1921
L’astemio
Rosario ... Oliva



Essere il sacerdote un oscurantista blasfemo
a quattro venti i biechi ministri di Satana
Meschini! Ciò affermano poiché la luce
della Cristiana Religione, non è dato loro di
vedere –
Nella settimana di Passione del 1919
G. Tassoni Oliva



Nei primi anni del suo ministero il sacerdote Ernesto Gliozzi il vecchio (1883 - 1948) tenne un album con dediche autografe di amici, uomini di passaggio da Platì e sacerdoti più anziani. L'album è sicuramente unico per il paese non essendoci notizie di altri appartenuti ad autorevoli personaggi platiesi. 

mercoledì 17 novembre 2021

Sul lago dorato [di Mark Rydell - 1981]





Vocazione 
Nell’onomastico del Rettore Rev.mo Ca. Arc. Andrea Tacccone
Coi migliori auguri di felicità
 
Sonetto
 
Sul lago vi è un tripudio di bel sole
Le reti sono messe ad asciugare
Il Rabbi passa, l’invita … le parole
Tanto soavi! … Non si può restare!
E vanno per il mondo con le sole
Promesse, che non possono mancare.
Son “Pescatori d’uomini”. Lo vuole
Colui che regge e terra, e cielo, e mare.
L’uno – Simone – verso l’Urbe muove;
sul biondo Tebro getta la sua rete …
Oh l’abbondante pesca che traea.
E voi, altre regioni e genti nuove,
o sciti, o dotti greci – resistete
sul travolgente fascino d’Andrea?
 
Francesco Gliozzi
Seminarista 

Il mio augurio fervido e sincero giungavi oggi giorno del vostro onomastico.

 

Nel testo poetico lo zio Ciccillo, giovane seminarista, riflette le influenze e lo stile di Ernesto Gliozzi il vecchio. Nella foto invece è ritratto a Polsi nei primi anni 50, sostituto di Don Antonio Pelle da Antonimina.



lunedì 15 novembre 2021

I Normanni [di Giuseppe Vari - 1962]

 

S. M. di Mopsi – Monastero basiliano restaurato dal Conte Ruggero il Normanno come dice l’abate Pirri. (V. Cal. S. del Padre Giov: Fiorida Caropani pag. 367). S. Basilio con i tre voti religiosi modificò l’ordine degli Eliani oggi Carmelitani e nel 368 fondò in Calabria ben 400 cenobii.
Lo stendardo (di cui parla il Popsis) fu dato a Ruggero II° conte di Sicilia da papa Innocenzo II° il 25 Luglio nel Concilio Lateranense il 1139. Giorno in cui il Conte riceveva la bolla della dirrezione del regno della Sicilia dopo la pace giurata per aver egli parteggiato al favore dell’Antipapa Anacleto (Vedi Robacher).
ERNESTO GLIOZZI il vecchio

Ernesto Gliozzi il vecchio oltre che sacerdote-poeta fu certamente il primo storico platiese, qualità di cui si avvantaggerà non poco il Canonico Oppedisano per redigere la sua Cronistoria della Diocesi di Gerace ".

lunedì 8 marzo 2021

Donna di rispetto [di Enzo Acri - 2018]


I versi
Sono- di E. Gliozzi ed hanno per titolo:

MARIA DI MAGDALO  
(A l’amico D. Pasquale Lentini)

Quando, sereno - quale un Nume il biondo
Rabbi acclamato da la turba fu,
Corse la voce pel Giordan fecondo
Narrante la sua fama e la virtù.
  Osannando dicea la turba: Il figlio
  Di Davide tra noi comparve già
  Ha nobile lo sguardo, e non cipiglio,
  Ha pieno il labbro di soavità
Ed il Rabbi marciava a la conquista
De’ cuori, predicando la virtù;
Una donna lo vide, a prima vista,
Lo conobbe da lungi: Ecco Gesù.
  Su gli omeri la chioma in quel momento
  La peccatrice donna abbandonò;
  E l`occhio - pieno di faville - spento,
  Umile, a terra_ - vindice - appuntò.
E allor che la casa di Simone
A la mensa s’assise il buon Gesù,
Quella donna comparve. Ed il suo nome
Era d’infamia, e la sua vita più....
  Ma ciò non monta; ed ora il suo presente
  E’ costrizione, massima, umiltà....
  Il divino Maestro dolcemente
  Le dice: Donna, ti perdono, va....
 
