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giovedì 22 dicembre 2022

This Is Christmas [di Chris Foggin - 2022]

"At Christmas time
We let in light and we banish shade"
Band Aid
La speranza e i suoi gesti
Il messaggio e i messaggi
di P. GIANCARLO BREGANTINI

A Platì, durante la novena che si svolge prestissimo, alle 5. 00, secondo la più fedele tradizione, in una chiesa gremitissima ogni mattina, è stato posto nel cuore della chiesa un grande albero spoglio e nudo.
Colpiva la sua nudità. Esistenziale. Altamente simbolica per attese di giustizia, gridi di pace, speranze nascoste nel cuore di tutti... Tutto vi era rappresentato. A Natale, il miracolo. L 'albero “nudo” ' è stato sostituito da un grande olivo verdeggiante. Non da un albero di abete, che non appartiene direttamente alla nostra cultura, ma da un albero di olivo, quell'albero cioè che orna le nostre colline e ricrea il cuore nel vederlo argenteo al sole, pur nella dura fatica, quest'anno, di un raccolto sotto la pioggia insistente.

A San Luca protagonisti del messaggio natalizio sono stati i ragazzi della Scuola elementare guidati dalle maestre e sostenuti entusiasticamente dal parroco. Hanno ricostruito luoghi e ambienti del tempo di Alvaro, hanno lanciato un messaggio di riscoperta delle tradizioni più genuine del popolo calabrese, pur nella consapevolezza che è “dura la vita dei pastori in Aspromonte”. L ‘intero paese si è mosso, rispondendo con favore alle sollecitazioni e agli stimoli offerti. “Un Natale con i fiocchi”, appunto, anche se di neve non c 'era l 'ombra.

Da Africo è partito invece un chiaro messaggio di impegno ed una proposta decisa. L 'hanno rilanciata i ragazzi, i docenti e soprattutto la coraggiosa preside della Scuola Media. Chiedono un edificio per la scuola. Per capirli, basta visitare un attimo l'attuale sede della scuola, alloggiata in una angusta casa popolare. Le aule, soprattutto del piano inferiore, strette e buie, con una rigida (e purtroppo necessaria!) inferriata alle finestre, danno a tutti un immediato sapore di tristezza. Lì non si coglie il sorriso della vita che dovrebbe accompagnare la voglia di studiare. Eppure, all'ingresso del paese, le fondazioni e i pilastri della scuola ci sono. Svettano verso il cielo, quasi mani imploranti ascolto, ormai stanche per la ruggine e l 'abbandono. La recita in dialetto ha dimostrato, lì come a San Luca qualche giorno prima, che nelle scuole i ragazzi nascondono spesso talenti impensati. Sono un po' tutti attori in questi paesi. A noi adulti, alla scuola soprattutto, la gioia di scoprire che, “dentro il marmo, la statua già c 'è e che va solo liberata dal marmo che la stringe”.

L'Avvenire di Calabria, 6 gennaio 1996


encore

lunedì 19 dicembre 2022

La gentilezza del tocco [di Francesco Calogero - 1988]

Ciao Luigi,
ti mando le foto fatte a Ubaldo con il libro, che ha gradito molto e a cui ho dato il tuo numero.
Ti mando con altra mail (questioni di capienza) anche quelle fatte al banner uscito sulla Gazzetta, nel caso non l'avessi visto.
Ho incontrato Silvana e Totò, a cui ho detto del tuo libro e della citazione che lo riguarda. Mi hanno detto che avrebbero piacere di vederti. Ho dato a Silvana il tuo numero. Lei avrebbe l'intenzione di organizzare una rimpatriata con Francesco Calogero, che verrà a Messina per girare il suo prossimo film.
Sto leggendo pian piano il libro.
Affascinante e sorprendente il racconto di Saverio Mittiga (presumo tuo parente) su Platì e sull'amara storia dei due briganti.
Riguardo al tuo pezzo, non ho trovato quelle incoerenze che paventavi. Certo, per il lettore, c'è qualche difficoltà ad individuare, per es. a pag. 100, i ..."tre Sergio".
Forse il "salto" potrebbe essere a pag. 106, laddove passi repentinamente dal riferire dei cinema gestiti da Gianni Parlagreco a "Totò mi disse...". Non si capisce chi sia Totò (immagino Caratozzolo ma il lettore non lo coglie) e, comunque, il periodo non si lega all'introduzione del capitolo, troppo lontana. Per il resto, mi sembra che vada benissimo.
A presto.
Orazio

