martedì 5 novembre 2024
sabato 31 agosto 2024
La Bibbia [John Huston, 1966]
“Ogni uomo dimora in ogni altro
e ogni altro in lui e così via, in un infinito intreccio di essere e di
testimoniare dell’essere” Cormac McCarthy, 1985
Biblicamente:
Michele generò Agostino, siamo nella prima metà del XVII° secolo, che sposò Caterina Oliva, sorella del pontefice massimo Don Tolentino. Da questi ultimi nacque il sopracitato Michiele che generò Francesco, che generò Rocco, che generò Francesco, che generò Rosario, che generò Francesco che con Caterina Gliozzi generò Saro, Maria, Elisabetta, Gino e Gianni. Di generazione in generazione fino al nonno Rosario svolsero tutti la nobile arte del calzolajo.
Come in uno specchio l’ordine sopra svolto non cambia se teniamo conto della nonna Lisa (Elisabetta Mittiga sposa di Luigi Gliozzi): Michele generò Rocco che generò Michele …
Il ramo Agostino che generò Domenico che generò Agostino che generò Francesco che generò Agostino è verde ancora ai nostri giorni.
È probabile che i primi Mittica/ga insediati a Platì provenissero dalla vicina Ardore dove abitava Stefano Mittiga calzolajo, in quella città sede di Mandamento vi era pure una contrada appellata Mittiga. Provata invece è la provenienza da Ardore degli Gliozzi con il patriarca il Magnifico Notar Fabrizio.
https://iloveplati.blogspot.com/2016/12/lalbero-della-vita-reg-edward-dmytryk.html
giovedì 27 giugno 2024
Ritorno alla vita [William Wyler -1933]
giovedì 1 giugno 2023
The Last Face [di Sean Penn - 2016]
Che il Tuo
Sacrificio scuota le coscienze della gente giusta.
di Francesco e Grazia Caterina Catanzariti
14 agosto 1949 – 9 dicembre 1995
Con il
suo sguardo, per nulla estraneo, di interrogazione inconsapevole e assoluta, Mimmo
Fotia ci ha consegnato quello che ancora per il paese è un futuro incerto.
Quanti l’hanno conosciuto hanno pianto il suo atroce destino e non l’hanno
dimenticato.
Il testo in apertura è contenuto nel ricordino distribuito in chiesa.
mercoledì 10 maggio 2023
The Professor [di Wayne Roberts - 2018]
26 gennaio 1916 –
9 febbraio 2016
A queste brevi note aggiungiamo che con la Signora Concetta arrivarono da Oppido altri due fratelli Francesco e Antonio.
*https://iloveplati.blogspot.com/2013/10/la-recluta-reg-clint-eastwood-1990.html
https://iloveplati.blogspot.com/2016/11/partire-e-un-po-morire-reg-giacinto.html
https://iloveplati.blogspot.com/2018/02/la-strategia-della-lumaca-reg-sergio.html
domenica 30 aprile 2023
Milou a maggio [di Louis Malle - 1990] con il suono IANVA
https://iloveplati.blogspot.com/2012/05/non-solo-chiacchiere-reg-salvatore.html
https://iloveplati.blogspot.com/2012/05/primo-maggio-rosso-reg-chris-marker.html
https://iloveplati.blogspot.com/2014/02/furore-reg-john-ford-1940.html
mercoledì 19 aprile 2023
Gioventù bruciata [di Nicholas Ray - 1955]
1-Toto Delfino
2-Pino Prochilo
3 Zappia Pasquale
4-Spadaro Mario
5-Romeo Umberto
6-Zappia Rosario
7-Delfino Francesco
8-Zappia Rosario
9-Renato Castorina
10-Zappia Filippo
11-Prochilo Virgilio
lunedì 13 marzo 2023
Le idi di marzo [di George Clooney, 2011]
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di marzo, o Giovinezza…"
mercoledì 2 novembre 2022
PASQUALINO PERRI GRESTEST HITS
https://iloveplati.blogspot.com/2016/04/lettera-aperta-ad-un-giornale-della.html
2 – Scuola e mezzogiorno
https://iloveplati.blogspot.com/2017/02/vittorie-perdute-reg-ted-post-1978.html
https://iloveplati.blogspot.com/2017/02/i-piccoli-maestri-reg-daniele-luchetti.html
https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/mezzogiorno-di-fifa-reg-norman-taurog.html
3 - Donna Bice
https://iloveplati.blogspot.com/2017/07/donna-pagana-reg-cecil-b-demille-1929.html
4 - Gli amici
https://iloveplati.blogspot.com/2019/04/tutti-in-piedi-di-franck-dubosc-2018.html
https://iloveplati.blogspot.com/2019/04/la-corsa-della-lepre-attraverso-i-campi.html
https://iloveplati.blogspot.com/2020/09/prova-di-memoria-il-festival.html
https://iloveplati.blogspot.com/2020/10/il-vincitore-pt-2-un-saggio.html
https://iloveplati.blogspot.com/2020/12/the-grandmother-di-david-lynch-1970.html
lunedì 31 ottobre 2022
Obit [di Vanessa Gould - 2016]
Pasqualino Sergi
Da
quell’Anno Domini 1568 il cui cappellano del Fondaco di Pratì era Don
Francesco Silvestro, il paese di Platì ha sempre dotato la Chiesa degli uomini
di cui aveva bisogno. A volte erano le famiglie patrizie a fornire i ministri
del culto, a volte i semplici capi famiglia che volevano elevarsi socialmente.
