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domenica 19 febbraio 2017

Vittorie perdute (reg. Ted Post - 1978)


L’esperienza diretta e personale, l’esame di molte pubblicazioni e documenti, le inchieste condotte in loco in molti paesi della Calabria hanno contribuito a chiarirmi il quadro storico delle cause che precipitano il Mezzogiorno nelle condizioni in cui si trova al momento dell’Unificazione: la questione meridionale che si delinea prima dell’Unità come problema politico, si pone dopo l’Unità, come grave problema economico-sociale.
Nel 1860 si viene a formare lo Stato Italiano con l’unione di due popoli che etnicamente appartengono allo steso gruppo, geograficamente allo stesso territorio, ma socialmente, negli ultimi sette secoli che precedono l’unificazione, hanno vissuto on aspetti storici diametralmente opposti.
Mentre al Centro-Nord si verificano condizioni storiche favorevoli ad una progressiva evoluzione socio-economica, nel Sud l’assolutismo monarchico e il feudalesimo instaurano un sistema distruttivo nei confronti delle repubbliche marinare, favoriscono il formarsi di vastissimi latifondi, la gran parte non coltivati, e gettano le masse popolare contadine nell’ignoranza e nella miseria.
La civiltà della Magna Grecia, che fa del Sud per lunghi secoli la parte più evoluta e ricca d’Italia, viene soffocata, distrutta e il Mezzogiorno si trasforma inesorabilmente in zona depressa e sottosviluppata ponendosi in condizioni di estrema inferiorità nei confronti del Centro-Nord.
Questo stato di cose, aggravandosi sempre più, si evidenzia, con l’Unità, in quel complesso di ricerche analisi e provvedimenti che caratterizzano la questione meridionale. Man mano che le indagini allargano il campo d’azione, la questione meridionale, la quale riveste dapprima carattere sociale ed economico, subisce una radicale trasformazione quando  lavori e provvedimenti infruttuosi mettono alla luce il nocciolo del problema: il sistema di governo che per secoli opprime il Mezzogiorno richiede alle masse sottomissione passiva, figlia dell’ignoranza, e determina così quell’assenza di istruzione ed educazione di base del popolo, per cui non si può formare l’uomo meridionale e perciò il cittadino, cosciente e della propria personalità e del ruolo che ogni singolo deve avere nella comunità sociale e politica.
Fin quando ciò non avviene compreso tutte le iniziative prese a favorire l’avanzamento del Mezzogiorno e del paese risultano poco fruttuose.

Pasquale (Pasqualino) Perri, Scuola e Mezzogiorno, Qualecultura editrice, Vibo Valentia 1971


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