Powered By Blogger

giovedì 27 aprile 2017

Amore immortale (reg. Keisuke Kinoshita - 1961)

Le immagini mediano le assenze e ne costituiscono traccia: portano, … in uno stadio immediatamente susseguente e conseguente, informazioni sullo stato dell’assente e sulla natura dell’assenza, costituiscono tramite per la comunicazione tra poli divaricati lungo gli assi sincronico e diacronico.
Francesco Faeta, Le figure inquiete tre saggi sull’immaginario folklorico, Franco Angeli, 1989

Agostino Antonio
06 maggio 1997 – 03 marzo 1917

L’amore che ci hai dato,
vive nel nostro cuore …
Vogliamo pensare che ancora ci ascolti
e come allora ci sorridi …
Eri il nostro orgoglio sulla terra …
Adesso sei il nostro Angelo in cielo

A mare (reg. Martina Amati - 2010)


Mare di Pizzo

Una vela passò gonfia di vento
Per il placido mare di turchino …
Con nel core le spine del tormento
La guardò, da’ graticci, Re Gioacchino

Pensò il re che se il vecchio suo ardimento
Riavesse l’ale, che tarpò il destino
In quella vela, in mare, il sogno spento
Rilucerebbe in fiamma di rubino.

Ma com’ala di sogno quella vela
rapida dileguò lieve su l’onda
e nell’anima il re di gloria anela

sentì la sua tristezza più profonda.
Il dì appresso la vela, al suo tornare,
vide il re spento e l’onda rosseggiare.

Giacomo  Tassoni  Oliva

scritta in treno  il 16 – 3 – 1928 

mercoledì 26 aprile 2017

Ricorda il mio nome

-Catanzariti Francesco (5.3.1922/37-26)di Giuseppe paja e di Creazzo Francesca.
-Pangallo Domenica(13.7.1922/61-74) di Bruno zoru e di Sergi Elisabetta.
-Violi Domenico(29.10.1922/75-103) di Antonio cocciularu e di Barbaro Marianna.
-Violi Caterina(29.10.1922/76-104) di Domenico e Vilardi Maria, cocciularu
-Marando Antonio(12.11.1922/77.107) di Rocco e Taliano Maria, pistola.
-Portolesi Natale((20.12.1922/87-127) di Domenico e Marando Dom.ca lucìu.
-Barbaro Natalina(31.12.1922/89-130) di Pasq. e Oliva Maria, micciunarda.
-Trimboli Francesco(18.2.1923/96-15) di Francesco e Barbaro Maria furnara.
-Sergi Antonio(11.3.1923/101-24) di Michele cajhò e Schimizzi Rosa.
                          (cajhò: come jhuri=fiore)
-Pangallo Giuseppe(3.6.1923/120-63) di Bruno zoru e Taliano Teresa caravanu.
-Portolesi Domenico(28./.1923/132-86) di Giuseppe lucìu e Lentini Giuseppa cavolotto.
-Catanzariti Teresa(9.9.1923/136-95) di Giuseppe marru e Zirilli Marianna.
-Catanzariti Emilia(9.9.1923/137-97) di Giuseppe paja e Creazzo Caterina.
-Marando Maria(9.9.1923/138-98) di Rocco pistola e Romeo Caterina cecalupi.
-Musitano Assunta(23.9.1923/139-100) di Domenico turripirara e Romeo Francesca.
-Tropeano Francesco(30.9.1923/142-107) di Antonio nasuni e Romeo Maria cecalupi.
-Trimboli Pasquale(17.10.1923/146-115) di Domenico vajana e Pelle Mariantonia.
-Catanzariti Saverio(22.11.1923/153-29) di Domenico mussubeju e di Trimboli Carmela.
-Schimizzi Antonio Domenico(1.12.-1923/155-133) di Rocco e di Iermanò Elisabetta verso.
-Marando Rocco(2.12.1923/156-134) di Natale pistola e di Carbobe Caterina.
-Crea Maria Concetta Natalina(30.12.1923/158-138) di Giuseppe e di Barbaro Elisabetta di Dom. buggeja
-Ciampa Maria(14.1.1924/162-9) di N. e Ciampa Rachele rocchici.
-Trimboli Antonio Loreto(20.1.1924/165-15) di Rosario parlinu e Miceli Francesca.
-Lentini Francesca(20.1.1924/167-18) di Giuseppe ninò e Mittiga Angela.
-Catanzariti Francesco(23.3.1924/177-39) di Pasquale ciccillo e Riganò Maria
-Mittiga Francesco (190-65) di Saverio savarè, vir Gliozzi Maria di Michele.
-Musolino Maria(9.7.1924/191-66) di Vincenzo parlaparla eTreccase Elisabetta portina (o postina?).
-Mittiga Gaetano(31.8.1924/200-83) di Rosario cinnarella e Stancati Serafina.
-Catanzariti Angiola(22.9.1924/203-90) di Giuseppe paja e Creazzo Caterina.
-Calabria Antonio(2.11.1924/210-105) di Pasquale e Sergi Elisabetta tri.
-Pangallo Antonio(25.12.1924/216-117) di Bruno zoru e Taliano Teresa caravano.
-Marando Francesca(21.5.1925/254-68) di Rocco pistola e Taliano Maria caravano.
-Marando Caterina(21.5.1925/254-68) di Rocco pistola e Taliano Maria caravano.
-Catanzariti Teresa(15.7.1925/261-82) di Rocco marro e Spagnolo Maria.
-Catanzariti Pasquale(16.8.1925/267-95) di Domenico bomba e Catanzariti Anna.
-Mittiga Antonio(24.8.1925/270-101) di Francesco cinnarella e Trimboli Maria.
-Pangallo Maria Rosa(20.9.1925/272-104) di Domenico batazzino e Pangallo Rosa muzzo.
-Zappia Giuseppe(1.10.1925/272-105) di Antonio batitonno e Portolesi Francesca lucìo.
-TrimboliFrancesco(25.10.1925/281-122) di Francesco judici e Zappia Giuseppa.
-Trimboli Anna(5.11.1925/283-126) di Domenico vajana e Pelle Mariantonia.
-Paangallo Maria(9.12.1925/289-138) di Giuseppe gagghutu e Catanzariti Anna.
  (gghu: come agghu=aglio)
-Barbaro Bruno(20.1.1926/306-28) di Francesco midoci e Zappia Maria.
-Barbaro Rosario(28.3.1926/317-49) di Pasquale pilleri e Stalteri Pasqualina.
-Sergi Anna(20.6.1926/326-67) di Michele cajhò e Schimizzi Rosa.
-Marando Natale(11.7.1926/327-70) di Giuseppe pistola e Catanzariti Rosa.
-Marando Pasquale(28.8.1926/332-79) di Rocco e Romeo Caterina cecalupi.
-Trimboli Rosario(17.10.1926/337-90) di Giuseppe parlino e Catanz. M. Rosa.
-Perre Francesco(29.12.19826/349-113) di Ant. santollino e Catanz.Gius.ppa.
-Lentini Pasquale(6.1.1927/352-6) di Giuseppe ninò e Mittiga Angela.
-Marando Francesca(13.3.1927/368-38) di Rocco pistola e Taliano Maria.
-Barbaro Rocco(31.3.1927/379-42) di Pasquale pilleri e Stalteri Pasqualina.
-Barbaro Elisabetta(15.5.1927/376-54) di Pasquale zumpano e Romeo Cater.
-Catanzariti Domenica(28.5.1927/377-56) di Rosario grugnafocu e Barb.M.a
-Catanzariti Rocco(5.6.1927/384-69) di Giuseppe carrà e Larosa Palma Rosa.

