Hey there mister can you tell me what happened to the seeds I've sown
Stay hard, stay hungry, stay alive
Bruce Springsteen
Dilemma di quest’oggi,anzi di stamattina:
cosa dovrò mangiare,
se pollo o se gallina.
Pepé Gliozzi (1920 - 2004)
CALABRIA
DEL XVIII SECOLO
Grande fame a Platì nel 1768
in conseguenza della carestia
di quattro anni prima
di ROCCO LIBERTI
Anche a Platì si soffri grandemente la fame in conseguenza
della nota carestia, che - comparsa sulla scena sin dal 1764 - si protrasse per alcuni anni. Se per
buona parte delle Terre della Piana di Terranova si segnala proprio in tale
anno, per Platì i documenti la riferiscono al 1768. Interessante a proposito
quanto vaticali Domenico Trimboli, Girolamo
Schimizzi, Vincenzo Pangalo e Carmine Vocisano, tutti di Santa Cristina,
intesero testimoniare al notaio il 18 luglio dell’anno successivo.
Riferirono tali che, facendo per mestiere il trasporto con
le loro mule di grani d 'ogni specie,
fagioli ed altre vettovaglie nelle parti della Marina di Levante ed in
particolar modo a Platì, si trovarono continuamente pressati dalla popolazione
di quel paese a procurar loro del granone o grano indiano solito cibo, e pascolo di quella povera gente, e ciò per la penuria grande,
che vi fu nell'anno caduto nel paraggio di d.a Marina di Levante, e con
particolarità in d.a Terra di Platì, ove la gente miserabile vedevasi crepar di
fame.
I vaticali avrebbero senz`altro provveduto alle richieste,
ma i soldi non c`erano ed essi non erano proprio in grado di dare il prodotto a
credito. Ecco allora sortire due persone principali, da bene, e caritatevoli,
il mag. dr. d. Antonio Oliva e dr. fisico d. Domenico Oliva, i quali
si fecero avanti a garantire sulle quantità di granone che sarebbe stata
incettata in Palme, Seminara ed altre terre al prezzo che sarebbe stato
possibile convenire.
Soddisfecero alle domande i lavoratori cristinesi ed in più
volte e vari tempi riuscirono a far arrivare alla gente affamata ben 300 tumoli
di granone, che consegnarono parte all`uno parte all'altro dei due
gentiluomini, i quali provvidero a farne un`oculata distribuzione ai poveri naturali a credenza. Il costo del
prodotto assommò a carlini 17 grana 2 e piccoli 6 al tumolo comprendendo anche
le spese per viaggi, tasse doganali, misure ed altro. Sicuramente, come dissero, si
trattò di prezzi alterati, ma le spese erano quelle che erano e la distanza tra Palmi e Platì era di ben 30
miglia. Comunque, nel medesimo tempo il prezzo dei grani bianchi era arrivato a carlini 25 il tumolo, ma
tale cibaria era sicuramente un lusso per i poveri platiesi, per i quali il
grano risultava cibo per altro solito
loro. Parte di granone, peraltro era riservato alla semina.
In corsivo: Sezione archivio di stato di Palmi, Libro del protocollo di
nr. Antonio Morabito, Santa Cristina, a. 1769, ff. 1v-12.
Testo e foto: Storicittà – Rivista d’altri
tempi, Luglio-Agosto 2004
Sulla foto riprodotta qualcuno può nutrire dubbi, descritta come panorama di Platì anni '20, sembra più un acquarello che immagine fotografica.
UN GRAZIE SENTITO A ROCCO LIBERTI
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