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lunedì 6 marzo 2017

La grande abbuffata (reg. Marco Ferreri - 1973)



MACCHERRONCINICA ……………
JOSEPHO ARCHIPRESBITERO MINNITI in die sui adventus, hoc carmen dicatus est

Cave, amice, Gassum cave
Qui ab albore usque ad ave
Cum riso ac suave
Verbo, abscendit suae pravae

Omnia mala animae

Si scondinzolat, suo more,
juxta tecum, in livore
facit hoc; inde ab ore
contumelia vomitat.

Ad mensam longe tuam
Sit semper famam suam,
Tuae navis ab illo pruam
Alieno lito, dirigat.

Salus Cleppa Miceque orbus
Sciunt illum et morbus
Cuius patet … Tamquam cervus,
Dicunt … aedendo, gracidat.

Fuit ille in Sancutuarium
Et votavit caseiarium
Quare hoc anno, Seminarium
In Jeracio manet.

Giorgi, Cutis et Asprea
Cum vidissent sua nomea
Superata factis, … diarrea
Invocaverunt illo.

Et Episcopo in Jeracis
Non tulerunt roteas cacis
Aeremitae contumacis
Fuit mula claudicans.

Quare, igitur, tantus homo
Rimpatriatus fuit in domo
Ubi Ecclesia MAJORDOMO
Voluisset facere …

 Ab Oppidum cacii, decimaquinta die mensis Augusti.

(NASONIS AUCTOR)

MACCHERRONCINICA.........
Questa poesia è dedicata all'ARCIPRETE GIUSEPPE MINNITI nel giorno del suo arrivo

Bada, amico, bada a Gasso
Che dall'alba fino all'Ave
Con riso e soave
Parola, trascende/si allontana (?) 

Tutti i mali della sua
Anima malvagia

Si scodinzola,secondo la sua abitudine,
Davanti a te, nel livore
Fa questo; quindi dalla bocca
vomita offese.

Dalla tua mensa sia sempre
Lontana la sua fama,
La tua nave diriga la sua prua
Verso altro lido.

Solo Cleppa e Mico orbo
Lo conoscono e il morbo
di cui è palese.... Come un cervo,
dicono ....... mangiando gracida.

Lui fu nel Santuario
E vuotò il caseario (caseificio)
Per cui quest'anno il Seminario
Rimane a Gerace.

Giorgi, Cutis e  Asprea
Avendo visto la sua nomea
Superata dai fatti, .... con la diarrea
Lo invocarono.

E col Vescovo in Gerace
Non portarono le ruote dei caci
Dell’Eremita contumace
Fu la mula fu zoppa.

Per cui, dunque, un così grande uomo
Fu rimpatriato in casa
Dove la Chiesa MAGGIORDOMO
 volle farne.........

 Città di Caci, il 15 Agosto
(AUTORE DI NASONE)


Il 16/nov/2016 09:47, "Giuseppe Frappa"  ha scritto:
Ciao Maria!
Mi dispiace di doverti dire che non sono proprio in grado di fornirti una traduzione comprensibile del testo che mi hai spedito. Non riesco a comprendere il significato di moltissime parole né la struttura del testo "latino". 
Bisogna ammettere che, chiunque sia l'autore, il Latino non lo conosceva perfettamente!!! Le desinenze sembrano appiccicate a caso; molte parole non sono né latine né italiane. Le allusioni a fatti e situazioni locali mi risultano incomprensibili.
Ti mando comunque il risultato del mio tentativo

Nota
Avevo chiesto aiuto per la traduzione a Maria, mia sorella. Lei stessa l'ha inoltrata a Giuseppe Frappa, cultore delle lettere classiche di chiara fama,http://www.poesialatina.it/. Alla traduzione, un misto di latino e dialetto platiotu, ho apportato qualche modifica per rendere comprensibile il testo di don Giacomino Tassoni Oliva, oggi a distanza di anni e con il venir meno dei protagonisti di quelle vicende, difficile a decifrarsi. Devo dire che la figura dell'arcipreviti Minniti è abbozzata con la sua solita garbata ironia. Ironia che si rinnova firmandosi Nasone e definendo Platì Città di Caci.


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