Molti erano quelli mandati da fuori per ordine dei vari Vescovi che avevano
sede in Gerace. Uno di questi fu Don Crescenzio Carulli che arrivò a Platì
intorno agli anni venti, per poi trovare la morte ad opera di ignoti nella
notte del 5 dicembre del 1930: «Avrebbe mai potuto pensare il povero sacerdote,
che chiamato a Platì a prestare la sua modesta missione di bene, avrebbe dovuto così
miseramente finire i suoi giorni?», così il canonico Oppedisano nella sua
Cronistoria. Una promessa fu Pasqualino Sergi del quale si sono dimenticati
anche i reporters nati col web. Pasqualino nacque a Platì da Antonio e Concetta
Pangallo* all’alba del 1° ottobre del 1917, era dunque coetaneo della zia Gemma
e dello zio Peppino «u mutu i barva», due anni dopo lo zio Ernesto il giovane.
Come quest’ultimo ebbe la vocazione al sacerdozio e, come il nonno Luigi, il
padre si sacrificò per esaudire il suo desiderio. Studiò dapprima nel seminario
di Gerace per poi completare il percorso a Napoli nella Pontificia Facultas Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum. Anima aperta e generosa, in quel Sacro Istituto, si preparava a terminnare i suoi studi. Come per Don Cresenzio Carulli
il destino di Pasqualino era segnato: nella mattinata del 7 febbraio 1939, un
martedì, rese l' anima, tra il dolore dei genitori per la perdita dell’unico figlio e lo
sgomento dei superiori, professori e compagni di studio, a soli ventidue anni. Nella ricorrenza dei defunti di questi giorni è doveroso ricordare Don Crescenzio Carulli e Pasqualino Sergi.
*Antonio era figlio di Pasquale e Trimboli Francesca, Concetta era figlia
di Domenico e Mittiga Angela i due contrassero matrimonio il 13 settembre del
1913.
lunedì 10 ottobre 2022
Voci da Platì [di AA. VV. - 2022]
venerdì 29 luglio 2022
Donna di Riazan [di Olga Preobrazhenskaya 1927]
I fotogrammi riprodotti appartengono al film sovietico Donna di Riazan (Babi Ryazanskie) del 1927, regista Olga Preobrazhenskaya. Il tilaru che si vede è identico a quello usato anche dalle donne di Platì, e tra queste la nonna Lisa (Mittiga in Gliozzi) e la zia Angeluzza (Mittiga in Lentini). Serviva per tessere coperte, tappeti, tovaglie, lenzuola, mappine. Le materie prime adoperate erano la lana, la ginestra, il cotone e la seta. Dubito che in paese sia conservato un modello simile, né tanto meno c’è un falegname atto a riprodurlo, non essendo più utilizzato. Non c’è nemmeno un archivio storico o Mimmo Addabbo a proiettare il film citato.
giovedì 9 giugno 2022
Il dono di Dio [di Gaston Kaboré, 1982]
UN FIORE
assunto a l’ara del Signor. Te chiama
al tempio la santa
madre, che se non ami, sempre t’ama.
Oggi, solenne istante,
È momento di vita esultatrice
Per Te, giovane amico:
Salve! Di Dio Ministro: a Te felice
Del Vas d’elezione
Sia l’improba carriera, militante:
grazie, sempre doni
il Signor ti conceda ognor costante.
Sorridano del cielo
Ai giorni tuoi le stelle, il tuo cammino
Di fiori sia interciuto
E miri di Gesù sempre al divino
Labaro, che del tempo
La patina disprezza, e dei delubri,
La cupola illustrando,
I nemici di Dio sfida, colubri.
