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domenica 12 febbraio 2017

I piccoli maestri (reg. Daniele Luchetti - 1997)




Ho veduto nascere il lavoro di Pasquale Perri ed ho seguito con trepidazione, ma soprattutto con soddisfazione, la particolare volontà dell’autore di capire e di chiarire a sé e agli altri un problema che gli sta a cuore proprio in quanto meridionale.
Nel giovanile entusiasmo e nell’amore per la sua terra, il Perri ha trovato quel sostegno che lo ha aiutato a liberarsi via via delle incertezze organizzative della prima stesura dei primi capitoli e a coordinare, con equilibrio ed oggettività, le tesi più varie offerte dalle numerose letture e dalle ricerche di Archivio. Egli ha saputo giungere al traguardo.
In verità non intendo esprimere un giudizio sul lavoro, che è bene sia sottoposto al vaglio della critica ufficiale, quanto desidero presentare il mio scolaro. Il Perri vuole ulteriormente approfondire le sue ricerche e non potrà che avvantaggiarsi delle osservazioni e delle critiche che gli verranno mosse, tanto più ch’egli tende a tradurre in azione questa sua esperienza di studio.
Non intendo esprimere un giudizio sul lavoro, ho detto, ma è opportuno dichiari che sono pienamente d’accordo con la tesi di fondo sostenuta dall’autore, direi necessariamente formulata in termini perentori: il problema del Mezzogiorno è prima di tutto problema di educazione (educazione degli adulti; educazione professionale; educazione politica; ecc.); è quindi soprattutto problema di Scuola.
ICLEA PICCO
(Dirigente dell’Istituto di Pedagogia, Università degli Studi – L’Aquila)

Nato a Platì (Reggio Calabria) il 1/4/1934, Pasquale Perri è residente a Popoli (Pescara). E’ laureato presso l’Università de L’Aquila. Ha in preparazione una raccolta di racconti sulla Calabria di ieri e di oggi e uno studio sui movimenti contadini nell’Italia Meridionale dai Fasci Siciliani ai nostri giorni.



 La rivoluzione italiana
sarà meridionale o non sarà
Guido Dorso

Rivoluzione che trasformi il meridionalismo, ancora fissato in schemi culturali di élite, nei precipui problemi di formazione delle masse, affinché queste sappiano trovare da sé i modi per realizzare quelle condizioni di vita che abbattano l’attuale sistema chiuso nella spirale del clientelismo politico, e di soluzione della secolare questione meridionale che oggi si riflette, pericolosamente, su tutta la vita della Nazione.
Rivoluzione, perciò, di un popolo che, prendendo coscienza della propria esistenza, esige di inserirsi nel progresso economico, sociale e politico del Paese, col diritto di portarvi il proprio contributo e goderne, equamente, i benefici.
Presa di coscienza non intesa illuministicamente, né solo come visione generale delle attuali condizioni di vita delle zone depresse del Sud né, ancora, come tentativi sporadici di interventi, ma come azione radicale che elimini definitivamente gli squilibri e metta in giusta prospettiva i problemi in funzione di una programmazione effettivamente basata sulle reali necessità del Mezzogiorno.

Pasquale (Pasqualino) Perri, Scuola e Mezzogiorno, Qualecultura editrice, Vibo Valentia 1971

Nota
Il titolo del film va riferito direttamente al bel libro di Luigi Meneghello che con quello di Pasqualino Perri contiene una presa di coscienza affiancata dall'aspirazione di una crescita intesa come maturità.

1 commento:

  1. grazie, Gino. Come vedi sono figlia di mio padre e credo che il riscatto passi attraverso l'istruzione, ma aggiungo specialmente femminile. Ho perso la tua mail, me la puoi mandare di nuovo? Scrivimi a rosalba.perri@alice.it Ho delle foto da mandarti

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