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lunedì 2 gennaio 2017

Il Sud è niente (reg. Fabio Mollo - 2013)



Tutta la sua esistenza di uomo del Sud era intessuta di notti stellate, di aria limpida, di caldo sole generoso.
Accordi di chitarra, lamenti di onde contro le scogliere, tonfi di remi, malinconia delle cose, baci di amanti sulla sabbia, sui prati visitati dalla rugiada, sospiri di fanciulle insonni in rovente delusa attesa alle finestre fiorite di gerani, strascichio di passi, meditazioni sfibranti, romanticismo di una civiltà millenaria, inutile insorgere di desideri, rilascio di progetti respinti dalle nuvole raccolte dalla terra e notti stellate. Stornellate gaie, flauti di pastori, tripudio di canzoni, cori di donne nelle piantagioni di gelsomini, negli aranceti, sugli argini dei torrenti, sonnolenza delle case pluricolori, apatia di uomini, vociare di bambini sui sagrati, piatire di mendicanti, cantilene di zingare, sfrecciare di auto sull’asfalto delle strade senza ombre, gridi di voluttà attutiti, dispersi dal passare del vento, soste ai cannelli ricurvi delle fontane, sgranarsi di processioni votive, boccali ricolmi di vino forte e rosso, spine di fichi d’India, sangue di more, delicate carezze di petali di rose, grappoli di uva e coppie sotto ii pergolati e tanto caldo sole generoso. Richiami di campane, saettare di rondini, belare di armenti, parole d’amore, attese sugli usci e aria limpida.
Il Sud... La nebbia lo uccideva, lo dissolveva nel nulla ed egli era felice anche se col Sud, era tutta l’anima che se ne andava.
Renzo Pettè, Il Ponte sullo Stretto, Gastaldi Editore in Milano, 1953

Nota
Ho idea che neanche il tanto declamato Pasquino Crupi conoscesse questi suoni.
La foto è di don Salvatore C.



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