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giovedì 6 aprile 2017

The Artist (reg. Michel Hazanavicius - 2011)


Sacco rinuncia alla rassegna di New York per diventare cittadino onorario di Platì

Gerardo Sacco sarà domani a Platì, per ricevere dal sindaco, dott. Francesco Mittiga e dal consiglio comunale convocato in seduta straordinaria, la cittadinanza onoraria. Non era mai avvenuto che ad una personalità calabrese, proiettata in campo mondiale per la sua valenza artistica e culturale, venisse concessa una simile onorificienza.
A Gerardo Sacco, la gente di Platì consegnerà non le chiavi del paese come un tempo si usava, ma gli antichi arnesi della civiltà agro-pastorale come tangibile segno di riconoscimento verso un raro artista, messaggero ed ambasciatore della creatività calabrese in ogni parte del mondo.
I platiesi, sono molto legati alla Santa Patrona, Maria SS. di Loreto che in ogni comunità di emigrati, dall’Australia all'America all'Argentina rappresenta un punto di riferimento un raccordo spirituale con la terra d'origine. Le due antiche corone che ornavano la statua della Madonna e del Bambino sono state rifatte in maniera artistica, rara ed esemplare da Gerardo Sacco che ha rinunziato a qualsiasi ricompensa.
Del resto Gerardo Sacco non è la prima volta che si pone come restauratore di opere artistiche che riguardano comunità ecclesiali povere. Sacco aveva restaurato la più grande icona bizantina, quella di Capo
Colonna, venerata da tutte le genti del Marchesato di Crotone. E l’artista degno continuatore degli antichi orafi della città di Pitagora, ha rinunziato per la prima volta ad essere presente alla Rassegna Internazionale di gioielleria di New York dove partecipa con una collezione di ampio respiro artistico.
Incontriamo Gerardo Sacco nella sua fucina d'arte a Crotone intento a studiare, su un disegno, lo stupendo diadema scoperto nell'area archeologica di Capo Colonna ed appartenente ad Hera Lacinia. Ne farà alcune riproduzioni ed intanto poniamo alcune domande.
- Lei rinunzia a partecipare alla Rassegna di New York per essere presente a Platì per le celebrazioni della Santa Patrona che sarà incoronata dal Vescovo di Oppido Mamertina?
«Parafrasando l'antico detto che l'ultimo dei Crotoniati era il migliore dei greci, son convinto che non esiste al mondo un luogo più bello della propria terra. E sono convinto che il calore umano e l'affetto dei platiesi non è secondo agli emigrati della grande comunità italiana di New York».
- Che giudizio ha di Platì e dei paesi dell'Aspromonte?
«Non ci sono altri posti dove l’accoglienza e l’ospitalità hanno qualcosa di più sacro. E devo purtroppo dire che spesso la stampa ed i mass-media distorcono fatti tracciando profili sbagliati ed offrendo  immagini false ››.
- Quindi secondo lei esiste una criminalizzazione d'intere comunità?
«I fatti di cronaca purtroppo sono all'ordine del giorno ma quanto avviene nella nostra regione diventa cassa di risonanza per l'intera comunità nazionale».
- Come si possono debellare determinati fenomeni?
«Lo Stato dovrebbe intervenire con interventi mirati e razionali soprattutto in aree geografiche fragili come quelle dell’Aspromonte creando fonti di lavoro, specie dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto punti critici».
- Quindi basterebbero i posti di lavoro per cambiare questa nostra società malata?
«Non lo penso ma ne sono certo. Infatti mi sto prodigando, proprio nel momento in cui le grosse industrie sono in netto regresso, per creare il primo polo orafo del Sud dell'Italia e sfidare la concorrenza di Valenza, Vicenza, Arezzo che hanno fatturati da capogiro. Comunque io sono uno che crede nelle favole ››.
E quella di Gerardo Sacco è appunto una favola, dove un apprendista barbiere diventa uno dei più prestigiosi orafi in campo mondiale. Anche questa è Calabria.
Antonio Delfino

Testo e foto:
Gazzetta del Sud, venerdì 6 agosto 1993


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