Ho veduto nascere il lavoro di Pasquale Perri ed ho seguito con
trepidazione, ma soprattutto con soddisfazione, la particolare volontà
dell’autore di capire e di chiarire a sé e agli altri un problema che gli sta a
cuore proprio in quanto meridionale.
Nel giovanile entusiasmo e nell’amore per la sua terra, il Perri ha
trovato quel sostegno che lo ha aiutato a liberarsi via via delle incertezze
organizzative della prima stesura dei primi capitoli e a coordinare, con
equilibrio ed oggettività, le tesi più varie offerte dalle numerose letture e
dalle ricerche di Archivio. Egli ha saputo giungere al traguardo.
In verità non intendo esprimere un giudizio sul lavoro, che è bene sia
sottoposto al vaglio della critica ufficiale, quanto desidero presentare il mio
scolaro. Il Perri vuole ulteriormente approfondire le sue ricerche e non potrà
che avvantaggiarsi delle osservazioni e delle critiche che gli verranno mosse,
tanto più ch’egli tende a tradurre in azione questa sua esperienza di studio.
Non intendo esprimere un giudizio sul lavoro, ho detto, ma è opportuno
dichiari che sono pienamente d’accordo con la tesi di fondo sostenuta
dall’autore, direi necessariamente formulata in termini perentori: il problema
del Mezzogiorno è prima di tutto problema di educazione (educazione degli
adulti; educazione professionale; educazione politica; ecc.); è quindi
soprattutto problema di Scuola.
ICLEA PICCO
(Dirigente dell’Istituto di Pedagogia, Università degli Studi –
L’Aquila)
Nato a Platì (Reggio Calabria) il
1/4/1934, Pasquale Perri è residente a Popoli (Pescara). E’ laureato presso
l’Università de L’Aquila. Ha in preparazione una raccolta di racconti sulla
Calabria di ieri e di oggi e uno studio sui movimenti contadini nell’Italia
Meridionale dai Fasci Siciliani ai nostri giorni.
sarà meridionale o non sarà
Guido Dorso
Rivoluzione che trasformi il meridionalismo, ancora fissato in schemi
culturali di élite, nei precipui problemi di formazione delle masse, affinché
queste sappiano trovare da sé i modi per realizzare quelle condizioni di vita
che abbattano l’attuale sistema chiuso nella spirale del clientelismo politico,
e di soluzione della secolare questione meridionale che oggi si riflette,
pericolosamente, su tutta la vita della Nazione.
Rivoluzione, perciò, di un popolo che, prendendo coscienza della
propria esistenza, esige di inserirsi nel progresso economico, sociale e
politico del Paese, col diritto di portarvi il proprio contributo e goderne,
equamente, i benefici.
Presa di coscienza non intesa illuministicamente, né solo come visione
generale delle attuali condizioni di vita delle zone depresse del Sud né,
ancora, come tentativi sporadici di interventi, ma come azione radicale che
elimini definitivamente gli squilibri e metta in giusta prospettiva i problemi
in funzione di una programmazione effettivamente basata sulle reali necessità
del Mezzogiorno.
Pasquale (Pasqualino) Perri, Scuola e Mezzogiorno,
Qualecultura editrice, Vibo Valentia 1971
Nota
Il titolo del film va riferito direttamente al bel libro di Luigi Meneghello che con quello di Pasqualino Perri contiene una presa di coscienza affiancata dall'aspirazione di una crescita intesa come maturità.
grazie, Gino. Come vedi sono figlia di mio padre e credo che il riscatto passi attraverso l'istruzione, ma aggiungo specialmente femminile. Ho perso la tua mail, me la puoi mandare di nuovo? Scrivimi a rosalba.perri@alice.it Ho delle foto da mandarti
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