Questi alias (qualcuno ripetuto) vennero estratti dallo zio Ernesto il giovane dal Libro dei Battezzati vol. XV.

domenica 23 aprile 2017

Grandi speranze (reg. David Lean - 1946)


    IMPRESSIONI  E  RICORDI     
   (scritto  di una  ragazza  platiese)

       Quel 7 agosto 1993 è stato un giorno memorabile, non solo per me, ma per tutti i platiesi.
       La giornata era calda ed afosa, il cielo turchino e trasparente; ovunque si respirava aria di festa.   Platì sembrava rinata: in ogni vicolo, in ogni quartiere la gente parlava  animata del grande evento; le vecchierelle  sedute sulla porta di casa, ricordando antiche storie, si domandavano in qual anno mai fosse  avvenuto un evento simile; nel volto di vecchi, giovani e bambini c' era trepidazione ed attesa.
       Finalmente, ecco arrivata l'ora della cerimonia dell' incoronazione:  numerosi gruppi di persone si dirigono verso la chiesa, richiamate dal festoso suono delle campane e dalla devozione.
      E' iniziata la santa Messa, celebrata , sul sagrato della chiesa matrice, da S. E. Mons. Domenico Crusco, Vescovo della vicina Diocesi di Oppido-Palmi; dai gradini si scorge una marea di gente, raccolta nella piazza  antistante e nelle vie  adiacenti.
       Dopo la lettura del Vangelo, il coro inneggia canti a Maria, il Vescovo benedice le stupende corone offerte da tutti i platiesi e realizzate con grande maestria dal rinomato orafo calabrese Gerardo Sacco; nel volto di molte donne e uomini c' è grande commozione, tutta la gente sussulta quando sul capo della Vergine e del Bambino vengono poste le corone. Tutti pregano, chiedono grazie; io prego perché le cose cambino in bene per tutti, che per noi giovani ci sia un futuro, che in ogni casa ritorni la pace, che a Platì rinasca la speranza.
       Finita la cerimonia, l' immagine di Maria viene portata trionfalmente in processione;  guardandola con devozione, non potei fare a meno di pregare: "Cara Maria, dolcissima Madre del mondo, oggi ho visto la tua potenza innalzarsi davanti ai miei occhi stupiti, ed  ho capito che anche il più grande e potente uomo della terra  è  niente in confronto a te; ogni minuto, momento ed ora di questo giorno sarà sempre davanti ai miei occhi, vivrà sempre nei miei pensieri e illuminerà le mie giornate future; il tuo viso dolcissimo mi ricorderà che qualunque meta raggiungerò nella vita sarà niente, se non ci sarà il tuo aiuto, la tua protezione e la tua guida". 

Nota:
Con questo testo straight to heaven si conclude questo documentario sul restauro e l'incoronazione
della Vergine che chi assiste a qualsiasi celebrazione non può fare a meno di carpirne lo sguardo. Da quel 7 agosto di quasi venticinque anni or sono non si è più mossa dalla sua collocazione di sempre.  A questo punto mi prendo il compito di chiedere  un pronto atto d'amore verso quell'effige, ormai storica, e verso quelle opere d'arte che sono poste sul capo di Donna e Bambino. L'atto d'amore lo chiedo all'attuale vicario pastorale come al primo cittadino, a quest'ultimo il testo di sopra gli è molto vicino: Per favore interessatevi di erigere all’entrata del paese e sul sagrato della chiesa un indicazione che ricordi almeno agli emigranti queste opere destinate a chi verrà dopo, e dopo ancora, di noi. 