 

martedì 13 dicembre 2022

Nitrato d'argento [di Marco Ferreri - 1996]

Un tributo a Mimmo Addabbo (1940 - 2017) proiezionista del CINEMA LORETO di Platì.
Video di Valentina Piras dello staff di Leonida Edizioni per VOCI DA PLATÌ - Nove narratori e ventitré racconti dal 1878 ad oggi.

domenica 27 novembre 2022

AVANTI! [di Billy Wilder - 1972]



 

COMUNE DI PLATÌ
PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

TRIBUNA POLITICO AMMINISTRATIVA
 
DOMENICA 30 AGOSTO 1964 ALLE ORE 9 
IL SINDACO E LA GIUNTA MUNICIPALE 
daranno il resoconto della attività svolta e risponderanno a tutte le domande dei cittadini nella sala del consiglio comunale. Alle ore 18,30 in piazza Mercato le conclusioni del dibattito saranno fatte dal Sindaco F. Catanzariti.
L’iniziativa, oltre a voler rafforzare un rapporto democratico tra amministrati ed amministratori, tende a raccogliere critiche, suggerimenti, consigli per meglio sviluppare la politica amministrativa.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
........
 
Il documento oggi risuscitato è una testimonianza alquanto inedita per le cronache di Platì, è una dimostrazione che qualcosa sul piano del rinnovamento si è tentato. La Storia del dopo 30 agosto 1964 è nota a tutti. Ora, cosa vogliamo fare?
Testo e foto: Calabria – Anno XX – Nuova Serie - N. 83 - giugno 1992

 

mercoledì 23 novembre 2022

Ho pianto per te [di Gino Rippo - 1954]

 With nothing on my tongue but Hallelujah” Leonard Cohen


Per portare a termine il tour intorno a “Morte e Pianto Rituale” nel nostro paese torniamo da dove eravamo partiti: Ernesto Gliozzi il vecchio! Gli stessi tributi resi agli altri li ebbe lui con il primo reportage fotografico fatto in paese su un evento luttuoso, divenendo così Storia di Platì, seppur negata come tante altre storie più vicine a noi.

1 – Il Messaggero

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-reg-david-wark-griffith.html

2 – Domenico Marando

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-pt2.html

3 – Giovanni Andrea Oliva

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-pt-3.html

4 – Il padre dei Luigini

https://iloveplati.blogspot.com/2016/09/giglio-infranto-fine.html

5 – Cordoglio e “ccuppagnamentu

https://iloveplati.blogspot.com/2011/10/quattro-matrimoni-e-un-funerale-reg.html

martedì 22 novembre 2022

Scattering CJ [di Andrea Kalin - 2019]

Do you remember a guy that’s been
In such an early song
I’ve heard a rumour from Ground Control
Oh no, don’t say it’s true
David Bowie

