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lunedì 11 maggio 2020

Alba di fuoco [di George Sherman, 1954]



Una tragedia dimenticata 

Arrivando sull'altipiano dello Zillastro, dopo aver percorso la strada statale 112 d’Aspromonte, si prova la stessa emozione che colpisce chi visita per la prima volta la Valle dei Templi di Agrigento. Il “casello” che vedete nella foto di Nicola Barbaro, concorre a questa sensazione.
Non è che un rudere, per giunta di umili ascendenze; è solo ciò che resta di una “casa cantoniera”, e si presentava così fin dai lontani anni Quaranta. Esso, tuttavia, conserva, senza ostentarla, una sua misteriosa bellezza, forse conferita gli dalla maestà, direi quasi dalla divinità, del paesaggio circostante.
Era proprio com'è adesso, il “casello”, anche l'otto settembre del 1943, quando davanti alle sue mura sbrecciate, alle occhiaie vuote dei suoi finestroni, si consumò un'inutile tragedia, l'inutile olocausto di tante giovani vite. Il secondo conflitto mondiale volgeva al termine. Tentiamo di ricostruire brevemente gli avvenimenti di quella terribile estate del 1943:
- il 3 agosto, il maresciallo Badoglio avviava trattative segrete con gli Alleati per un armistizio, e il successivo 14 agosto il suo governo dichiarava Roma “città aperta”;
- il 19 agosto il generale Castellano riceveva il testo dell'armistizio, predisposto dal comandante in capo delle forze alleate nel mediterraneo, il generale Eisenhower;
- il 31 agosto il generale Castellano proponeva agli alleati di stanza in Sicilia, di sbarcare sul continente prima dell'annuncio dell'armistizio;
-il 3 settembre, a Cassibile, in provincia di Siracusa, il governo Badoglio firmava l'armistizio, impegnando tra l'altro l'Italia a non ostacolare l’avanzata degli Alleati sul territorio nazionale;
- solo il successivo 8 settembre l'annuncio dell'armistizio veniva dato via radio a tutti gli italiani, provocando lo sbandamento di gran parte delle nostre forze militari.
Ma proprio all’alba di quel giorno si svolse sullo Zillastro una violenta battaglia tra i quattrocento uomini dell'ottavo battaglione paracadutisti del 185° reggimento (Divisione Nembo) e i quattromila soldati canadesi dei reggimenti “Edmonton” e “Nuova Scozia”. La battaglia durò dall'alba alle nove circa del mattino.
Fu un massacro.
Un cippo ed una lapide marmorea poste sul luogo della battaglia dopo mezzo secolo, ricordano laconicamente l'episodio, sottolineano il valore dei nostri soldati.
Ne riproduciamo qui sotto le immagini, riprese da Nicola Barbaro:



Quanti furono i caduti, dell'una e dell'altra parte? Non lo sappiamo: di quei lontani giorni, e degli anni oscuri che seguirono, la Storia non ha ancora certezze.
Per ora, solo il silenzio dell'altipiano stende un velo di pietà sugli anonimi sepolcri.
Michele Fera
PLATÌ,  nov.  1996

A FORGOTTEN TRAGEDY

After a drive on Aspromonte Road 112, you will arrive at a Plateau named Zillastro and you will feel the same striking emotion as when visiting for the first time Agrigento’s Temple Valley. The “tollbooth” you can see in Nicola Barbaro’s photo adds to the feeling.
It is just a ruin of humble origins, the remains of a roadhouse, and it has been in the same condition since the 40s. Yet, it maintains, without flaunting it, an enigmatic beauty, maybe a reflection of the majesty, one would dare say divinity, of the surroundings.
The “tollbooth” was in the same conditions also on 8 September 1943, when in front of its cracked walls, of its empty “eye socket” windows, an absurd tragedy took place causing the loss of many young lives.
WW2 was drawing to a close. The following is a brief sequence of events of Summer 1943.
- 3rd of August: General Badoglio started secret negotiations with the Allies for an armistice. On 14th of August, the Government declares Rome “open city”.
- 19th August: General Castellano receives the text of armistice drawn by General Eisenhower, Commander in Chief of Allied Forces in the Mediterranean;
- 31st August: General Castellano suggests the Allies stationed in Sicily disembark on mainland before Armistice is proclaimed;
- 3rd September: in Cassibile, province of Syracuse, Government led by Badoglio signs Armistice and committs Italy to avoid hindering the Advance of Allies on national territory;
- 8th September: only on this date Armistice is proclaimed to the Country via radio causing a total confusion and scattering among our military forces.
It is just at dawn of the same day that a fierce battle erupted between four hundred men from 8th paratroopers battalion belonging to 185th regiment (Nembo Division) on one side and four thousand Canadian soldiers belonging to regiments “Edmonton” and “Nova Scotia” on the opposite side. The battle lasted from dawn to about 9 a.m.
It was bloodshed.
A memorial stone and a marble slab have been placed on the battle ground in terse memory of the event and the bravery of our soldiers.
You can find below the pictures by Nicola Barbaro:
How many casualties on both sides? We do not know: History has not sure facts yet related to those far days nor of the dark years that followed.
Only the silence of the Plateau, now, lays a veil of pity on the nameless graves.
Michele Fera
PLATÌ, November 1996

Il testo di Michele Fera apparve per la prima volta sulla rivista PLATI' di Mimmo Marando edizione novembre 1996. Le foto sono di Nicola Barbaro. La traduzione di Rosalba Perri.

4 commenti:

  1. "Cinque furono i caduti italiani recuperati (l’esatto numero delle vittime non è ancora conosciuto):
    Capitano Ludovico Picolli de Grandi (Medaglia d’Argento al Valor Militare), Sergente Maggiore Luigi Pappacoda (Medaglia di Bronzo al Valor Militare), Caporale Serafino Martellucci (Medaglia d’Argento al Valor Militare), Parà Vittorio Albanese (Medaglia di Bronzo al Valor Militare), Parà Bruno Parri (Medaglia di Bronzo al Valor Militare), Parà Aldo Pellizzari (Medaglia d’Argento al Valor Militare). I Feriti furono circa una dozzina. Vennero catturati 57 paracadutisti. Erano in quattrocento.
    http://www.strettoweb.com/2013/09/lultima-battaglia-dei-paracadutisti-della-divisione-nembo-fedelta-nel-sacrificio/92056/

    secondo un'altra fonte i paracadutisti erano passati da Platì per salire allo Zillastro
    http://www.historiaregni.it/la-battaglia-dello-zillastro/

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  2. L'ultima famiglia ad abitare il Casello fu probabilmente quella dei nostri nonni Francesco Barillaro e Angela Iaria di Piminoro. Il nonno era cantoniere.
    Teresa Ziino e Melina Dieni, Melbourne, Australia

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  3. Dal 1937 al 1940, il casello ha ospitato i cantonieri Barillaro Francesco , di Piminoro, e Chiappalone Giovanni di Cittanova, con le rispettive famiglie. La famiglia di mio nonno Francesco occupava sinistra rispetto al Crocifisso, in questo casello l',8 giugno del 1937 è nato lo zio Umberto

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