venerdì 21 aprile 2017

Orizzonti di gloria - La Festa

Il giorno 7 agosto 1993, vigilia della festa Patronale di Maria S.S.ma di Loreto si è solennemente celebrata l'incoronazione della statua; avendo previsto il grande afflusso di fedeli che poi effettivamente si è verificato per la circostanza, si è allestito un palco sul sagrato della chiesa.
Erano presenti alla cerimonia, presieduta da S.E. Mons. Domenico Crusco, Vescovo della vicina Diocesi di Oppido - Palmi, i seguenti sacerdoti: Mons. Vincenzo Nadile, Amministratore diocesano di Locri - Gerace, p. Stefano De Fiores, monfortano, p. Roberto Timpani o.f.m., arc. Giosofatto Trimboli, superiore del Santuario di Polsi, D. Antonio Sculli, arciprete di Natile, D. Giuseppe Strangio, arciprete di S. Luca, D. Ernesto Gliozzi, Vicario parrocchiale di Platì, p. Ambrogio Gandolfi, monfortano, coadiutore nella medesima parrocchia, tutti concelebranti.
Erano inoltre presenti sul palco il comandante della stazione circondariale dei Carabinieri di Locri, con un discreto numero di carabinieri, di cui due in alta uniforme, il Sindaco di Platì dott. Francesco Mittiga con una numerosa rappresentanza del Consiglio comunale, il dott. Antonio Delfino scrittore  e giornalista  e l'orafo prof. Gerardo Sacco, il quale, per essere presente alla cerimonia, aveva rinviato altri impegni, e che,  per la circostanza, in segno di gratitudine,  era stato insignito della cittadinanza onoraria di Platì.
La liturgia è stata celebrata col Rito proprio per l'Incoronazione dell'Immagine della Beata Vergine Maria. Dopo la lettura del Vangelo, con grande attenzione i presenti ascoltarono l'omelia in cui il presule illustrava la funzione materna e regale della Madonna, nel mistero della Chiesa ed in relazione alle esigenze dell'attuale ambiente sociale.
L' esultanza dell'immensa folla che occupava tutta la piazza antistante, fino a corso Umberto I°, a corso S. Nicola, i balconi e le terrazze prospicienti, arrivò al culmine quando, fra lo scroscio degli applausi e la melodia dei canti, il Vescovo celebrante benedisse e posò le corone, prima sul capo del Bambino e poi sul capo della celeste Madre; lo stesso Gerardo Sacco poi aiutò a sistemarle e fissarle ai perni adatti.
Con grande devozione e attenta partecipazione tutto il popolo e le Autorità seguivano le preghiere della Messa, al termine della quale p. Stefano De Fiores, non avendo avuto il tempo di leggerlo, ci lasciò perché fosse illustrato ai fedeli un suo studio sul raffronto iconografico tra la nostra statua, la statua venerata nel santuario di Loreto, la statua della Madonna della Lettera di Messina ed una icona conservata nel Santuario della Madonna della Montagna di Polsi, in Aspromonte.
Seguì la processione per tutte le principali vie, da un capo all' altro del paese, accompagnata dai canti e le preghiere dei partecipanti e il suono del concerto bandistico della città di Stilo (RC).  Rientrata in chiesa, la venerata immagine venne collocata nella sua nicchia, sopra l'altare maggiore.
E' tradizione che questa statua  non  sia  mai rimossa dal suo posto ( tranne il caso di  ragionevole ed  estrema necessità ) e tale tradizione verrà rispettata nei tempi a venire.
E quella venerata Immagine di Maria che ascolta con grande attenzione ed esaudisce con cuore materno le nostra invocazioni, possa veramente farci crescere nell'amore e nella devozione verso di Lei, che, come tutti abbiamo potuto sperimentare nelle varie circostanze della nostra vita, ci ha dimostrato la sua efficace protezione: Tale speranza consegniamo ai fedeli, invitandoli a ripetere sovente l'antica invocazione che dice:
      " Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio;
         non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
         e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta."
          (dalla Liturgia delle Ore)

FINE
sac. Ernesto Gliozzi

giovedì 20 aprile 2017

Orizzonti di gloria - Fede e Devozione

Era la vigilia della domenica delle Palme; in quel giorno si dimostrò ancora una volta la fede e la devozione alla Madonna di questa popolazione, accorsa in massa per la quasi totalità ad accoglierla sotto l' infuriare di una tempesta mai vista, tanto che nel primo punto di appoggio, dove la statua fu tolta dal furgone per essere portata in processione, fu necessario ricoprirla con un velo di plastica trasparente: ivi accorsero alcune decine di persone tra le più entusiaste; la massa della popolazione era in attesa in contrada "pirare", all'inizio dell' abitato: nessuno si tirò indietro e tra l' osannare dei canti e delle grida di evviva, fu portata in processione fino alla Chiesa Matrice. In quel momento la tempesta cessò.

Era presente al rito di accoglienza in Chiesa padre Stefano De Fiores, sopra citato, il quale, tessendo con la sua impareggiabile maestria l' elogio della Madonna, ce la additò come Colei che dal cielo ascolta con grande attenzione le nostre preghiere e ci mostra Gesù come Via, Verità e Vita.

Ma l'entusiasmo dei fedeli non era stato da meno quando, lanciata l'idea del restauro, si fece appello alla loro generosità per sostenerne le spese necessarie: nessuna famiglia è assente nell' elenco degli offerenti, tutti hanno contribuito secondo le loro possibilità, non solo con le offerte in denaro, ma anche con l'oro, che è stato raccolto in quantità quasi sufficiente per la realizzazione delle corone.

Il comitato per la raccolta, presieduto dal Vicario parrocchiale, era formato dalle seguenti persone, che hanno lavorato col massimo impegno ed a costo di grandi sacrifici : per il centro abitato: Lentini Giuseppe e moglie Marando Rosina; Agresta Rosina in Barbaro, Calabria Marietta e marito Catanzariti Francesco; Pangallo Rita in Sergi; Schimizzi Francesco; le sorelle Marando Elisa in Papalia, Anna Maria in Musitano e Marianna in Carbone; per la contrada Lacchi: Oliva Francesca in Pangallo; per la contrada Bosco e Senoli: Zappia Melina in Zappia; per la contrada Marando: Portolesi Giuseppina in Barbaro.

In seguito al restauro si è pensato alle corone che dovevano adornare il capo della Madonna e del Bambino che tiene sulla mano sinistra e addita con la destra. Le corone di cui era corredata la statua prima del restauro erano in lamiera di ottone quella della Madonna e in argento quella del Bambino e molto differenti tra loro nello stile: mentre quella del Bambino era graziosa e di stile settecentesco, molto simile a quello di altri arredi conservati nella chiesa matrice, specie all' ostensorio, in argento, quella della Madonna era alquanto rozza , molto grande di diametro (per cui calava troppo giù sulla fronte) ed ornata di pietre di nessun valore: era necessario creare delle corone in oro, per mano di persona esperta nella materia. Dopo aver consultato alcuni artisti della zona molto esigenti sui prezzi, tramite il dott. Antonio Delfino, nativo di Platì, ci si è rivolti all' orafo calabrese Gerardo Sacco, residente in Crotone, artista molto stimato in campo internazionale, il quale, nonostante la mole di lavori in cantiere, ci è venuto incontro con molta simpatia e riguardo, chiedendo per il lavoro prezzi molto contenuti ( per cui gli esprimemmo la nostra viva riconoscenza ) e scontando l' oro raccolto tra i fedeli, ai prezzi correnti in borsa.