Ada Perri 
1936 - 2022*
Nella pubblicazione precedente si è fatto cenno alla scomparsa del pagano pianto funebre come delle orazioni funebri ad esso succedutesi. Una variazione è venuta fuori con l’avvento del web. Ma già il cinema si è occupato con alcuni film, chissà perché ci ostiniamo a chiamarli così visto e considerato che sono file di una cartella, provenienti dall’America. In queste pagine vi sono ricordati Stories We Tell 1 di Sarah Polley del 2012 e a Obit 2 di Vanessa Gould del 2016 a cui vanno aggiunti Scattering CJ di Andrea Kalin del 2019 e il recentissimo Raymond & Ray di Rodrigo Garcia del 2022. Scattering CJ documenta su un gruppo Facebook fondato da Hallie Twomey  l'11 novembre 2013, per commemorare il figlio maggiore CJ Twomey, morto suicida nel 2010.  Attraverso quella pagina Facebook, Hallie ha chiesto se ci fosse stato qualcuno disposto a spargere una piccola quantità di CJ’s cremains in un luogo di propria scelta. Da quel momento le ceneri di CJ sono state sparse i in tutto il mondo, compresa la Grande Muraglia Cinese e il  Monte Kilimangiaro. Raymond & Ray nel più classico dei classici stili hollywoodiani racconta di due fratellastri costretti dal loro padre a dargli la sepoltura risolvendo così i conflitti freudiani, al tempo stesso la parte centrale è un’esposizione figurativa del libro di Ernesto De Martino. Si possono citare altri esempi di film come anche di pagine Facebook su persone passed away, quella che mi sta più a cuore è dedicata a Nigel Haynes https://www.facebook.com/groups/912307665457882/ 
con cui condividevamo la mortale passione per il maestro Morricone. 
FINE come diceva Tano Cimarosa. 
Negli Internet domain di lingua anglosassone morte e pianto rituale giornalmente appaiono in pubblicazioni come quelle che seguono prolungando così la memoria di chi è venuto a mancare, ma prima mi devo chiedere: non sono I LOVE PLATI’ il blog, il libro, la pagina Facebook, la morte ed il pianto rituale dell’intera Nazione Platiese?

1 https://iloveplati.blogspot.com/2021/03/stories-we-tell-di-sarah-plley-2012.html

2 https://iloveplati.blogspot.com/2022/10/obit-di-vanessa-gould-2016.html

*IELASI, Ada (nee Perri) Born in Plati, Pr Reggio Calabria, Italy on June 1, 1936.

 

Passed away peacefully with loving family by her side on April 27, 2022. Aged 85 years. Beloved wife of Giuseppe Rosario (deceased).

Treasured mother and mother-in-law of Caterina and Ross Catanzariti, Carlo and Adele, Pino and Enza.

Cherished Nonna of Bianca and Danny, Patrick and Renee, Melissa and Michael, Carla and Matthew, Joseph and Casey, Claudia, and Luca.

Adored Bis-Nonna of Mia, Ava, Anthony, Louis, Isaac.

Much loved daughter of Giuseppe Antonio and Rosina (both deceased).

Loving sister and sister-in-law of Caterina and Raffaele, Giuseppina, Pasqualino and Anna (all deceased), Francesco and Grace, Domenico and Pilar, Nino and Bruna, Sr. Carmen Perri (Lisa),

Rosanna and Giancarlo.

Lovingly remembered by all her nieces, nephews, relatives and friends in Australia and Italy.

 

Mum, things will never be the same without you here. We miss you but know your now at peace with dad. We will never forget what you did for us. Love you forever your daughter Rina and son-in-law Ross.

 

Beautiful Mum, Your love and kindness was always there for us with every breath you took. Not a day went past without you making sure we were all ok. We will miss you dearly and take comfort in knowing that you are by Dads side. Love you so much Charlie and Adele.

 

Mamma, we will miss you tremendously and are eternally grateful for your unconditional love. A day won’t go by that we don’t think of you. We are comforted that you are now with dad and in God's loving care. Pino and Enza.

 

We are blessed to be able to call you Nonna and Big Nonna We are going to miss you so much. You are now with Nonno and we know you will both watching over us.

Love forever, Bianca, Danny, Patrick Renee, Melissa, Michael and your great-grandchildren.

 

Cara Nonna, no words will ever be enough to express how much you mean to us. We will miss you more than you could ever know. Although you are gone, you will live forever in our hearts. Ti Amo Nonna. Your grandchildren Carla, Matthew, Joseph and Casey.