Tu da la polve ai sacri
Altari ormai avviato da la mano
Vescovile di Locri
E dal padre, che a sé non tolse invano
Il pane, ahi! poveretto,
Per la scola che a Te de’ chiostri sana
Cultura benedetta
Dette a la tutelare ombra di arcana
Celeste, educatrice
Virtù del gran seguace d’Aquinate,
Mangeruva* profondo,
De’ due mondi al Leone degno frate,
Tu, che al mio cor sei caro,
accetta, se non altro, di mia lira
malferma, ma sincera,
l’inno, che vola a Te, e a Te sospira! …
Oggi sul viso brilla
del padre tuo la gioia che pur senti:
Padre che i nostri cari
Padri, a l’are devoti, tra le genti
Seppe imitar, creando
Te sacerdote, a mezzo del salire
E scender le scale
Or ti rallegra, amico:
altare, croce e calice, che insegna
son di Cristo nel mondo,
t’attendono, di Cristo anima degna.
Però, sui pulvinari
Non poserai tranquillo senza il grido
De la colpa, il tuo core.
Se questo non sarà sempre a Dio fido.
Sempre innocente, scevro
D’ipocrisia, come oggi puro ascende
L’altare che t’invita
A l’ostia. Che d’amore il cor t’accende.
Di stelle circondata,
Col viso irradiante più del sole,
Di là de l’universo
Oggi la mano a te, senza parole,
Porge sposa divina:
La tua pur stendi: affrettati: di cielo
Oggi son le tue nozze,
Coronate, di rose d’Evangelo.
Sebbene pur mortale
Tu sia, uffiziando, a Te davanti
Il popolo non vedi
Che si prostra? Non vedi che de’ Santi
Il compito t’eleva?
Di te chi mai più nobile è su questa
Aiuola, sempre in diro?
Iddio non senti in seno in tanta festa?
Chi più di Dio t’innalza?
Chi più di Dio su l’orme della Fede
A camminar t’inspira?
A convertir la gente che non crede?
Guarda: darwiniana
Turba contro di Dio grida e ride
Di quelle nozze sacre:
stolta, che i sacerdoti invano irride! …
di Dio col nome sprezza
questa turba, che uccise la morale,
la libertà di Cristo,
che di Roma, del mondo capitale
Cattolica, le zolle
Fin profanò, le ceneri insultando,
L’urna di Pio adorata,
Onorevoli ladri pur creando …
Sprezza l’alato Dio:
Il popolo rispetta: ma da questo
Mostro, che fa che l’uomo
Ora un Dio, ora fango, lungi il resto …
Core astigiano e sensi
Generosi coi tuoi nemici adopra;
non cedere la schiena
a chi da l’alto in basso guarda ed opra.
Il Signore ti guardi:
Come quest’ore, che oggi Ei benedice,
Passi il tempo, che vola,
E scorra sempre a Te, sempre felice.
Platì, 7 Aprile 1895
Dottor Papalia Vincenzo
Don Francesco Mittiga era nato a Platì il 22 giugno 1872 da Nicola, sarto e da Mariantonia Gliozzi tessitrice. A detta della zia Amalia don Francesco abitava nella via Fratelli Sergi. Nella foto l’abitazione sopra la la scalinata.
*Mons.
Francesco Mangeruva era nato a Sinopoli il 9 gennaio 1823. Fu ordinato
sacerdote il 20 settembre 1845 e salì sulla cattedra di Gerace il 9 maggio 1872
che conservò fino alla sua morte avvenuta l’11 maggio 1905.
domenica 1 maggio 2022
Vivere fino in fondo [di Mark Pellington - 1997]
Si fa certo da me, sottoscritto Medico
Chirurgo, che il Sig. Gliozzi Francesco fu Domenico trovasi dal 1898 in qua
gravemente infermo, anzi con processo morboso assolutamente inguaribile, in
seguito ad emiplegia, e, quindi, a sclerosi dei cordoni posteriori del midollo
spinale, consecutivamente ad emorragia cerebrale, o come conseguenze
anatomo-patologiche di essa, tanto, che l’ammalato in parola si è reso, per la
paralisi quasi generalizzata, in modo affatto inabile, incapace a qualsiasi
movimento degli arti posteriori.
Si rilascia il presente certificato
allo stesso Gliozzi in carta informe ad uso esclusivamente di pensione.
Platì, 9 Agosto 1909 (dico 9 Agosto
1909)
Dottor
Papalia Vincenzo
Una
biografia di Francesco Gliozzi di Domenico e di Gliozzi Elisabetta è apparsa
qui: https://iloveplati.blogspot.com/2012/01/correva-lanno-di-grazia-1870-reg.html
Per
memoria di Luigi suo figlio la data di decesso risulta essere 14/05/1909 in
contrasto con il documento sopra riportato a firma dell’istorosofo dottor Papalia
Vincenzo.
domenica 13 marzo 2022
Stati di alterazione progressiva [di Alan Rudoph - 1985]
Si fa certo da
me, sottoscritto Medico Chirurgo, che Caterina Zappia nata Ielasi è da parecchi
mesi che soffre di prosopalgia, nevralgia del quinto, tale da renderla in uno
stato deplorevoli primo, in cui l’inferma, nell’attualità, trovasi, poiché tal processo
morboso, ribelle a qualsiasi metodo curativo, ha avuto per effetto alterazione
dei nervi ottici onde l’ammalata è divenuta cieca, e come tale, è impossibile
ella sia abile al lavoro.
