Don Giacomino Tassone Oliva nacque a Siderno il 3 gennaio 1887 da Tassone d. Giuseppe di Domenico da Fabrizia e Oliva d. Giuseppa di d. Giacomo e Oliva d. Paola i quali si erano uniti in matrimonio a Platì il 22/02/1874.
La sua esistenza la trascorse per buona parte a Platì dove venne adottato dagli zii don Saverio Oliva, arciprete, e dalla di lui sorella, per cui al cognome del padre aggiunse quello di Oliva. Alla morte degli zii divenne erede dei beni degli stessi, che non erano pochi, motivo questo della sua assidua permanenza in paese. Studioso colto e preparato allacciò amicizia con gli intellettuali dell’epoca, da Vincenzo Papalia a Ernesto Gliozzi sen.
Don Giacomino sposò Carolina Migliaccio di Domenico e Rosina Scaglione , geracesi, dalla quale unione nacquero due figliole: Maria di Polsi e Giuseppina. In Platì per via della signora Mattia Migliaccio sorella della moglie e del canonico Ettore Migliaccio, morta prematuramente, fu legato anche alla famiglia Furore. Questa parentela con i Migliaccio gli nocque non poco perché nel 1930 il canonico Migliaccio fece interdire don Giacomino in quanto, come asserivano, affetto da grave malattia nervosa ed assumendo la tutela di Maria di Polsi e Giuseppina ancora minori.
Poeta fecondissimo ed autore di una tragicommedia non riuscì mai a raccoglierli in una pubblicazione nemmeno a proprie spese come era consuetudine a quei tempi e la sua scarsa fama è legata solo a qualche citazione da parte di scrittori come Gianni Carteri o Antonio Delfino.
Morì a Siderno nel 1941
La sua esistenza la trascorse per buona parte a Platì dove venne adottato dagli zii don Saverio Oliva, arciprete, e dalla di lui sorella, per cui al cognome del padre aggiunse quello di Oliva. Alla morte degli zii divenne erede dei beni degli stessi, che non erano pochi, motivo questo della sua assidua permanenza in paese. Studioso colto e preparato allacciò amicizia con gli intellettuali dell’epoca, da Vincenzo Papalia a Ernesto Gliozzi sen.
Don Giacomino sposò Carolina Migliaccio di Domenico e Rosina Scaglione , geracesi, dalla quale unione nacquero due figliole: Maria di Polsi e Giuseppina. In Platì per via della signora Mattia Migliaccio sorella della moglie e del canonico Ettore Migliaccio, morta prematuramente, fu legato anche alla famiglia Furore. Questa parentela con i Migliaccio gli nocque non poco perché nel 1930 il canonico Migliaccio fece interdire don Giacomino in quanto, come asserivano, affetto da grave malattia nervosa ed assumendo la tutela di Maria di Polsi e Giuseppina ancora minori.
Poeta fecondissimo ed autore di una tragicommedia non riuscì mai a raccoglierli in una pubblicazione nemmeno a proprie spese come era consuetudine a quei tempi e la sua scarsa fama è legata solo a qualche citazione da parte di scrittori come Gianni Carteri o Antonio Delfino.
Morì a Siderno nel 1941
Queste bevi note sono state redatte con il fondamentale contributo di
Francesco di Raimondo
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