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martedì 26 ottobre 2021

Zona di guerra [di Tim Roth -1998] - Tramonto sul campo

 Cittadini e soldati
Siate un esercito solo”
V. Emanuele III



Corrispondenza in franchigia

Zappia Domenico
Cap. M.
20° REGGIMENTO FANTERIA
8° COMPAGNIA
Zona di guerra


 
All’Egregio
Sig. Gliozzi Luigi
Via rotabile N.° 4710
Platì
Reggio Calabria
 
 
Ricordandomi le gentilezze 
usatomi invioti ringraziamenti
E saluti affettuosissimo
Dev.mo
DZappia
17 Maggio 1918

domenica 19 aprile 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt.14 - Fine



                                                   Platì 13 – 5 –17         Al Soldato
Gliozzi Luigi
3° Fant: 1° Battaglione
reclute – 13 – Compagnia
Messina
per Campo Inglese

Caro Luigi-
Ieri ed oggi ci hai lasciato senza lettera, il che significa all’oscuro e non sappiamo che pensare. E’ vero che ci illudiamo con i ritardi della posta, ma puoi immaginare che soffriamo lo stesso. Noi stiamo bene. Dimmi se hai ricevuto il vaglia e se debbo spedirti altro, sebbene mi dispiace che non ti posso accontentare telegraficamente. Benedici i bambini e sta di buon animo perché qui tutti pensiamo a te e bramiamo di vederti. Bettina e Serafina con me e coi bambini ti abbracciamo e baciamo.
 Ernesto

Queste foto che seguono, originali di Antonio Calabrò - a cui vanno lode e ringraziamenti - fanno rimando all'indirizzo riportato sulla cartolina.
E' il Campo Inglese, meglio noto come Forte Masotto, situato a monte di Curcuraci, villaggio di Messina.
Come oggi da Ciurrame, che è a sud di Curcuraci, il nonno godeva, tra una corvè e l'altra, della vista sulla natia Calabria. Scirocco permettendo!













mercoledì 4 marzo 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 13

 

 

Adorato Papà

Mi è piaciuta tanto la vostra cartolina che l’ho voluta con me anche la notte. Ma io vedeva in essa qualche cosa più bella della signorina vestita da bersagliere; vedeva in essa il vostro carattere, il vostro amore. Vorrei diventare io un forte soldato, se sapessi che vi potrei dare il cambio e farvi ritornare in mezzo alla famiglia. Faccio quel che posso. Vi sogno col pensiero, vado a scuola e voglio un poco più bene alle sorelline e il fratellino. La mamma è contenta di me e lo zio pure. Vi chiedo la S. B. anche a nome di Rosina, Caterinuzza ed Ernestino.
Vogliatemi sempre bene.
Vostro
Ciccillo


Adorato Papà
Io vi ringrazio delle bellissime cartoline che mi avete mandato e vi prometto di essere sempre più buono e meritarmi tutto il vostro amore. Mi dispiace che voi siete lontano e più mi addolora il pensiero che voi state in collera per noi. Non ò che fare e cerco di consolare la mamma che anche piange per la vostra lontananza. Ella vi ringrazia con me di quanto manifestate di amarla. Rosina è buona e vuole scrivervi ed io l’aiuto per una bella letterina. Le vostre cartoline le conserverò con me e mi sono un ricordo ed un incitamento a studiare ed essere diligente per piacere a voi e per mio bene.
Vi bacio caramente con la mamma con le sorelline e il fratellino
Vogliatemi bene
Vostro aff.mo figlio
Ciccillo



domenica 1 febbraio 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 12




Affettuoso Papà
Dopo la tempesta venne la calma e questa fu appunto la letterina col bellissimo ritratto che mi avete mandato.
Non finivo più di baciarlo e me lo contendevo con le sorelline, le quali, con la mamma, lo zio e la zia, erano anche contentissime.
Ma io vorrei baciare non la carta ma l’originale; cioè voi, adorato papà, che tanto mi amate e che tanto soffrite lontano da noi. Vi conforti il pensiero che il nostro cuore è sempre con voi come noi  non viviamo che pensando a voi.
Tutti vi abbracciamo e vi mandiamo una infinità di carezze e di baci. Benedite Rosina, Caterinuzza, Ernestino col
Vostro affmo
Ciccillo