Per i fondi occorrenti, il Parroco ed i collaboratori lanciarono il seguente

INDIRIZZO A TUTTI I PLATIESI RESIDENTI IN PLATI' E NEL MONDO

Il restauro dell'antica e venerata immagine di Maria, dinanzi alla quale si prostrarono i nostri padri nei primi secoli della storia del nostro paese, è un' idea che la Madonna ci ha ispirato e che tutti abbiamo voluto.
E sotto la spinta della fede e dell'entusiasmo, non abbiamo fatto calcoli sulla spesa da affrontare, purché essa costituisse per noi un tesoro di fede e di arte.
Ci siamo rivolti alle persone più competenti: per il restauro l'abbiamo affidata ad artisti restauratori di Firenze, per la corona abbiamo interpellato l'orafo che in questi tempi riscuote i maggiori consensi in Italia e nel mondo: il calabrese GERARDO SACCO, il quale, trattandosi di una corona per la Madonna (in realtà sono due, una per la Madonna e una per il Bambino), ci ha favorito al massimo per la progettazione e per l'esecuzione.
Ma oltre all'oro occorrente, che finora voi tutti avete offerto con encomiabile generosità, bisogna ornarla di gemme preziose vere ed autentiche e quindi di elevato valore.
Le somme che finora abbiamo raccolto le abbiamo impegnato quasi totalmente per il restauro: ci restano da pagare le spese soprattutto per le pietre preziose.
Facciamo appello ancora una volta alla vostra generosità, al vostro entusiasmo, alla vostra devozione.
DOBBIAMO FARCELA ! SIAMO SICURI CHE CE LA FAREMO, con l'aiuto della Madonna (che con segni evidenti ha dimostrato il suo gradimento) e con la collaborazione di tutti voi, vicini e lontani.
Perché cresca sempre più la nostra devozione a Maria. Perché la nostra chiesa abbia un tesoro a cui si possano applicare le parole: "Le poni sul capo una corona di oro fino!"(sal.20).
La Madonna ci benedica tutti!

IL PARROCO - I COLLABORATORI

Le corone sono di stile classico, ornate di simboli rispondenti alla nostra economia: ramoscelli di ulivo e spighe di grano, ed arricchite di perle e di pietre preziose naturali; sulle croci spiccano numerosi brillantini, e su quella della Madonna, al centro nella faccia posteriore un brillante offerto dall' orafo Sacco e nella parte anteriore un brillante che con grande devozione la sig.ra Zappia Elisa ved. Messineo ha offerto, facendolo estrarre dal suo anello nuziale.

                                                                                              (continua)

mercoledì 19 aprile 2017

Orizzonti di gloria - Un'opera eseguita nel secolo XVI°

Da un esame preliminare della scultura, avvalorato dal giudizio del restauratore, si rileva che si tratta di un'opera eseguita nel secolo XVI° (anni tra il 1500 e il 1600) d.C. Il restauratore nella sua relazione finale dice: "Si tratta di una scultura del 16° sec. d.C. di scuola strettamente meridionale". Possiamo quindi a ragione pensare che i nostri primi padri, quando già si configurava una certa comunità già stabilizzata in questo luogo (le prime abitazioni del paese risalgono al 1506 d.C.), sentirono il bisogno di erigere un luogo di culto, di dare alla comunità un cappellano o parroco, che fosse, e di eleggere un celeste Patrono, ponendo nel luogo di culto una sua Immagine. Non abbiamo documenti sull'epoca in cui fu dato alla Parrocchia il titolo di "S. Maria di Loreto", né sappiamo che l'immagine raffiguri la Madonna di Loreto. Vedremo in seguito su quest'argomento il parere di p. Stefano De Fiores, esperto mariologo; fermiamoci per ora su questo concetto: la scultura di cui parliamo risale ai primi anni della fondazione di Platì.

La causa dei danni riportati dalla scultura è da ricercarsi nella sua struttura e nella situazione in cui era tenuta. La scultura, pur essendo costruita in legno, era rivestita di uno spesso strato di gesso (in certi punti alto due ed anche quattro centimetri); ed inoltre era conservata in ambiente in cui non potendo avere una sufficiente aerazione (nicchia chiusa sul davanti con lastra di vetro), il gesso cominciò pian pianino a sgretolarsi ed a cadere a brandelli, come mostrano le fotografie eseguite nella nostra chiesa prima di inviarla per il restauro. Inoltre, all' interno il legno era tutto corroso dai tarli, come si può notare dalle fotografie eseguite durante il restauro; la scultura era così intarlata, che viene da pensare persino che la data di origine debba essere di molto anteriore a quella attribuitale dal restauratore.

Prima che i lavori di restauro fossero iniziati, fu chiesto un preventivo sulla spesa che si prevedeva necessaria, e, visto che la spesa era affrontabile, si diede la via libera ai lavori.

Il restauro richiese alcuni mesi di lavoro e non fu eseguito dal solo restauratore sopra citato, ma questi si avvalse della collaborazione di altri restauratori fiorentini specializzati nelle varie branche: un intagliatore, un pittore, ecc...

Durante i lavori si è scoperto che in epoca risalente alla fine del 1700 d.C. ha avuto un restauro che ne aveva modificato alcuni tratti; ad esempio: ad una certa altezza del collo fu inserita una zeppa che ne piegava in basso lo sguardo; gli occhi dapprima di legno furono sostituiti da occhi di vetro, come si incominciava ad usare a quei tempi; il braccio sinistro del Bambino con la manina che sorregge il globo, fu piegato verso il basso , la veste della Madonna fu arricchita di decorazioni varie; ecc...

Ecco quanto scrive il restauratore in una relazione del 14 gennaio 1992:
" Le comunico i dati tecnici del restauro della scultura lignea raffigurante Madonna con Bambino appartenente alla sua parrocchia e da noi restaurata nei primi mesi del 1992. Spero che questo possa essere per lei cosa gradita da inserire come documento nell' archivio della parrocchia. Si tratta di una scultura del 16° secolo d.C. di scuola strettamente meridionale. Anche se alcune parti risultano scolpite in modo grossolano, nella totalità dell' opera si nota una mano artistica notevolmente felice. Alla fine del 1700 d.C. vi è stato un totale rifacimento, in parte dovuto ad un degrado dell' opera stessa, in parte dovuto ad esigenze di nuovi personaggi locali. In questo intervento è stata modificata addirittura l' impostazione estetica dell' opera, essendo stati eseguiti interventi tecnici poco felici.
Interventi di restauro eseguiti onde riportare l' opera allo stato originale: 1) spolpatura di tutte le parti in gesso e ritrovamento della struttura originale sottostante, sia come struttura scultorea sia come colori originali; 2) risanamento ligneo totale, mediante iniezioni ed immersioni in sostanze consolidanti; 3) restauro ligneo di grave evidenza (mani, collo, occhi, braccia, testa e volto del Bambino, manto, base, ecc...); 4) preparazione con sostanze idonee alla coloritura originale; 5) doratura con oro zecchino a foglia nelle parti perimetrali del manto; 6) trattamento protettivo finale
."

Così restaurata, l' immagine della Madonna fu riportata a Platì il giorno 11 aprile 1992.

