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giovedì 20 aprile 2017

Orizzonti di gloria - Fede e Devozione

Era la vigilia della domenica delle Palme; in quel giorno si dimostrò ancora una volta la fede e la devozione alla Madonna di questa popolazione, accorsa in massa per la quasi totalità ad accoglierla sotto l' infuriare di una tempesta mai vista, tanto che nel primo punto di appoggio, dove la statua fu tolta dal furgone per essere portata in processione, fu necessario ricoprirla con un velo di plastica trasparente: ivi accorsero alcune decine di persone tra le più entusiaste; la massa della popolazione era in attesa in contrada "pirare", all'inizio dell' abitato: nessuno si tirò indietro e tra l' osannare dei canti e delle grida di evviva, fu portata in processione fino alla Chiesa Matrice. In quel momento la tempesta cessò.

Era presente al rito di accoglienza in Chiesa padre Stefano De Fiores, sopra citato, il quale, tessendo con la sua impareggiabile maestria l' elogio della Madonna, ce la additò come Colei che dal cielo ascolta con grande attenzione le nostre preghiere e ci mostra Gesù come Via, Verità e Vita.

Ma l'entusiasmo dei fedeli non era stato da meno quando, lanciata l'idea del restauro, si fece appello alla loro generosità per sostenerne le spese necessarie: nessuna famiglia è assente nell' elenco degli offerenti, tutti hanno contribuito secondo le loro possibilità, non solo con le offerte in denaro, ma anche con l'oro, che è stato raccolto in quantità quasi sufficiente per la realizzazione delle corone.

Il comitato per la raccolta, presieduto dal Vicario parrocchiale, era formato dalle seguenti persone, che hanno lavorato col massimo impegno ed a costo di grandi sacrifici : per il centro abitato: Lentini Giuseppe e moglie Marando Rosina; Agresta Rosina in Barbaro, Calabria Marietta e marito Catanzariti Francesco; Pangallo Rita in Sergi; Schimizzi Francesco; le sorelle Marando Elisa in Papalia, Anna Maria in Musitano e Marianna in Carbone; per la contrada Lacchi: Oliva Francesca in Pangallo; per la contrada Bosco e Senoli: Zappia Melina in Zappia; per la contrada Marando: Portolesi Giuseppina in Barbaro.

In seguito al restauro si è pensato alle corone che dovevano adornare il capo della Madonna e del Bambino che tiene sulla mano sinistra e addita con la destra. Le corone di cui era corredata la statua prima del restauro erano in lamiera di ottone quella della Madonna e in argento quella del Bambino e molto differenti tra loro nello stile: mentre quella del Bambino era graziosa e di stile settecentesco, molto simile a quello di altri arredi conservati nella chiesa matrice, specie all' ostensorio, in argento, quella della Madonna era alquanto rozza , molto grande di diametro (per cui calava troppo giù sulla fronte) ed ornata di pietre di nessun valore: era necessario creare delle corone in oro, per mano di persona esperta nella materia. Dopo aver consultato alcuni artisti della zona molto esigenti sui prezzi, tramite il dott. Antonio Delfino, nativo di Platì, ci si è rivolti all' orafo calabrese Gerardo Sacco, residente in Crotone, artista molto stimato in campo internazionale, il quale, nonostante la mole di lavori in cantiere, ci è venuto incontro con molta simpatia e riguardo, chiedendo per il lavoro prezzi molto contenuti ( per cui gli esprimemmo la nostra viva riconoscenza ) e scontando l' oro raccolto tra i fedeli, ai prezzi correnti in borsa.

Per i fondi occorrenti, il Parroco ed i collaboratori lanciarono il seguente

INDIRIZZO A TUTTI I PLATIESI RESIDENTI IN PLATI' E NEL MONDO

Il restauro dell'antica e venerata immagine di Maria, dinanzi alla quale si prostrarono i nostri padri nei primi secoli della storia del nostro paese, è un' idea che la Madonna ci ha ispirato e che tutti abbiamo voluto.
E sotto la spinta della fede e dell'entusiasmo, non abbiamo fatto calcoli sulla spesa da affrontare, purché essa costituisse per noi un tesoro di fede e di arte.
Ci siamo rivolti alle persone più competenti: per il restauro l'abbiamo affidata ad artisti restauratori di Firenze, per la corona abbiamo interpellato l'orafo che in questi tempi riscuote i maggiori consensi in Italia e nel mondo: il calabrese GERARDO SACCO, il quale, trattandosi di una corona per la Madonna (in realtà sono due, una per la Madonna e una per il Bambino), ci ha favorito al massimo per la progettazione e per l'esecuzione.
Ma oltre all'oro occorrente, che finora voi tutti avete offerto con encomiabile generosità, bisogna ornarla di gemme preziose vere ed autentiche e quindi di elevato valore.
Le somme che finora abbiamo raccolto le abbiamo impegnato quasi totalmente per il restauro: ci restano da pagare le spese soprattutto per le pietre preziose.
Facciamo appello ancora una volta alla vostra generosità, al vostro entusiasmo, alla vostra devozione.
DOBBIAMO FARCELA ! SIAMO SICURI CHE CE LA FAREMO, con l'aiuto della Madonna (che con segni evidenti ha dimostrato il suo gradimento) e con la collaborazione di tutti voi, vicini e lontani.
Perché cresca sempre più la nostra devozione a Maria. Perché la nostra chiesa abbia un tesoro a cui si possano applicare le parole: "Le poni sul capo una corona di oro fino!"(sal.20).
La Madonna ci benedica tutti!

IL PARROCO - I COLLABORATORI

Le corone sono di stile classico, ornate di simboli rispondenti alla nostra economia: ramoscelli di ulivo e spighe di grano, ed arricchite di perle e di pietre preziose naturali; sulle croci spiccano numerosi brillantini, e su quella della Madonna, al centro nella faccia posteriore un brillante offerto dall' orafo Sacco e nella parte anteriore un brillante che con grande devozione la sig.ra Zappia Elisa ved. Messineo ha offerto, facendolo estrarre dal suo anello nuziale.

                                                                                              (continua)

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