Caro Luigi
Ieri sera ti feci una lettera lunga lunga, come la predica di Giovedì santo. Quando andavo ad impostarla, incontrai Pasqualino il quale mi disse che l’Amico intende accettare il contratto e dare vigore al fitto, però vuole la mia solidanza. Cosa che io accetto. Dimmi perciò che bisogna fare e , se ti riesce, cerca un giorno di licenza per trovarlo qui, prima che riparta per Roma.
Oggi ti ho spedito due pacchi di 5 kg per uno e ti prego non risparmiare nulla per la tua salute.
D. Antonio scrisse e ti ossequia. Ossequi pure dai soliti amici e gli abbracci di Bettina, Serafina e miei.
Vogliami bene
Tuo
Ernesto

lunedì 29 dicembre 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 11



Amato Papà

Vi ringrazio della gioia che mi avete dato inviandomi la letterina che ho ricevuto ieri sera. Mi pareva di essere un uomo fatto e guardavo con pietà Rosina e Caterina le quali sono ancora molto molto ignoranti. Io mi animo a studiare sempre di più per piacere a voi che tanto mi amate. Spero di darvi sempre consolazioni e non in circostanze come queste. Vi bacio con le sorelle ed Ernestino e tutti non desideriamo che la vostra S. B.
                                                                                              Ciccillo


Caro Papà
Ciccillo con quattro sgorbii ha messo superbia e ci disprezza, chiamandoci ignoranti. Io vado a scuola e voglio imparare presto per superarlo e mettergli la saliva al naso. Vi dico che vi voglio bene quanto lui, che sono addolorata, come lui, per la vostra assenza, e come lui, non parlo che di voi sempre. Si associa con me Caterinuzza per protestare contro la presunzione di Ciccillo, il quale, alla fine, è assai più vecchio di noi. Del resto, noi non dobbiamo essere dottoresse ma ci basta sapere fare la calza e manifestare gli affetti ai nostri cari genitori.
  Vorrei vedervi in mezzo a noi, e prego la Madonna che vi faccia ritornare presto e che vi mantenga sempre sano al nostro amore.
Rispondete anche a me che se no, il fratello maggiore, creperà di allegrezza. Vi dono mille baci per me, mille per Caterinuzza e mille per Ernestino. Quelli di Ciccillo ve li dona nel suo foglio imbrattato. Benediteci tutti quanti.
Vostra cara figlia
Rosina

lunedì 24 novembre 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 10





                                                                           Platì 28 - 3 – 17            Al soldato
Sig.r  Gliozzi Luigi
3° Fanteria 13° Compn.
In distaccamento a
            Barcellona
(Messina) Pozzo di Gotto


Ringraziame
nti e cordiali sa
luti da me e da tut
                                                                            ti i nostri
Bettina



Al Soldato Gliozzi
Luigi
Barcellona
(Prov. di)  Messina


                                                     14 – 4 – 17 Fera Giuseppe
Cap.no Medico
Direttore del 16°
Ospedaletto
XX Corpo d’Armata
Zona di Guerra


       Caro Cugino

Come state? Che fate? Chi è adesso il vostro comandante, costì, a Barcellona? – Scrivetemi se avete tempo- Io ò parlato di voi a tanti amici ufficiali del 3° che andavano verso Messina e distaccamenti.
 Aff.mo
Peppe
P.S.  Mi à scritto Ernesto, in risposta a mia cartolina con cui chiedevo notizie di voi, assicuratemi che state costì discretamente.