                                                                                     (continua)

Nota:



Il professor Lorenzo Casamenti attualmente è direttore del dipartimento del restauro della Scuola Internazionale "Lorenzo de Medici" di Firenze.


martedì 18 aprile 2017

Orizzonti di gloria (reg. Stanley Kubrick - 1957)

 

UNA STORIA DA RICORDARE
 
(del sac. Ernesto Gliozzi. Vicario Parrocchiale)


Sul sagrato della Chiesa matrice, il giorno sette agosto 1993, vigilia della festa patronale, dinanzi a una moltitudine plaudente di fedeli, fra cui un folto numero di cittadini emigrati e di fedeli dei centri abitati della zona, qui convenuti per l' occasione, con l'intervento di S. Ecc. Mons. Domenico Crusco, vescovo della vicina diocesi di Oppido - Palmi (essendo vacante la sede vescovile della diocesi di Locri - Gerace, per l' elezione di Mons. Antonio Ciliberti alla sede arcivescovile di Matera - Irsina in Lucania), si è concluso l' ultimo atto di onore tributato alla Madonna raffigurata nella vetusta immagine venerata in questa parrocchia fin dai primi anni della fondazione del nostro paese.

Il primo atto aveva avuto inizio negli anni precedenti il 1991, quando si era constatato che quell' antica immagine, quasi dimenticata dai fedeli, mai esposta alla pubblica attenzione o venerazione, mai rimossa dalla sua nicchia, se non quando si era reso necessario spostarla per i lavori di ricostruzione della chiesa, intrapresi già verso la fine della seconda guerra mondiale e condotti a termine per l'interessamento dell'arciprete mons. Giuseppe Minniti, col concorso e l'aiuto di tutta la popolazione residente, dei concittadini emigrati nelle varie parti del mondo, e con i sussidi dello Stato, negli anni 60,cominciava a mostrare segni di deterioramento, con varie e gravi screpolature in tutto il suo insieme.

Ripensando alle circostanze e al modo con cui l' impresa del restauro sulla antica immagine è stata ideata e condotta a termine, possiamo affermare che essa è una cosa provvidenziale ed è stata voluta dalla Madonna, per invitare i fedeli di Platì ad una maggiore conoscenza della nostra Patrona e ad incrementarne la devozione, in tempi in cui questa cittadina aveva bisogno di mostrare al mondo una sua fisionomia, diversa da quella a cui l' aveva ridotta una campagna denigratoria, intrapresa da tutti i mezzi di comunicazione italiani ed esteri, con un accanimento veramente degno di miglior causa !

Se si tiene presente l'insegnamento del Vangelo, ove si dice che prima di iniziare un'impresa, bisogna fare i conti in tasca, per vedere se si hanno i mezzi per effettuarla, se si pensa ai mezzi di cui potevamo disporre, l' opera ha avuto un certo che di temerario; ma l' aiuto e l' intervento della Madre celeste ha superato ogni difficoltà e siamo arrivati serenamente alla conclusione dell' opera.

L' idea del restauro vagheggiava già da diversi anni nella mente del sacerdote incaricato della cura della parrocchia e di tanti fedeli a lui più vicini; verso la metà del 1991 i fedeli, sensibilizzati dalla parola del pastore e dal parere del Consiglio Pastorale parrocchiale, ritenevano ormai necessario ed urgente passare ai fatti, anche a costo dei sacrifici,soprattutto finanziari, che bisognava affrontare.

E innanzi tutto, a chi affidare i lavori?

Si presero informazioni sulle capacità degli artisti locali e si trovò che ve n'erano diversi di cui ci si poteva fidare; si pensò a centri di restauro in città che in tal campo godono di ottima stima: Napoli, Roma, Firenze... Ad unanimità si decise di rivolgersi a quest' ultima, che a buon diritto primeggia fra tutte.

Per interessamento della dottoressa Maria Paola Zappia, residente a Firenze per motivi di studio e di lavoro, si interpellò il restauratore d' arte prof. LORENZO CASAMENTI, il quale si dichiarò ben disposto ad eseguire il lavoro. Venne sul luogo, si rese conto di tutto ed il 29 dicembre 1991 si prese in consegna la statua, rilasciando il seguente attestato: "Platì 29/12/91 - Ricevo in data odierna dal Parroco di Platì don Ernesto Gliozzi una statua lignea raffigurante Madonna con Bambino, per essere restaurata. Tale restauro sarà effettuato con tutte le regole idonee al caso; la statua verrà restituita alla Parrocchia quanto prima. In fede. - Lorenzo Casamenti", e munendosi, per ovvii motivi di tranquillità nel viaggio di andata e ritorno, della seguente dichiarazione: "Parrocchia S. Maria di Loreto - Platì - Dichiaro io sottoscritto di consegnare in data odierna al sig. Lorenzo Casamenti una statua in legno raffigurante MADONNA CON BAMBINO, che ha bisogno di restauro e che lo stesso riconsegnerà a questa chiesa, restaurata, a lavori eseguiti, o nello stato in cui si trova, qualora il restauro non potesse aver corso. Platì, 29 dicembre 1991. p. Il Parroco sac. Ernesto Gliozzi".

                                                          (continua)

giovedì 13 aprile 2017

Sanctuary (reg. Tony Richardson - 1961)


Loreto, 30/9/93
Rev.mo Canonico Gliozzi
Il prof. padre Strefano De Fiores mi ha consegnato un interessantissimo articolo sulla Madonna di Loreto venerata in codesta chiesa parrocchiale di Platì, individuando la matrice iconografica del simulacro lauretano.
Per la pubblicazione dell’articolo avrei bisogno di una foto della statua di Platì dopo il restauro (ho invece un’immagine precedente al restauro).
Per questo, su suggerimento del p. De Fiores, mi rivolgo alla sua cortesia per avere la foto in parola.
A suo tempo, quando pubblicheremo l’articolo, sarà mia premura spedire copia della rivista “ Il Messaggero della S. Casa”.
Grato per l’attenzione che vorrà riservare alla presente, mi è gradito augurarle ogni bene nel nome del Signore, in unione di preghiera.
P. Giuseppe Santorelli



