Platì 16 – 7 – 74
Carissimi Ernesto, Amalia, e Iola
E tutti gli altri uno ad uno.
Ho fatto scrivere a M. Gemma la prima pagina di questa prima lettera.
Lei vi ha già detto tutte le cose che riguardano noi. Solo che ha esagerato
riguardo alla tintarella. Io penso che a ciò sia refrattaria come lo era Maria
all’ultima sua venuta, se ben ricordo. Passo ora a dirvi qualcosa d’altro. Come
voi sapete io non son venuto in America per dare un po’ d’aiuto all’arciprete
in non buone condizioni. Ora però è successo che il povero Monsignore si è
aggravato di colpo. Ciò è successo sabato 13 c. m. alle ora 15,30 circa, quando
una coppia di fidanzati è andata da lui per l’esame dei (?) e l’ha trovato
fermo alla finestra con le carte in mano, ma senza parola. Son venuti a
chiamarmi e, andatovi, l’ho trovato seduto al tavolino, ma non parlava e non
muoveva il braccio destro. Ora è ricoverato all’ospedale di Locri, reparto
medicina, in stato comatoso. Ieri sono stato a trovarlo ed ho visto che non è
per nulla migliorato. Ho avvisato il Vescovo e mi disse di assumere io per ora
l’incarico della parrocchia con tutte le facoltà inerenti. Vedremo cosa farà in
seguito. Non ho scritto ieri perché nella mattinata sono stato a Locri con M.
Gemma ed in serata sono stato impegnato con un accompagnamento e Messa per la
morte del figlio di Antonio “u piseja” quello che aveva sposato la figlia di
Bruno Romeo del “messinisi”, fratello
della “gnura Caterina a cristanota”.
Godo nel sapervi in buona salute.
Noi tutti bene al momento. Cercate di divertirvi e immagazzinate
materiale da raccontarmi, nel prossimo inverno, seduti al caminetto. Qui ci
stanno coprendo di tasse per fronteggiare il fallimento della povera Italia. Ad
esempio hanno applicato tasse per ogni stanza in più che uno ha oltre il numero
dei componenti la famiglia, sopratassa per le automobili a seconda la cilindrata,
ecc. Queste tasse le chiamano “una tantum”. Poi sono aumentati lo zucchero di
100 lire al kg, l’energia elettrica, e tante altre cose. Di buono c’è solo da
comunicarvi che stanno asfaltando le varianti della strada. Il tratto Mulino
Nuovo – Natile è già completato. Stanno asfaltando il tratto che noi chiamavamo
della frana e per sabato prossimo tutto sarà finito.
Sono andato un po’ a lungo, contro ogni mia abitudine. Vi abbracciamo
tutti caramente e vi bacio con affetto uno a uno.
Aff.mo Ciccillo
Ciccillo Gliozzi
Platì 06 - 03 - 1908/ 27 - 03 - 1975
Nota
Leggendo questa lettera potete rinvenire numerose notizie della vita platiota di quarant'anni addietro toccando, all'insaputa dello zio Ciccillo, quelli che sono i leitmotiv di queste pagine, costruite col senno odierno.
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