lunedì 27 ottobre 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra Pt. 9



Platì 15 – 3 -1917
             Mio Caro Fratello
Ieri sera per la gioia ti ho spedito le lire cento e un biglietto  che mi auguro, avrai ricevuto. Ti ripeto che fu una festa e attribuisco tutto al nostro Santo di famiglia per cui Lunedì faremo più degli altri anni. Stasera intanto niente tue notizie – Perché?
Mi dici di ripeterti ciò che ti avevo scritto mentre eri assente, ma io ho dimenticato tutto e non debbo dirti che stiamo mene e che le cose vanno al solito. Per la notricata si è stabilito di fare % once in casa, ¾ li fa gnura Anna 1 1/5 sua sorella , la gnura Caterinuzza. Le Gozze sono contente e trovarono, per aiutarli nella raccolta, le comari Suricelle, il che è stato combinato tra di loro.
Cianciana è qui ed è contento perché gli accomodo la casa degli Sfalasi dove gli preparai molta terra per grano. Quando verrai troverai cose nuove. Ora tutto viene seminato ceci e le piante di ulivo sono proprio una merenza.
Il garzone cominciò i maggesi all’Agliostretti e Mussobello e andato pure due giorni per sgombrare almeno pietre. Andrò io qualche giorno.
Intanto tua moglie ha preparato le calze e le cravatte e vuole sapere se deve spedirtele per pacco o pure ti daranno qualche giorno di licenza. Ernestino si sta lamentando che il postino non gli ha dato la lettera di papà e vuole sapere se la presente è per te. Anche Caterinuzza, Ciccillo, e Rosina sono presenti e fanno un po di confusione. Forse è per scontare la musoneria di questi giorni in cui parevano tanti orfani. L’Arciprete si mostrò contentissimo e ti ossequia, come pure lo zio D. Peppe, la zia, Cata, e altri intimi amici a cui l’ho detto. Scrivimi ora ogni giorno,. Come per il passato, e dimmi di cosa hai bisogno. Per l’orzo si era cominciato a mettere le donne, ma il tempo è cambiato e di deve aspettare di finirlo e cominciare il grano. Il seme tanto per contentarti, lo noteremo dal medico Zappia. Non altro per questa sera.
Ti chiedono la S. B. i ragazzi, ti abbraccia Bettina e Serafina mentre io ti bacio
      Tuo Fratello
          Ernesto


mercoledì 24 settembre 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt.8



22 Agosto 917
Soldato Gliozzi Luigi
3° Fanteria  10° Compagnia
a Messina per
CAMPO INGLESE

Reclama tuoi baci bambina nata felicemente ieri ore 18
Tutti bene            Gliozzi




 Platì 25 – 8 – 1917
Mio carissimo
Ieri non ti ho scritto, perché in seguito al telegramma annunziate la nascita della cara e bellissima bambina – credevo che ti accordassero la brevissima licenza, tanto per baciarla. Mi accorgo che trovi difficile la cosa, e non mancherò di interessare la Benemerita  Arma perché telegrafassero di ufficio. Ma se anche questo non si effettuerà, ti prego di non darti pensiero, giacché Bettina sta bene e da un giorno all’altro lascerà il letto. In quanto al nome, mi piace chiamarla col nome della sorella e di lei faccio voto che pigli solo le virtù e non la fortuna.
Il battesimo lo faremo quando sarà finita questa tempesta di sangue e ci potremo dare il lusso di una giornata contenta. Per ora basta così. L’Arciprete è andato a Siderno e mi lasciò l’incarico di ossequiarti per lui. Lo stesso fa il su Rosario. Sento che si apriranno le licenze per gli ulivi e che dureranno tre mesi. Tutti i proprietari di macchine e di ulivi potranno approfittare: ma non so quali sono le formalità per ottenerla. Non appena verrà al municipio cercherò di apprendere che bisogna fare e lo farò subito. Se tu lo saprai prima scrivimi minutamente. Mi pare di averti detto che il garzone lavora e che l’affare del figlio fu risolto. Oggi fu qui G. Cosenza e starà tre giorni egli ti ossequia. I mussobello anche ti ossequiano ed accudiscono ai maiali e al granturco alla Agliastretti, però l’orto gli è fallito. Cianciana anche ti saluta ed è continuamente agli Sfalasi dove lavora sempre e si porta bene. Solo è da riprovarsi Perri il quale ha la faccia tosta di pretendere le terre anche di Serafina, ma io gli ho negato anche le altre. E con i saluti di questi dipendenti, unisco anche quelli dello zio, ancora ammalato, della zia Nunziata e della zia Betta. Baci tenerissimi da parte di Ciccilo. Rosina Caterina ed Ernestino – Serafinuzza, non potendoli dare te li chiede. E tu baciandoli e benedicendoli tutti pensa con affetto a loro ed anche a noi che ti amiamo.
Abbracciandoti con Bettina, Serafina ed Antonio
                                                                                              Ernesto