 

Nonna, we will always cherish the memories that we shared together and will keep them with us forever. You are now with Nonno and we feel comfort knowing that you will both be looking down on us. We love and miss you so much. You’ll forever be in our hearts. Rest In Peace. Claudia and Luca

Riposa in Pace



Domenico Addabbo
Place of birth Plati', Calabria, Italy
Place of death Fairfield, New South Wales, Australia
Dates November 23, 1940 — September 27, 2017
Rosary: Date October 3, 2017 Time05:00 p.m.
AddressOur Lady of Mount Church, Humphries Road, Mount Pritchard, Mount Pritchard, New South Wales, Australia
Funeral DateOctober 4, 2017 Time10:30 a.m.
Address Our Lady of Mount Carmel Church, Humphries Road, Mount Pritchard, Mount Pritchard, New South Wales, Australia
Burial
AddressPinegrove Memorial Park Kington Street, Minchinbury, Minchinbury, New South Wales, Australia
 
Già residente a Fairfield.
Lascia nel più vivo e profondo dolore la moglie Teresa, i figli Nick, Rosa con il marito Ross Minici, Anna con il marito Pat Portolesi, Frances con il marito Chris Naumovski, i nipoti Vince, Domenic, Joseph, Joseph, Domenic, Isabella, Johnny, le sorelle, i cognati e le cognate, nipoti, parenti ed amici tutti vicini e lontani.
Il rosario verrà recitato martedì 3 ottobre 2017 alle ore 17.00 nella chiesa di Our Lady of Mount Carmel, Humphries Road, Mount Pritchard.
I funerali avranno luogo mercoledì 4 ottobre 2017 alle ore 10.30 nella stessa chiesa, e dopo il rito religioso il corteo funebre proseguirà per il cimitero di Pinegrove Memorial Park, Kington Street, Minchinbury.
I familiari ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno al loro dolore ed ai funerali del caro estinto.
RIPOSI IN PACE
L’originale è qui:
https://ilglobo.com/en/obituaries/domenico-addabbo-36256/



 

lunedì 21 novembre 2022

ERNESTO GLIOZZI IL VECCHIO - GREATEST HITS

“Già gli apocrifi Atti di Pietro e Atti di Andrea mostrano come la mentalità cristiana fosse orientata verso l’orazione funebre quale parte integrante del funerale: ma soltanto col quarto secolo, con la vittoria della Chiesa e la conquista della sua libertà, ha inizio la classica età delle orazioni funebri cristiane, con i massimi elaboratori di tale genere che furono Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nizza in Oriente e Ambrogio in Occidente”. Ernesto De Martino, Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento al pianto di Maria, 1958 

1883 - 1948 

Quelle che seguono sono le orazioni funebri scritte e recitate da Ernesto Gliozzi il vecchio per le persone ricordate accanto al titolo. Vano è illudersi che saranno oggetto dello studio che meritano e di cui parte hanno rivisto la luce tra le pagine di I Love Platì, il libro. Le orazioni funebri come il pianto rituale ed il pianto delle prefiche erano eseguite su commissione da parte delle famiglie più agiate e per questo retribuite dai committenti. Non escludo che anche lo zio Ernesto il vecchio fosse stato compensato per i suoi interventi, che gli venivano anche da altri luoghi della locride, attraverso lo sfoggio della sua formazione umanistica, onde attirare l’attenzione del numeroso pubblico che in quelle occasioni dolorose partecipava numeroso. I tempi in cui visse lo zio sono passati come acque pluviali dentro una gronda, e le donne che si buttavano nel pianto, con o senza compensi, talvolta strappandosi i capelli, anche esse hanno fatto la loro epoca, come quelle precedenti di cui si è occupato il professor De Martino nel lavoro citato in apertura. 