 LA SCINTILLA GIORNALE DELLA DOMENICA ANNO IV – N. 31  MATERA 23 AGOSTO 1903
 



 

lunedì 11 gennaio 2021

Un pazzo [di Alberto Carlo Lolli -1917]

 Cara Maria 


Vedi se puoi persorire a quesso pazzo u ti faci carti i vindita a te e tu u si fai dei figiuoli vedi che qua di sciarriamo cu Do Luigi e cu don Ernesto dicendo che esse vogliono u pigliano posesso vedi che se esso se non face carte non passa un altro mesi u e venduto digli u faci accossì se vuole che esso no si vieni ca se no ta casa mia non guarda più e faccio così u si mentono sopra i gernale non altro ti salutano i bambini tuoi e ti baciano ti saluta Rachele ora ti saluto io e i figliuoli e sono tua aff.ma sorella Domenica Lentini

martedì 15 dicembre 2020

I due sergenti [di Enrico Guazzoni -1936]



Gerace Sup. 5 (Caci) - Con ritardo m’accingo a mandare la mia nota sincera di plauso a quei bravi e volenterosi giovani del Seminario che nell’ ultima serata di carnevale si ebbero delle rappresentazioni teatrali assai gradite.
Si rappresentò la prima sera il dramma I due Sergenti e la parte del Valentino -tradotta in dialetto napoletano- fu splendidamente tenuta dal nostro «Scarpetta» Peppino Tedesco.
Anche il Vecchio Battezatore dramma eminentemente religioso – riscosse applausi l’ultima sera, massime la finale che fu proprio commoventissima. Ai drammi vennero dietro due farse «Lo stratagemma per pagare i debiti» e «Lo spauracchio della Poana». Prosit ai bravi e intelligenti giovani.
Di geniale e di bello in Seminario quest’anno va dovuta somma lode all’Ecc. mo Vescovo ed al Rettore Gratteri il quale -a tuttuomo- si occupa, perché questo sacro recinto fiorisca sempre nel campo de la virtù e de l’ingegno.
IL SOLE DEL MEZZOGIORNO Palermo-Anno III-N. 67 Direttore Francesco Parlati  Domenica 8 Marzo 1903

Inutile ricordarvi che sotto lo pseudonimo di Caci, per giunta su un foglio palermitano, si celava il seminarista Ernesto Gliozzi il vecchio e il dramma I due sergenti non derivava dal cinematografo, i fratelli Lumiere l'avevano sperimentato da poco, ma da una piece di Auguste Maillard e Théodore Baudouin d'Aubigny. Scandalosa, se non inconcepibile, la presenza di Scarpetta, al secolo Edoardo Scarpetta, don Giovanni dei palcoscenici napoletani e padre - tra i tanti - dei famosi Edoardo, Peppino e Titina De Filippo. E come dice Ghezzi Enrico: buona visione.

giovedì 19 novembre 2020

Mon oncle d'Amérique [di Alain Resnais -1980]




                                                          Platì  7 Maggio 1906

Mio carissimo Ernesto, 
Come rileverai dall’acclusa lettera con dispiacere ti annunzio la morte del nostro affettuoso zio Michele avvenuta il 19 dello scorso mese.
Per tutto ciò pregoti non disturbarti poiché ci dobbiamo uniformarci ai divini voleri.
All’acclusa lettera risponderai con una lettera di ringraziamento al Musolino e compaesani delle cure fatte in vita e degli onori dati in morte a quel compianto zio.
Farai di tutto s’è possibile ottenere il permesso per venire pel 19 corrente per celebrare i suoi funerali.
L’ubbidiente zio cessò di vivere in casa del suo cugino Portolese Francesco il quale prestò le più energiche cure, nella lettera ringrazia pure questi. Insieme alla moglie e fratello.
Da tante altre lettere venute dall’America parlano degli onori che hanno dato in morte dello zio il quale hanno speso pei funerali ed accompagnamento all’ultima dimora £. 392:00
La lettera del Musolino la farai quanto prima e nel modo che tu sai, porgerai quindi i saluti e ringraziamenti per tutti e da parte da noi tutti.
Non più per ora che dirti ti donano la S. B. papà e mammà io con Serafina un abbraccio dal
Tuo Affmo fratello 
Luigi


Il defunto zio Michele – nato a Platì il 25.02.1849 da Domenico e Gliozzi Elisabetta e deceduto in America nel 1906- lo abbiamo ricordato da poco*, in occasione di un altro lutto e per la precisione quello di Ernesto sen., destinatario, della lettera appena riportata, e quella volta a scrivere era Bettina figlia di Michele. Quando nel 1886 Bettina nacque il padre Michele non era ancora sposato, il lieto evento accadde due anni dopo, nel 1888, allorché contrasse sposalizio con Michela De Maio di Antonio e Vadalà Carmela, careroti.
Chi scrive è il nonno Luigi (Gliozi), all’epoca della missiva sopra riportata Ernesto era in attesa della consacrazione sacerdotale.
*https://iloveplati.blogspot.com/2020/11/un-dolore-improvviso-di-ubaldo-maria.html
A coloro che sono attratti delle sole immagini dico che la lastra in apertura, un negativo in stadio di colliquazione, ritrae un anonimo platiese degli inizi del 1900 e aggiungo: abbiatene cura!