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venerdì 29 maggio 2020

AGONIA - Una mini serie su Platì di GIANNI CARTERI - Pt. 3 - E lo Stato?

La continuità del flusso migratorio, 
la rilevanza dei suoi effetti, 
le notevoli sofferenze ...


Parte terza

Al dramma dell'emigrazione si aggiunge il dramma del disastro dell’Andrea Doria che cola a picco il 26 luglio del 1956. Quella notte a Nantucket muoiono Concettina Zappia e i suoi quattro figli - Giuseppe, Anna Maria, Domenica e Rocco. Non riescono ad approdare negli Stati Uniti dove li attendeva il marito, Nino Sergi.
La continuità del flusso migratorio, la rilevanza dei suoi effetti, le notevoli sofferenze che hanno accompagnato il suo svolgimento, servono a sottolineare lo stretto rapporto tra l’esodo dalle campagne e l'avvio di un certo moto di sviluppo autonomo della società meridionale. Ma per Platì partire significa quasi sempre non ritornare. Si pensa a consolidare la presenza all'estero, fondando veri e propri quartieri «pratioti». Basti pensare a quel che succede a Griffith in Australia.
La popolazione nel giro di qualche lustro si dimezza, pur resistendo un certo gruppo di giovani leve che studiano nelle scuole di Locri e di Reggio. Pochi approdano all'Università.
Anche qui un altro primato: il primo e più giovane notaio donna d'Italia è Grazia Fera di Platì. Certo l'umanesimo meridionale incomincia a scricchiolare. La cultura del paese che un tempo contava insigni studiosi e cultori, intenti allo studio delle tradizioni, della storia, si esaurisce lentamente.
Eppure, lo spopolamento in Platì tra le due guerre era stato non poco contenuto rispetto agli altri paesi della Calabria: appena l’1,80% rispetto a quote del 13%-17% di altri paesi.
Questo aveva consentito un incontro formativo reale tra giovani e borghesia e aristocrazia locale. Non mancava di certo l'interesse per la coscienza viva dei problemi del Paese che di certo meglio li preparava ad affrontare la vita.
Nella vita amministrativa qualcosa cambia. Dopo alcuni scioperi si aprono i primi cantieri della Forestale e del Consorzio di Bonifica, la gente più povera può accedere ai boschi di proprietà del demanio del Comune per il «legnatico». C'era pure l'erba per l’allevamento delle bestie. «Ogni anno - mi dice una vecchia ottantenne in nero - il Comune il tre del mese di marzo vendeva gli erbaggi, quasi sempre a prezzi bassi. C'erano due guardiani che badavano a custodire e far rispettare le regole». Qualcun altro interviene nella discussione affermando che il vero problema non sono più le cicorie e la legna: «E’ il lavoro che manca ai nostri figli!».
Intanto il fronte cattolico-democristiano si sfalda: nelle elezioni amministrative del 1960 la lista «Spiga con foglia» capeggiata da Francesco Catanzariti e con Prestia e Michele Crea travolge gli avversari: 1.235 voti contro i 665 degli avversari. Inizia un lungo predominio della sinistra che si prolungherà fino al 1978, quando la Democrazia Cristiana del compianto Mimmo De Maio ha la meglio sulla Spiga: 1.370 voti contro i 719.


Gli anni Sessanta e Settanta incrementano la presenza della Forestale e del Consorzio di Bonifica. ln verità la sinistra favorisce non poco il settore scolastico, anche se le migliori intelligenze lasciano il paese per il Nord ed il centro Italia. Non si pensa, però, a creare una nuova classe dirigente e questo peserà non poco nella vita politica del paese, ormai dissanguato delle migliori intelligenze.
L’esodo delle famiglie della borghesia terriera infligge un ulteriore colpo alla ormai fragile società platiese.
E lo Stato? Viene visto più lontano, nonostante gli sforzi del Sindaco, Mimmo De Maio, di incrementare la presenza della Forestale, del Consorzio di Bonifica e del ripristino della vecchia statale 112, che riesce a farsi finanziare per rompere l'isolamento del paese. Forse appare poco per risollevare le sorti di un paese sempre più disgregato e sfilacciato. Lo stesso De Maio viene ucciso in un agguato il 27 marzo 1985 alle porte di Natile. Analoga sorte tragica toccherà a Ciccio Prestia, per lunghi anni sindaco del paese.
Momenti molto tragici per la vita del paese. (continua)
Gianni Carteri
Testo e foto: Calabria – Anno XX – Nuova Serie - N. 83 - giugno 1992


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