venerdì 27 giugno 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra Pt.7


Platì, 24 marzo 1917
Mio adorato Papà

Non vi ho scritto, perché sono un po’ occupato con la scuola ed anche lo zio è occupato in questi giorni. E pure vi ò mandato un mio biglietto quando eravate a Messina e credo che non l’abbiate ricevuto. Sto molto bene in salute e solo mi dispiace che voi stiate in pensiero che io sia ammalato, ché anzi mai come ora ebbi tanta florida salute sebbene il pensiero che voi siete lontano mi addolora notte e giorno. Vado a scuola e sto attento a quello che mi dice il maestro, a casa voglio molto bene le sorelline e il fratellino – tanto che lo zio e la mamma sono ben contenti di me. Vorrei essere vicino a voi per dirvi tante cose e farvi stare tranquillo; vorrei darvi tante carezze quante voi meritate ma non posso fare altro che pregare Iddio che vi voglia fare ritorno nelle nostre braccia. Perciò il giorno di S. Giuseppe mi feci la Comunione e pregai tanto per voi e spero che il Signore mi ascolterà, perché Egli è pietoso e si intenerisce delle preghiere dei bambini. Questa sera mi commossi a quella parola della cartolina e vorrei trovarmi costà di presenza o almeno che questa mia lettera vi arrivasse prestissima per mettervi il cuore in pace. Vi acchiudo un caldo bacio con le carezze che vi mando per Rosina, Caterinuzza ed Ernestino. Anche la mamma vi bacia con me e lo zio Ernesto fa lo stesso.
Vogliatemi sempre bene            

Vostro aff mo figlio
             Ciccillo  
 
 Lo zio Ciccillo quando scrisse questa lettera aveva da pochi giorni compiuto i nove anni. Qui la sua affettuosità ce lo riconsegna fratello più che zio.

domenica 8 giugno 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 6





All’Egregio
 Signor Gliozzi Luigi 3° Reggi
mento Fanteria 13° Compagnia
in distaccamento Barcellona
                   Pozzo di Gotto

Platì 10/2/917

Carissimo Compare

Mi consolano le buone nuove della sua salute, le mie e quelle di mia sorella discretamente buone grazie al Signore. Vuolete sempre scherzare che vi pare? Che non ebbi dispiacere per la partenza del Massaro? Ma mi conforta il pensiero che andate a servire la patria,ma non vi è niente di buono, mentre sempre piange s’è dimostrato un vigliacco, tutta la sua valentia la mostri con canaglie
Vi porgo gli ossequi di mia sorella
Suo aff.mo compare
Saverio Arciprete Oliva

Ricordo solo che dell'Arciprete  don Saverio Oliva, zio di  Giacomo Tassoni Oliva è stato citato diffusamente in Corpo celeste

domenica 25 maggio 2014

Ti voglio bene (reg.Hans H. Zerlett - 1942)