PARROCCHIA S. MARIA DI LORETO
89039 piazza Duomo 3 PLATl` (RC)
Platì (RC), 18 ottobre 1993
      Rev.mo Padre,

             ricevo la Sua lettera del 30.09.93 e aderisco volentieri alla Sua proposta per la pubblicazione sul Bollettino del ven. Santuario di Loreto dello studio di P. Stefano De Fiores su Maria "GORGOEPEKOOS" e sul collegamento iconografico tra Loreto – Platì – Polsi - Messina, e Le invio due fotografie della nostra statua, una di prospetto e l'altra di profilo, per evidenziare ancora meglio l'atteggiamento della Madre che mostra e porge il Figlio," VIA, VERITA' E VITA".
Confermo quello che dice I' Autore sul restauro a Firenze di questa statua, la cui origine risale al XVI secolo (cioè ai primordi di questo paese) e che abbiamo adornato con il concorso dell'intera popolazione di due corone d'oro create dall' illustre orafo Gerardo Sacco, di Crotone. L' incoronazione è avvenuta il giorno 07.08.1993.
La statua giaceva quasi dimenticata sull'altare maggiore di questa chiesa e non era mai stata rimossa dal suo abitacolo, se non in occasione della ristrutturazione della medesima chiesa, avvenuta tra gli anni 1943-60, verso la fine dell'ultima guerra e negli anni postbellici più duri. L' idea del restauro è sorta in considerazione delle pessime condizioni in cui l'aveva ridotta l'umidità e nessuno aveva fatto caso, fino allora, del suo significato spirituale e del suo valore artistico.
Mentre sto lavorando (purtroppo da solo) alla stesura di una relazione su tutto il lavoro di restauro, sono lieto che il Vostro illustre Santuario ci dia una mano perché cresca sempre più la devozione a Colei che nella statua viene raffigurata.
Ho avuto I' occasione di incontrare e conoscere la Sua stimata persona in occasione di un pellegrinaggio organizzato da questa Parrocchia a Loreto il 17 giugno di quest' anno, quando venni a chiederLe informazioni sulle Parrocchie della Calabria che si intitolano alla Madonna di Loreto, nel tentativo di sapere come, quando e perché questa Parrocchia abbia preso quel titolo.
La ringrazio vivamente dell’aiuto e dell'onore che ci fa, parlando di noi, con la speranza che possa verificarsi un ben auspicato collegamento tra il venerabile Santuario di Loreto e la nostra modesta Parrocchia, e rispettosamente La ossequio.
    (sac. Ernesto Glìozzi)



Loreto, 24/10/93

Rev.mo don Gliozzi
Mi perviene il suo plico con le due splendide foto della Madonna, detta “GORGOEPEKOOS”, la quale illustrerà il dotto e acuto articolo del p. De Fiores.
Le sono vivamente grato per la sua cortesia.
A suo tempo sarà mia premura inviarle un congruo numero di copie del “ Il Messaggero della S. Casa”, dove, presumibilmente nel numero di gennaio o febbraio 1994, comparirà lo studio del De Fiores.
Mentre le auguro ogni bene nel Signore, assicuro un ricordo speciale nelle preghiere in S. Casa.
Mi creda obl.mo,
P. Giuseppe Santorelli




Nota
L'articolo di padre Stefano De Fiores è già apparso in queste pagine.



martedì 11 aprile 2017

I gioielli della corona - consuntivi


Corona Madonna
Zaffiri 13 grandi + 2 piccoli croce
Smeraldi 4 + 10 piccoli croce
Perle 12 + 4 croce

Corona Bambino
Zaffiri 8 grandi + 2 piccoli croce
Smeraldi 4 grandi + 8 piccoli croce
Perle 8 grandi (manca 1) + 4 piccole croce

Verificato 27. 08. 1993

Sac. Ernesto Gliozzi
Marando Elisa
Spagnolo Domenico


CONSUNTIVO SPESE LAVORI RESTAURO STATUA DELLA MADONNA
E N T R A T E
                Offerte raccolte dal Parroco.......................L.       6.833.000
                                       da Rosina Agresta ............   "        2.825.000
                                       da Marietta Calabria e
                                         Rita Pangallo .............        "        5.035,000
                                       da Francesco Schimnizzi e
                                     Francesco Catanzariti ....        "        2.755.000
                                      da Lisa Marando Papalia e
                                     sorelle Anna e Maria .....         "       2.650.000
                                   da Lisetta Marando-Lentini ..   "       1.300.000
                                da Francesca Oliva-Pangallo
                             in contrada Lacchi e vicine             "       1.007.000
                               da Melina Zappia
                                    in contrada Senoli ..........          "         638.000
                            da Giuseppina Portolesi-
                                           Barbaro ..................           "       1.301.000
                                 nella Processione del 7.8.93        "       1.035.000
                                 Da Pepè Lentini  .............          "          865.000
                                          TOTALE                             "     26.244.000

         ORO raccolto e versato per le corone  grammi  1.526,00

                                          U S C I T E
Per il restauro e spese inerenti ..........................    L.  12.550.000
Per le due corone: oro, gemme e manifattura ....   "   15.000.000
Banda,regalo al Vescovo, foto e altre spese .....     "     1.920.000
                                                              TOTALE   L. 29.470.000

                                                   RIEPILOGO
                                         USCITE             L.     29.470.000
                                        ENTRATE           "      26.244.000
                             Differenza PASSIVA      L.       3.226.000
   Offerta D. Ernesto Gliozzi a copertura del passivo  . . . . . . . . . . . . .  L.       3.226.000

    Platì, 8 dicembre 1993, festa dell'Immacolata Concezione.
                                                       IL PARROCO
                                                 (sac. Ernesto Gliozzi)





               Specifica offerte raccolte dal Parroco:
    Offerte dei fedeli emigrati:
Barbaro Caterina ved. Perri- Cavola (RE)................ "   100.000
Sergi Giuseppina - Bergamo ..................................   "     50.000
Famiglie Foti e Laganà - Reggio Calabria ................"   400.000
Splendidi Vinc.-Sergi Anna .....................................  "     10.000
Carbone Lorenzo - Gerace  .....................................    "    50.000
Zirilli Marianna - Australia ......................................  "   227.000
Catanzariti Antonio - Bovalino  ...............................   "  100.000
Miceli Domenico -. Gliozzi Rosina - Bovalino ........ "   130.000
Perre Margaret ved. Catanzariti Antonio-Bovalino ...."    50.000
Miceli Nicoletta - Bovalino .............................           "    80.000
Violi Spagnolo Francesca - Sydney Austr.  .............  "     60.000
Trimboli Francesco - Calabria Elisabetta ................. "     20.000
Catanzariti Domenico - Cinneri Maria - Roma  ......  "   100.000
Zappia Giuseppina ved. Fera e figli -Bergamo......... "   600.000
Domenico-Catanzariti M. Vita-Casorate Primo(PV)."     10.000
Vilardi Michele - Canada  .......................................  "   240.000
Tropiano Francesco - Milano  .................................  "     50.000
Trimboli Maria fu Dom. Argentina ..........................."     20.000
Rinaldo Antonio - USA ..........................................   "     75.000

           Totale offerte emigrati  ........................         L. 2.372.000
  Offerte dei fedeli residenti in Platì ......................   "  4.461.000