1 – Storia dell’ultimo crisantemo – Giuseppina Oliva
https://iloveplati.blogspot.com/2018/05/storia-dellultimo-crisantemo-di-kenji.html

10 – Il crepuscolo degli eroi – Mittiga Domenico
https://iloveplati.blogspot.com/2014/10/il-crepuscolo-degli-eroi-reg-john.html

11 – Corpo celeste – Don Saverio Oliva
https://iloveplati.blogspot.com/2013/04/corpo-celeste-pt2.html

13 – Mater dolorosa – Maria dolente

14 – Il dolore e la pietà – A la santa memoria di mia madre
https://iloveplati.blogspot.com/2012/03/il-dolore-e-la-pieta-reg-max-ophuls.html

mercoledì 16 novembre 2022

Il cammino del vino [di Nicolás Carreras - 2010]


BACCO IN... CALABRIA
LA VITE E IL VINO
fonti di ricchezza
Il prezioso liquido rosso è il segreto carburante della vita
della nostra regione forte e generosa, sobria e fantasiosa
 
Fermentazione. Questa parola gorgoglia, consuma, odora, in un remoto bisogno di mutare, di trasfigurare, di travolgere e ci induce a pensare a fatti omerici e meravigliosi.
La fermentazione avviene, meglio e più intensamente che altrove, nell'uva, nella quale per una specie di miracolo lo zucchero diventa alcol, il dolce diventa inebriante. Per poter capire qualcosa di questa complicata faccenda — che ha una gran parte nella storia, nell'amore e nell'odio degli uomini — bisogna visitare qualcuno dei più importanti centri di produzione del vino.
Il vino, di quello rosso intendo parlare, ha il colore e la temperatura del sangue, ha una latente drammaticità e mi fa quasi paura. Non saprei incominciare questo discorso, se da Noè che bevve per primo l'essenza spremuta dai grappoli e cadde poi in un profondo sonno, oppure da coloro che lo cantarono, e sono tanti. Redi cantava Bacco in Toscana, Io preferisco decantare Bacco in Calabria, poiché le sorgenti più generose più impetuose del vino, in una Italia che si chiama anche Enotria, sono notevoli e rinomate anche in questa regione, che ha subito tante vicende, e che cordialmente ci beve sopra.
In molte zone della Calabria si parla di geli, di dolci e di bibite squisite, ma a Castrovillari, Frascineto, Civita, Cassano, Donnici, Ciro San Biase, per il vino del quale non si parla e a cui si mostra di non pensare, si vive.
Infatti a Castromllari, qualcuno ricorda ancora girare, con una piccola otre a tracolla un vecchio che per un centesimo offriva un bicchierotto roseo, leggerissimo, detto «acquato».
A Cassano Ionio si ha ancora memoria di un celebre banchetto, che si consumò sopra uno degli spaziosi e monumentali tini del più ricco possessore di vigneti del luogo.
I vecchi ricordano ancora che nei luoghi dov'era penuria d'acqua, mentre il vino scorreva a torrenti, si dava, incredibile a dirsi, un litro di vino in cambio di un litro di acqua.
II vino è, dunque il segreto carburante della vita di questa regione forte e generosa, sobria e fantasiosa: ed è bene che sia così, perché le cantine molto più degli oleodotti sono, alla fine dei conti, necessarie a alla felicità.
Dionisio e Cerere sono, in Calabria, due amici fidatissimi, due fedelissimi sposi: ma, mentre Cerere è dappertutto onorata, m pochi luoghi come nelle campagne di Castrovillari, Ciro, San Biase, Dionisio mostra i segni della sua gloriosa personalità. Secondo il vino che gustano e che producono — si possono spiegare i drammi, le conquiste, le stranezze, le poesie delle diverse popolazioni.
Tra il vino e la poesia sta, anzi, un rapporto arcano, fondato sullo stesso grado di alcolicità e di colore.
Ebbene, eccettuate alcune zone della Sicilia, delle Puglie e della Toscana, nessun altro luogo d'Italia fa pensare al potere del vino come la Calabria, dove se ne produce del bianco, nero, rosso e di color rubino.