La nonna Lisa in una foto per la carta d'identità
mi ricorda la zia Rosina, la zia Gemma e ... Bettina

Carissima nonna, anche io sto facendo quanto posso. Ho avuto anch' io il cuore straziato e tante volte ho pensato anch'io che non sarei riuscita a sopportare la solitudine. Anche io ho parlato con disprezzo e rabbia e, a volte, purtroppo, continuo a farlo. Non riesco più a promettere qualcosa a dio, ma forse anche lui non si preoccupa più di ricevere promesse da noi. Non sa che farsene, credo. Ci ha messo in testa un' idea strana di giustizia e a lungo abbiamo creduto e sperato che vivere in modo onesto ci avrebbe resi non ricchi ma felici. Non era vero, naturalmente, ma a chi importa più? Non abbiamo nessuno a cui chiedere scusa dei nostri sbagli e, ancora peggio, nessuno a cui, con dolcezza, "esporre" ( che bella parola, nonna...) il nostro bene. Sono diventata arida, nonna...forse lo siamo tutti, ma fingiamo di non acccorgercene...e le lacrime che sgorgano scrivendoti, adesso, non mi basteranno a far rifiorire il sorriso del cuore... è primavera anche quando piove, nonna, ma noi fingiamo di non saperlo... 
Ti voglio bene e ti porto sempre in quel pezzetto di cuore che mi è rimasto. 
Tua nipote Bettina

alle volte un commento val ben il post del giorno

domenica 11 maggio 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 5


Platì 28 gennaio 1917

       Mio adorato Luigi,
       Rispondo con piacere e mi consolo nel sentire che stai bene di saluti e così ti assicuro di noi tutti.
       Luigi carissimo tu mi dici di non trascurare il necessario della famiglia, io farò cuanto posso e mi pare che stiamo beni, che vuoi caro Luigi che si fa cuella vita che ffacciavamo allora quando cera la tua presenza questo no caro mio non si puo.
       Mio Luigi la tua assenza è uno strazio al mio cuori mi pari che io non posso resisteri lontano di te non so come fare per distrarmi un po il pensiero   il mio pensiero è sempre vicino a te cuando vado alletto piango e dico sto bella accovacciata e il mio caro Luigi dormi petterra e cuesto pensiero non mi lascia chiuderi gli occhi e se le palpebre si chiudeno mal che poco mi sogno che sei venuto e mi pare disgridari i ragazzi di lasciarti riposare un poco   cuando mangio, cuando bevo ed altre cose sempre il pensiero è vicino a te insomma io non penso altro che a te, e piango
       Mio dolci Luigi tichiedo perdono di cuanti mancanzi ti o ffatto di cuanti volti o parlato con disprezzo perché tu non lo meritavi era io cattiva e ti prometto e te lo giuro innanzi a Dio che se io campo di vederti in casa non parlerò più.
       Ernestino non allatta più l’o già stagliato  Ciccillo è contantissimo per la lettera ricevuta da papà Rosina piangi perche non si ai scritto pure adessa
       Ti vorrei dirti tanti cosi ma non mi dilungo più
       Ti saluta Micheli, Iolanda, mia madre e mio padre, ti saluta tua sorella e il suo sposo, ti saluta lo zio do Peppi e la zia Nunziata ti saluta la zia Betta   Cata la zozza  e i suoi figli
        I nostri Bambini ti baciano ti aspettano e se è possibili ti chiedono la S: B: ed io abbracciandoti e baciandoti con tutto il cuori sono per tutta la vita la tua sposa che tanto desidera di vederti per cualche giorno.
                                                                                              Mi dico la tua
                                                                                                               Bettina

Caro Luigi scusa i sbagli perché tu lo sai che io non sono adattata
Non fari conto a tuo fratello di cuesti che io ti o detti perché tu non puoi esporsi il mio bene verso di te