            Totale offerte raccolte  dal Parroco  L. 6.833.000





lunedì 10 aprile 2017

Un mondo perfetto (reg. Clint Eastwood - 1993)



Tutta Platì si è stretta intorno alla     statua di Maria SS. Di Loreto


E Platì si ricompone dopo quasi mezzo secolo di fughe nell'emigrazione e ritorna alle radici di una profonda religiosità popolare per celebrare Maria SS. di Loreto, protettrice del paese. E stata la festa del ritorno, esaltazione di antichi valori sommersi, ricomposizione di una comunità che si porta dietro un fardello di false etichette. Criminalizzata ed umiliata.
Discorsi celebrativi e partecipazione corale di un popolo sono serviti a scacciare questa «diversità» che ogni Platiese ha come stigmi, un tempo impressi a fuoco a schiavi malfattori.
La festa della Santa Patrona è stato un momento di riconciliazione e di profonda riflessione. Una giornata esalante. Prima in Municipio dove il sindaco, Franco Mittiga, e il consiglio comunale convocato in seduta straordinaria, ha dato la cittadinanza onoraria a Gerardo Sacco. E l’orafo di Crotone, dalle umili origini, si è commosso davanti a tanta spontaneità di sentimenti e di calore umano. Una presenza significativa e qualificante quella di Gerardo Sacco che ha voluto portare alla comunità di Platì non solo un attestato di grande valenza artistica ma soprattutto umano. E le due corone, uscite dalla fucina di Crotone intrecciate con serti di grano e foglie di ulivo, rappresentano l’operosità di un popolo.
Il sindaco è stato parco di parole. Un ringraziamento a Gerardo Sacco e poi la descrizione reale di un paese rappresentato come ricettacolo tutti i mali del mondo. Da quasi mezzo secolo si aspettavano interventi. Eppure Alcide De Gasperi, dopo l’alluvione del 1951, dal palazzo sgarruggiato dei conti Oliva disse che “deve finire l'Italia di Platì”.
E Plati è lì fermo che si gonfia e si apre ad ogni pioggia come pane azzimo. Una situazione da terzo mondo con la più alta percentuale di epatite virale in Europa. Ma nessuno si muove in questo paese d'acque.
Una festa di pietà popolare diventa anche riflessione dei mali che affliggono una comunità mons. Crusco, vescovo di Oppido Mamertina. Un discorso vibrante, pieno di significati. Un invito alla pace, nella religiosità del lavoro.
Don Ernesto Gliozzi, arciprete di Platì, ha scelto attraverso un recupero interessante, i canti religiosi di antica tradizione popolare. E dall'Ariella, sono scese a frotte le donne per tessere le lodi alla Madonna nella loro dolce parlata. A Gerardo Sacco, la gente di Plati ha fatto dono degli attrezzi di vita agro-pastorale. Un piccolo aratro e la caratteristica «standa» un piccolo albero privo di foglie che viene messo vicino all'o-
vile per appendere indumenti. Ed ancora cucchiai in legno, fiscelle intrecciate con steli di giunco, ciotole ed una stecca di legno dove i pastori con segni convenzionali segnano la produzione giornaliera.
L'orafo di Crotone ha gradito questi doni come espressione di un'antica civiltà contadina e si ripromette di riprodurli in argento. Gerardo Sacco è alla continua ricerca di oggetti che fanno parte integrante della Calabria per tramandare nel tempo gli aspetti più significativi d'intere comunità.
Scriveva monsignor Antonino Denisi: «La festa non è mai un episodio. Diventa un momento essenziale dell'esistenza umana, un atteggiamento radicale dello spirito, un gesto qualificante. Rivela un popolo, un'epoca, una cultura, una fede. E’ appuntamento ed attesa; momento di amicizia ed espressione di gioia liberante››.
Il significato dell'incoronazione della Madonna a Platì, è un risveglio di coscienze in una comunità che ha una propria identità storica e culturale.
Antonio Delfino

Foto e testo
Gazzetta del Sud, Venerdì 13 agosto 1993

giovedì 6 aprile 2017

The Artist (reg. Michel Hazanavicius - 2011)


Sacco rinuncia alla rassegna di New York per diventare cittadino onorario di Platì

Gerardo Sacco sarà domani a Platì, per ricevere dal sindaco, dott. Francesco Mittiga e dal consiglio comunale convocato in seduta straordinaria, la cittadinanza onoraria. Non era mai avvenuto che ad una personalità calabrese, proiettata in campo mondiale per la sua valenza artistica e culturale, venisse concessa una simile onorificienza.
A Gerardo Sacco, la gente di Platì consegnerà non le chiavi del paese come un tempo si usava, ma gli antichi arnesi della civiltà agro-pastorale come tangibile segno di riconoscimento verso un raro artista, messaggero ed ambasciatore della creatività calabrese in ogni parte del mondo.
I platiesi, sono molto legati alla Santa Patrona, Maria SS. di Loreto che in ogni comunità di emigrati, dall’Australia all'America all'Argentina rappresenta un punto di riferimento un raccordo spirituale con la terra d'origine. Le due antiche corone che ornavano la statua della Madonna e del Bambino sono state rifatte in maniera artistica, rara ed esemplare da Gerardo Sacco che ha rinunziato a qualsiasi ricompensa.
Del resto Gerardo Sacco non è la prima volta che si pone come restauratore di opere artistiche che riguardano comunità ecclesiali povere. Sacco aveva restaurato la più grande icona bizantina, quella di Capo
Colonna, venerata da tutte le genti del Marchesato di Crotone. E l’artista degno continuatore degli antichi orafi della città di Pitagora, ha rinunziato per la prima volta ad essere presente alla Rassegna Internazionale di gioielleria di New York dove partecipa con una collezione di ampio respiro artistico.
Incontriamo Gerardo Sacco nella sua fucina d'arte a Crotone intento a studiare, su un disegno, lo stupendo diadema scoperto nell'area archeologica di Capo Colonna ed appartenente ad Hera Lacinia. Ne farà alcune riproduzioni ed intanto poniamo alcune domande.
- Lei rinunzia a partecipare alla Rassegna di New York per essere presente a Platì per le celebrazioni della Santa Patrona che sarà incoronata dal Vescovo di Oppido Mamertina?
«Parafrasando l'antico detto che l'ultimo dei Crotoniati era il migliore dei greci, son convinto che non esiste al mondo un luogo più bello della propria terra. E sono convinto che il calore umano e l'affetto dei platiesi non è secondo agli emigrati della grande comunità italiana di New York».
- Che giudizio ha di Platì e dei paesi dell'Aspromonte?
«Non ci sono altri posti dove l’accoglienza e l’ospitalità hanno qualcosa di più sacro. E devo purtroppo dire che spesso la stampa ed i mass-media distorcono fatti tracciando profili sbagliati ed offrendo  immagini false ››.
- Quindi secondo lei esiste una criminalizzazione d'intere comunità?
«I fatti di cronaca purtroppo sono all'ordine del giorno ma quanto avviene nella nostra regione diventa cassa di risonanza per l'intera comunità nazionale».
- Come si possono debellare determinati fenomeni?
«Lo Stato dovrebbe intervenire con interventi mirati e razionali soprattutto in aree geografiche fragili come quelle dell’Aspromonte creando fonti di lavoro, specie dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto punti critici».
- Quindi basterebbero i posti di lavoro per cambiare questa nostra società malata?
«Non lo penso ma ne sono certo. Infatti mi sto prodigando, proprio nel momento in cui le grosse industrie sono in netto regresso, per creare il primo polo orafo del Sud dell'Italia e sfidare la concorrenza di Valenza, Vicenza, Arezzo che hanno fatturati da capogiro. Comunque io sono uno che crede nelle favole ››.
E quella di Gerardo Sacco è appunto una favola, dove un apprendista barbiere diventa uno dei più prestigiosi orafi in campo mondiale. Anche questa è Calabria.
Antonio Delfino

