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giovedì 13 febbraio 2014

Furore (reg. John Ford . 1940)


Alcune fotografie che Francesco di Raimondo mi ha posato ai piedi dell’albero quest’ultimo Natale, appartengono all’archivio personale dell’onorevole Franesco Catanzariti, mi hanno migrato la mente ad un periodo storico e agli avvenimenti che ne sono scaturiti; gli stessi hanno fatto presa anche tra i braccianti agricoli ed i disoccupati di Platì.
Parlo delle rivolte contadine e dell’occupazione delle terre che sconvolsero il meridione italico nell’immediato dopoguerra con le conseguenti stragi. La più ricordata è quella di Portella delle Ginestre; più vicino a Platì, quella di Melissa, nel crotonese, dove rimasero nella polvere una donna e due uomini: la mano che colpiva la conoscete.
E’ vero che gli episodi di Platì furono del tutto marginali ed accaddero qualche tempo dopo. Ci si limitò soltanto a far sfilare i braccianti, alle volte accompagnati dal bestiame allevato.
Nella città dello Stretto in anni recenti ebbi modo di conoscere e stringere amicizia con il professor Emanuele Conti che negli anni sopra citati ebbe modo di percorrere le strade del reggino, in qualità di organizzatore politico, arrivando a Platì dove conobbe e collaborò con l’onorevole Catanzariti, ancora oggi l’unico parlamentare con i natali platioti.
Quanto accadde a Platì e nei paesi a lui vicini non portò a nulla. I braccianti ed i disoccupati rimasero tali ed alla fine i più vecchi brigarono per il riconoscimento della pensione d’invalidità mentre i giovani presero il treno a Bovalino Marina per Corsico-Buccinasco.
A ricordo di quel poco che accadde nacquero le feste dell’Unità come le gite e la banda che intonava Bandiera rossa il Primo Maggio per le vie paesane.

Chi rimase e continuò a lavorare sotto padrone divenne, giustamente,proprietario,  a causa di un nuovo tipo di strage che non risparmiò, questa volta, chi possedeva le terre: l’università e la conseguente carriera professionale. Ma questo è un altro film. 

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