Consentitemi di affermare che questa lettera rappresenta uno dei momenti più ispirati per il lavoro che vorrei svolgere. Le parole della nonna Lisa parlano da sole e vorrei avere accanto tutti quanti i suoi nipoti per esprimerle il ringraziamento che le si deve.

mercoledì 16 aprile 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.4


Platì 23 – 1 – 1917
Caro Luigi,
 Stasera ho ricevuto la tua lettera in due foglietti in cui mi dicevi tutto. Bravo! Così desidero e mi auguro che avrai tempo per scrivermi sempre in questa maniera. Ho ricevuto pure una lettera di Peppino che ti accludo e sono addolorato perché no ha potuto fare ciò che aveva promesso. Del resto, speriamo in Dio e Lui solo ci può dare aiuto e conforto in questi  tristissimi tempi. Cerca di essere buono e religioso, ché Dio converterà in gaudio la nostra tristezza. Quando tu stai bene, noi stiamo anche bene, ed il resto è nulla, perché con la salute e l’aiuto di Dio, tutto si aggiusterà. Rispondo ora alla tua lettera per assicurarti che farò quanto possibile per la licenza agricola, se siamo ancora a tempo. Per gli ulivi, il vivaio, il garzone, i maiali, ecc, penseremo noi e non ti impensierire per tanto. Parlerò pure con mastro Rosario per le porte e per le tavole, ma ti ricordo che quella casa serve per la notricata e c’è tempo. Per i colletti Bettina li aveva già consegnati a Peppino, il quale la sconsigliò a mandarli dicendo che ne avete migliori, di lana. Ella desidera inviarti un pacco con biscotti e così te li spediremo anche i colletti. Domenica abbiamo mandato il garzone a Benestare e col tuo amico Rosario Caminiti ti spedimmo un pacco di oggetti e una bottiglia di olio. Rispondimi quando li avrai ricevuto. Per la scortesia degli amici che non ti risposero, io non so nulla; non scrivere più. Dei richiamati del 74 e 75 alcuni furono dispensati perché padri di 4 figli – tali Demarco, Virgara Giuseppe, Timpani, Cianciana e gli altri furono mandati in attesa di richiamo. E sono il massaro dell’Arc: D Filippo Francesco du Marte ed altri che non conosco. All’Arcip. Nulla è capitato di nuovo e ti ossequia. Il grano dal Commissario l’abbiamo avuto, cioè otto tomoli già ed il resto con la prossima tornata. Ciccillo ti scrisse il suo biglietto. E la chiave della valigia?
Finisco perché è tardi, piove e Antonicello aspetta per imbucare la presente. Dimani ti dirò altro. Pensa a stare allegro e benedici i bambini. I quali con me, con Bettina, Serafina ed Antonio ti abbracciamo.
Ossequi da tutti.
Tuo aff.
    Ernesto



giovedì 27 marzo 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.3


Caro Luigi Ho letto la tua lettera stasera e mi sembra che cominci a prepararci qualche triste notizia. Io ho fede ferma che il Signore ti protegga sempre anche se per nostro dispiacere sarai destinato al fronte. In tutti i modi, ciò che ho letto fra le linee della tua lettera non l’ho manifestato alla famiglia per non allarmarli ma ho pianto segretamente in cuore mio. Notizie non sono arrivate più di morti né di feriti e speriamo che non c’è ne saranno più. Tu abbi coraggio e speriamo sempre. Dimmi se hai avuto le febbri per le iniezioni che ti hanno praticato e se veramente stai benone. Questo è l’unico pensiero che oggi ci preoccupa e il resto non ci riguarda. Qui tutto procede al solito e noi tutti stiamo bene. Baci ed abbracci da Ciccillo, Rosina, Caterinuzza ed Ernestino, mentre con me ti stringono al petto Bettina e Serafina. Ti saluta lo zio D. Peppe, la zia Betta, Mussobello il Garzone m. Natale ecc. Arrivederci

