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giovedì 23 marzo 2017

Silenziosa minaccia (reg. Christian-Jaque 1944)

Nuovo smottamento di terra
Platì, pericolo per altre case
Stavolta, la minaccia incombe sugli
edifici delle vie Giardinello e Roma

NATILE NUOVO – A Platì continuano ad operare le ruspe e i camion per rimuovere e portare lontano i detriti della frana che minaccia l’abitato (il Sindaco, rag. Domenico De Maio, come è noto, ha dovuto emettere circa cento ordinanze di sgombero di abitazioni in pericolo).
Ieri un altro smottamento di terra si è abbattuto sulle vie Roma e Giardinello, minacciando altre abitazioni. Il sindaco, appena avvertito, si è recato sul posto, insieme con i tecnici del Comune, i vigili urbani e il brigadiere dei carabinieri e nel contempo ha informato telefonicamente le autorità di Reggio.
Il sindaco ha rilevato la gravità del fenomeno franoso. Molto materiale è andato a finire vicino ad alcune abitazioni, ostruendo inoltre il vallone Pirare e creando seri pericoli per l’incolumità delle persone.
Per evitare altri possibili disastri, il sindaco sta predisponendo un elenco di altre abitazioni libere per eventuali requisizioni in caso di emergenza. Dopo la pausa causata dalle grosse frane abbattutesi in seguito ai recenti nubifragi, si comincia, attraverso il sopralluogo da parte dei carabinieri, dei tecnici del comune e dei vigili urbani a fare un bilancio dei danni.
La situazione generale si presenta più drammatica del previsto: centinaia di ettari di colture sono stati completamente distrutti. Si lamentano perdite di bestiame, danni alle strutture agricole e danni alle abitazioni del capoluogo e delle frazioni.
Il fenomeno franoso che ha determinato circa cento ordinanze di sgombero, continua a destare viva preoccupazione tra i cittadini, poiché la frana che minaccia l’intero rione XXIV Maggio non è nuova: ricordano i più anziani che nel lontano 1934, nella stessa località, un’altra frana aveva distrutto in un baleno le abitazioni che sorgevano ai margini della Statale 112.
Ma non sono solamente le frane di questi giorni a provocare apprensione tra la popolazione. Esiste un pericolo sempre incombente sull’intero abitato. Platì si trova in una valle alle cui spalle scorre sempre minaccioso il fiume Ciancio, lo stesso che nel 1951 entrò nel paese distruggendone circa due terzi. La pendenza notevole del letto del fiume, le frane che ad ogni alluvione minacciano di ostruire il corso costituiscono un pericolo per l’intero abitato. Inoltre i torrenti Acone e Sanello sono stati in passato causa di diciotto morti e immense distruzioni.
La popolazione del centro aspro montano già tanto provata chiede a pieno titolo tutti i possibili interventi per far fronte al dissesto idrogeologico del territorio. Una richiesta legittima che attende una risposta sera e concreta dal governo e dalla Regione. L’amministrazione comunale appena avrà un quadro completo dei danni subiti chiederà un incontro con la giunta regionale per sottoporre i problemi di Platì.
Franco Callipari
GAZZETTA DEL SUD – Sabato 26 Gennaio 1985


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