Nuovo
smottamento di terra
Platì, pericolo per altre case
Stavolta, la minaccia incombe sugli
edifici delle vie Giardinello e Roma
NATILE NUOVO – A Platì continuano ad operare le ruspe
e i camion per rimuovere e portare lontano i detriti della frana che minaccia
l’abitato (il Sindaco, rag. Domenico De Maio, come è noto, ha dovuto emettere
circa cento ordinanze di sgombero di abitazioni in pericolo).
Ieri un altro smottamento di terra si è abbattuto
sulle vie Roma e Giardinello, minacciando altre abitazioni. Il sindaco, appena
avvertito, si è recato sul posto, insieme con i tecnici del Comune, i vigili
urbani e il brigadiere dei carabinieri e nel contempo ha informato
telefonicamente le autorità di Reggio.
Il sindaco ha rilevato la gravità del fenomeno
franoso. Molto materiale è andato a finire vicino ad alcune abitazioni,
ostruendo inoltre il vallone Pirare e creando seri pericoli per l’incolumità
delle persone.
Per evitare altri possibili disastri, il sindaco sta
predisponendo un elenco di altre abitazioni libere per eventuali requisizioni
in caso di emergenza. Dopo la pausa causata dalle grosse frane abbattutesi in
seguito ai recenti nubifragi, si comincia, attraverso il sopralluogo da parte
dei carabinieri, dei tecnici del comune e dei vigili urbani a fare un bilancio
dei danni.
La situazione generale si presenta più drammatica del
previsto: centinaia di ettari di colture sono stati completamente distrutti. Si
lamentano perdite di bestiame, danni alle strutture agricole e danni alle
abitazioni del capoluogo e delle frazioni.
Il fenomeno franoso che ha determinato circa cento
ordinanze di sgombero, continua a destare viva preoccupazione tra i cittadini,
poiché la frana che minaccia l’intero rione XXIV Maggio non è nuova: ricordano
i più anziani che nel lontano 1934, nella stessa località, un’altra frana aveva
distrutto in un baleno le abitazioni che sorgevano ai margini della Statale
112.
Ma non sono solamente le frane di questi giorni a
provocare apprensione tra la popolazione. Esiste un pericolo sempre incombente
sull’intero abitato. Platì si trova in una valle alle cui spalle scorre sempre
minaccioso il fiume Ciancio, lo stesso che nel 1951 entrò nel paese distruggendone
circa due terzi. La pendenza notevole del letto del fiume, le frane che ad ogni
alluvione minacciano di ostruire il corso costituiscono un pericolo per
l’intero abitato. Inoltre i torrenti Acone e Sanello sono stati in passato causa
di diciotto morti e immense distruzioni.
La popolazione
del centro aspro montano già tanto provata chiede a pieno titolo tutti i
possibili interventi per far fronte al dissesto idrogeologico del territorio.
Una richiesta legittima che attende una risposta sera e concreta dal governo e
dalla Regione. L’amministrazione comunale appena avrà un quadro completo dei
danni subiti chiederà un incontro con la giunta regionale per sottoporre i
problemi di Platì.
Franco
Callipari
GAZZETTA DEL SUD – Sabato 26 Gennaio 1985
Nessun commento:
Posta un commento