Testo e foto:
Gazzetta del Sud, venerdì 6 agosto 1993


mercoledì 5 aprile 2017

I gioielli della corona (reg. Thornton Freeland - 1939)





GERARDO SACCO
orafo in crotone

                                                                 Crotone 4/11/92

Creare per conto del comitato Affari economici Parrocchia di Platì, n. 2 corone in oro 18 kt. Fac simili magari aggiungendo motivi riguardante l’ulivo; per le pietre vedere poi acconto a parte.
Ricevuto n. 1 corona argento che serve è per misure e per modello, la grande fare lo stesso modello, il Ø cm. 13 ½ prezzo pattuito per la sola manifattura (solo spese vive) l. 4. 000.000 – quattromilioni
L’oro mi sarà dato col colo legale (sfrido lavorazione) se avanza dell’oro sarà scalato sul costo della manifattura al prezzo di giornata; il lavoro sarà consegnato il 30/1/92, l’oro devo riceverlo entro l’1/12/92
In fede GSacco

********************

GERARDO SACCO
orafo in crotone


Ill.mo Rev.
Don Ernesto GLIOZZI
P L A T I'
Crotone, lì 29/10/1993.

Oggetto: Relazione tecnico-economica realizzazione corone.


Ill.mo Don Gliozzi,
con riferimento all'oggetto Vi illustro di seguito il lavoro di realizzazione delle corone nei suoi aspetti tecnici ed economici:

Analisi tecnica

oro utilizzato per la lavorazione grammi 1.844,70 ( di cui grammi 167,70 sfrido legale di lavorazione e grammi 1.677 quale peso complessivo attuale delle corone).
Sono stati versati da parte vostra i seguenti quantitativi di oro vecchio:
grammi 199,50 - grammi 1.453,00 e grammi 77,90, questi ultimi a 12 carati, che trasformati in oro puro, secondo i comuni canoni di calcolo, equivalgono a grammi 1.526,00.
Sottraendo dall'oro impiegato quello da voi versato si ottiene quanto di seguito:
oro impiegato grammi 1.844,70
oro versato           "        1.526;00
differenza              "           318,00    ( valore arrotondato)

grammi 318 X 8,25 (calo legale) = grammi 262,00 (oro puro).

Inoltre sono stati impiegati grammi 20,00 di perle, carati 60,50 di zaffiri e carati 16,80 di smeraldi.

L'oro, le pietre e le perle sono state così suddivise:

Corona grande: oro grammi 1.465,00 - perle grammi 14,00-
                             zaffiri carati 45,50 e smeraldi carati 10,40.
Corona piccola: oro grammi 212,30, perle grammi 6,00 -
                             smeraldi carati 6,40 e zaffiri carati 15,00.

Analisi costi

differenza oro grammi 262,00 X E. 20.600 (quotazione) =  £. 5.400.000
perle e pietre (costo mio e non valore commerciale)      =  £. 6.000.000
prezzo pattuito per manifattura (spese vive)                    =  £. 4.000.000
totale dovuto . . . . . . . . . . .                                                        £. 15.400.000
totale versato ad oggi....                                                            £.   8.000.000
 totale da versare a saldo.                                                          £.  7.400.000

E' palese che nel calcolo dei costi, così come nell'esecuzione delle opere, è stato tenuto conto dell'alto valore religioso- sociale delle opere e pertanto l'impegno da parte mia è stato notevole.
Basti pensare che se avessi dovuto valutare il lavoro eseguito come un normale lavoro di oreficeria, il costo finale sarebbe stato di circa 60 milioni.
Infatti analizzando le voci in modo appropriato si evidenzi le seguenti cifre:
oro grammi 1.677,70 . . . . . . ..                                                  =  £. 33.000.000 (considerando solo peso finale)
zaffiri carati 60,50 . . . . . .     ...                                                  =  £.   9.000.000
smeraldi carati 16,40. . . . .   ...                                                   =  £.   2.550.000
perle grammi 20,o0 . . . . . . ....                                                   =  £.      500.000
spese di lavorazione . . . . . . ...                                                   =  £. 15.000.000
valore commerciale totale del lavoro eseguito... . . . . . . . . .      =  £. 60.050.000

La stima manifestatami e l'ospitalità avuta nei miei riguardi hanno valore di gran lunga superiore a qualsiasi altra cosa, pertanto ho ritenuto giusto ricambiare tanta attenzione con il trattamento riservatovi in questa occasione.
Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esplicativo, ma, sopratutto mi auguro che le opere abbiano avuto il riscontro dei Platiesi, sarebbe la più bella ricompensa per tanto lavoro!
Colgo l'occasione per porgere il più cordiale dei saluti.
Gerardo Sacco

P.S. Alle due corone sono inoltre incastonati n° 2 brillanti bianchi, naturali, donati uno dalla Sig.ra Elisabetta
Zappia vedova Messineo di Platì e l'altro mi pregio di averlo donato io stesso.
In fede
Gerardo Sacco

Nota
Ho voluto sottolineare alcuni passi della lettera perché a mio avviso poche personalità, grandi o piccole, hanno avuto un così caloroso atteggiamento di riguardo verso Platì e i platioti. E questo è bene che sia ricordato e affidato ad un passa parola continuo da inviare a eccellenze e loro lustrafacciata così come a sedicenti mediatori mediatici.