In fede, si
rilascia il presente a richiesta della stessa Zappia in carta informe per uso
militare.
Platì, 10
Dicembre 1916
Dottor Papalia Vincenzo
Per una biografia
sul dottor Papalia Vincenzo:
https://iloveplati.blogspot.com/2014/09/dottore-nei-guai-reg-ralph-thomas-1963.html
https://iloveplati.blogspot.com/2019/11/dottore-nei-guai-teresita-annita.html
mercoledì 2 marzo 2022
Chiaro di donna - Caterina
Caterina Sergi “i Roccu i Petru” è la settima di dieci figli nati da Rocco e Francesca Calabria. Dodici, compresi i genitori, come lei accenna nel video. Il padre non era figlio i Petru, come è facile pensare, ma di Michele, sposò Francesca, tizzuni di lignaggio, il 19 novembre del 1922. Petru è l’ultimo dei dieci figli, classe 1948.
Dunque grazie alla Signora Francesca, a Rosalba e Michele ma soprattutto a Caterina Sergi.
SDG
lunedì 28 febbraio 2022
giovedì 17 febbraio 2022
Chiaro di donna [di Constantin Costa-Gavras - 1979]
lunedì 14 febbraio 2022
Brigata volante [di Silvio Siano - 1946]
Luogotenenza di Bovalino Brigata volante in Siderno
giovedì 30 dicembre 2021
Un mondo a parte [di Chris Menges - 1988]
C’era
una volta Platì/C’era una volta in Platì! Dentro questi titoli rubati al Maestro
dei Maestri si può incorniciare la “Vita di Platì”. Quella che viene fuori
dalla trascrizione dei Catasti Onciari del 1746 e del successivo del 1754. In
quelle pagine Platì non è mai riconosciuto ancora come paese ma di volta in
volta come: Terra, Tenimento, Curia, Unità, Università e, molto più spesso,
Motta. Come già altrove divulgato per Mocta, Motta, si intende un rialzo di
terreno. I due Catasti non sono molto dissimili nella loro forma, sono
differenti nel contenuto finale. Per ora e per non annoiare riportiamo la “Vita di Platì” del 1754 e con
gli occhi e la penna di Don Tolentino Oliva parroco, cui fu devoluto l’incarico
di registrare lo Stato delle Anime.
Erano 220 Fuochi. Per Fuoco o focatico si intendevano le singole unità
familiari comprendenti le persone soggette al pagamento delle imposte. I 220
fuochi erano comprensivi di 901 Anime: 462 donne, 439 maschi, 5 adolescenti
erano chierici, 7 i sacerdoti. Tra le donne vi erano 34 vedove e due in capillis. Con “virgines in capillis” si definivano le giovani nubili
che “per segno di illibatezza dovevano portare i capelli raccolti e non
scioglierli che il giorno delle nozze”. Altri Tempi! La vita media in Platì si
aggirava intorno ai 50 anni di età: Nicola Barbaro 90 e Filippo Cusenza 95
erano i più longevi. I ceppi più numerosi erano Agresta, Barbaro, Carbone, Cusenza,
Catanzariti, Italiano/Taliano, Perri/e, Portulisi, Sergi, Trimboli, Virgara, il
cognome più insolito è Zinnamusca. L’oligarchia che dominava era quella degli
Oliva ma c’erano anche Zappia al timone di comando. “Magnifico” era l’appellativo
che precedeva quegli Oliva e Zappia. “Magnifico” era Marzio Perre/i ed anche Francesco
Musitano il Cancelliere che siglava gli atti. Tra le donne i nomi più diffusi erano quelli di Domenica ed Elisabetta/Lisabetta, tra gli uomini Antonio, Domenico,
Francesco e Giuseppe. Lo Stato delle Anime del 1754 era comprensivo dei soli
nativi, mentre in quello del 1746 erano stati inclusi anche i forastieri. Quella
che ne esce è una ripresa grandangolare, il campo verrà ristretto solo zoomando
le “rileve” fatte dai singoli cittadini e non ci sarà distinzione tra nativi e
forastieri.
Nella foto d'apertura il dottor Giuseppino Mittiga