lunedì 3 marzo 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.2


Caro Luigi
  Ti ringrazio degli auguri per il carnovale sebbene debbo aggiungere che questa festa non è portata nel calendario di quest’anno. Se tu verrai, la quaresima la faremo carnovale e la tua presenza è il miglior augurio. Per questo ti prego di fare ogni insistenza coi superiori e ricordare loro le la necessità incombente per la divisione, dopo la morte della zia, ed altre faccende anche interessanti. Non ti voglio solleticare di più con questo pensiero, perché immagino come esso ti tormenta notte e giorno, solo ti prego di essere prudente ed avere pazienza. Speriamo nella Vergine del Rosario.
Intanto ti chiedo le più care benedizioni per Ciccillo, Ernestino, Rosina e Caterinuzza, mentre noi tutti ti abbracciamo
P.S. Antonio è partito ieri.

giovedì 20 febbraio 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt. 1

Caro Luigi
Non ho ricevuto stasera tue notizie e siamo tutti impensieriti. Scrivo unicamente per dirti che ti preghiamo di scrivere sempre anche quando sei stanco, anche quando stai mangiando.
Se sapessi che scompiglio c’è in famiglia quando non arrivano tue lettere! Ti baciano i bambini e ti chiedono la S. B. Noi tutti ti abbracciamo e la V. del Rosario ti protegga
Vogliami bene


mercoledì 19 febbraio 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? (reg. Blake Edwards - 1966)

Prologo

nonno Luigi

nonno Rosario (sul carretto il primo da destra)

zio Ciccillo
  Noi non abbiamo idea di che cosa sia una guerra, come non abbiamo idea della guerra nella guerra. Chi partecipò, dei nostri genitori, agli ultimi conflitti mondiali, a seguito dei quali la nostra nazione fu causa o parte, non è più tra noi a ricordare gli orrori, anche se, per onorare il vero, molti di loro non capirono cosa stava accadendo, mossi dall’entusiasmo scatenato dalla menzognera propaganda. Malgrado gli studi e gli scambi di idee chi vive oggi o nascerà domani ricadrà negli stressi errori, alla faccia delle bandiere con l’arcobaleno e delle marce dietro stendardo e cartello.
La Grande Guerra, quella del ’15 – ’18, ricostruita con lo stesso titolo per la regia di Mario Monicelli, e vi ricordo anche i film di Lewis Milestone, Stanley Kubrick e Francesco Rosi, mandò cartoline di precetto dapprima alle classi più giovani e dopo fagocitò quelle a seguire.
Nel 1917 indossarono la divisa i nonni Luigi e Rosario. A Platì lasciarono le mogli sovraccaricate a crescere una prole abbastanza consistente: nonno Luigi era già padre di zio Ciccillo, zia Rosina, la mamma e zio Ernesto; la zia Serafina Gemma era quasi pronta a vedere la luce; nonno Rosario aveva papà, zia Rachelina e zia Rosina, lo zio Peppino, pure lui era pronto a presentarsi.
Non so come successe, forse anche allora si poteva contare sulle amicizie, forse furono le preghiere di nonna Lisa e nonna Mariuzza a San Francesco di Paola, tant’è che i nonni come quest’ultimo passarono lo Stretto di Messina, non sul mantello alla maniera del taumaturgo, ma sul ferribot, mettendo piede in Sicilia prima di papà, che venne per restarvi.
La guerra nella guerra la combatterono le nonne, rimaste in paese a badare, crescere o mettere al mondo i figli. Di questo se n’è parlato meno, le lettere che vado a pubblicare sono un valido documento che in modo particolare fermano l’immagine su quanto accadeva, con l’occhio e lo sguardo dei nostri genitori o zii allora infanti.
 Se avrete la pazienza di leggere questi scritti potrete compiere un flashback all’indietro sulla vita molto prima che arrivassimo noi e così farvi un’idea di che cosa sia un marito o genitore in armi come della guerra nella guerra.