Se sono utili una educazione enologica ed una educazione viticola, entrambe, in Calabria, tono progreditissime.
Non vi parlerò di cifre, di cantine, di doghe, di botti, di tini e di vetro, di vinacciuoli e di bucche, di raspi, di distillazioni, di torchi, di botole, attraverso le quali si scende in un favoloso paesaggio, dove brulica una popolazione dalle mani paonazze. Ma vi dirò che in Calabria si cura il vino teneramente, come si può curare una amorosa o un neonato. E la bontà del vino, come si sa, dipende dalle cure che riceve.
Delicatissimo, quasi nervoso esso può alterarsi per un nonnulla. E i produttori calabresi hanno una sensibilità quasi lirica, quasi musicale del vino, interpretandone squisitamente l'età la resistenza, le forze le debolezze.
Ho visitato stabilimenti grandiosi in quel di Ciro — la città del vino per antonomasia in Calabria — ho visitato Frascineto, Cassano Ionio, San Biase, Donnici dove sono rivoli, fiumi, cateratte di vino.
È impressionante vederlo precipitare sotto terra, nelle capaci botti di vetro, quando sulla terra tutto appare ridente e tranquillo. È un torrente quasi minerario, un torrente di oro e di porpora. Sembra una emorragia di giganti!
Queste fontane occulte e scarlatte sono più spettacolose delle fontane di Trevi e dell'Esedra.
È la tempesta. La tempesta del vino è più spaventosa di quella dell'acqua, perché è illuminante, perché ha un odore selvaggio che atterra, perché ha impeti, marosi, muggiti che insieme esaltano e folgorano.
Il lavoro è intenso, quasi febbrile, in alcune ore dentro i vigneti, e in altre ore dentro i depositi, durante la vendemmia.
Poi, viene una assoluta pace, un'estasi e tutto dilegua tra sfumature giallognole, in un profumo lontano.
Il vino invecchia e nessuno sa quali tradimenti, quali emozioni serbano i fiotti, che dai barili passeranno nelle bottiglie e scoppieranno, poi, come cannonate sulle mense dei gaudenti, delle donne dannate o sul modesto desco dell'operaio, che suda e lavora.
Sui deschi dei patriarchi e dei monaci o nelle alcove dei peccatori giungeranno con nomi fatui e mondani, e saranno le bottiglie del perdono, della sanità, dell'oblio.
Riempiranno gli scaffali, popoleranno le biblioteche di coloro che preferiscono bere invece di leggere, che preferiscono il moscato alla filosofia e l'aleatico alla storia mentre le vaste sfere dell'immaginazione, attraverso la gola, sono per la maggior parte alimentate dagli opimi raccolti di quel frutto dorato dei vigneti della Calabria che hanno vinto tremende battaglie contro la filossera e la peronospera, l'oidio e la tignola.
E, per concludere, mi viene una bella idea. Gli alienisti dovrebbero censire gli alcolizzati; e, durante la vendemmia, dovrebbero essere incolonnati verso la Calabria per lavorare presso gli enopoli.
Quando il vino diventa una procella, quando non è più liquido ma è aria e asfissia, esso dà, ve lo assicuro, un indimenticabile terrore. Quel terrore guarirà sotto terra, gli ubriaconi una volta per sempre.
Questa è l'idea che ho a favore di coloro che si sono ammalati per ti vino e che nel vino stesso troveranno la salvezza.
In quanto alle persone sane, alle persone che, sopra la terra, sanno apprezzare e misurare questo dono di Dio, con deliziosa sapienza, io mi avvicino ad esse e torno a sussurrare: «Castrovillari, Frascineto, Civita, Cassano, Donnici, Ciro, San Biase».
Non è la cantilena di un ferroviere. È una tentazione, è un perfido consiglio.
FRANCESCO GESUALDI
GAZZETTA DEL SUD, 23 agosto 1957