Powered By Blogger

lunedì 9 gennaio 2017

Il Mulino (reg. Camillo De Riso - 1919)



‘U MULINU di MASTRUMICANTONI E MICHELUZZU’
di Rocco de Marco

Il mulino di Mastru Micantoni e del figlio Micheluzzu con l’immancabile capra che stazionava da mattina a sera legata vicino all’ingresso e le galline. Mentre il funzionamento del ‘ trappitu ‘ di mio nonno mi era chiaro, perché vedevo la ruota Persiana, l’acqua del mulino scorreva sotto la ‘filicìa’ per cui si sentiva ma non si vedeva. Ogni tanto toglievano i tronchi e deviavano l’acqua per fare le riparazioni, ma in quell’oscurità non vedevo niente. Sentivo sempre parlare delle anguille che catturavano con la calce e della ‘fatusa’ catturata da Micheluzzu e che poi Tanino Calanna il figlio del Collocatore legò dietro la Millecento e fece il giro del paese. Alla fine incartò la ‘fatusa ‘ in carta da macellaio e la mandò con un ragazzino a casa del ‘Commendatore Furore’ incaricando la serva di conservarla in frigo.  Furore andò su tutte le furie, perché aveva dovuto buttare tutto ciò che c’era dentro il frigo e la puzza persisteva in tutta la casa. Mi ricordo i suoi famosi intercalari ‘ dicu pe’ dire, veru è tuttu ‘ se non fosse stato per quel brav’uomo di suo padre, lo avrei denunziato ai carabinieri’.

Questa foto è  dell’autunno 1955 o della primavera 1956


Qui sono con mia sorella e mio cugino Saverio compagno di scuola che da lì a poco sarebbe partito per l’Australia. Eravamo insieme in terza elementare con la maestra Ada e ancora ricordo il vuoto che mi lascò. Sedevamo nello stesso banco e a vederlo vuoto capii cosa vuol dire non avere parenti . Avevo ancora i nonni negli Stati Uniti con la sorella di mia madre più giovane, ancora vivente , e che ha tre figli che non conoscono l’Italia. Con la famiglia della sorella di mio papà eravamo molto uniti soprattutto quando mio zio ‘u forgiaru’, emigrò con il fratello in Australia da dove non sarebbe più ritornato.
Partirono  da Messina con la nave Australia del Lloyd Triestino che aveva suo rappresentante a Platì ‘don  Umbertinu da mammina’




Nota
Questo magnifico contributo è di Rocco De Marco, nella foto con mio fratello Saro, l'unico vero hippie platiese. La sua casa era affiancata al mulino sopra descritto, la la prima sulla sinistra all'inizio della via San Nicola - nella foto è  quella alle spalle dei tre bambini. Quella casa.come molte altre,ora ha avuto un nuovo destino e un nuovo colore.
Qui non posso far altro, per ringraziarlo, che ricordagli questo indimenticabile inno di una cultura di cui egli era portavoce mai venuto meno. 



Nessun commento:

Posta un commento