Powered By Blogger

giovedì 10 novembre 2016

Le fate (reg. Salce, Monicelli, Bolognini, Pietrangeli - 1966)


Caro Ciccillo
Ernesto è a letto con catarro e tosse. Non può né vuole viaggiare. Vi prego di non allarmarvi, perché la cosa è lieve; ma le conseguenze potrebbero essere grandi.
Procedete al fidanzamento come se tutti fossimo presenti e non mancherà il tempo in cui i nostri affetti saranno manifestati verso la buona fata che è Cata.
Augurii e buone cose.
Saluti per tutti ed affettuosità al fidanzato.
                                                                                                        Tuo aff zio
                                                                                                           Ernesto
Lì  19 – 1 – 46

Caro Ciccillo
Immagina se avrei  voluto venire ed assistere alla  cerimonia di oggi; ma Peppe quando è venuto aveva visto e saputo che non stavo tanto bene; poi mi ero rimesso; ma ora da tre giorni ho avuto di nuovo la febbre a … 38; stamane è a 37, ma non posso assolutamente viaggiare, anche per la debolezza: vogliatemi perciò perdonare e tenetemi come presente col mio consenso e coi miei più fervidi auguri. Spero rimettermi subito e venire domani ad otto.
Cara Cata
                  Dico a te quello che dico a Ciccillo, mentre ho negli occhi una lacrima di nostalgia. Ti abbraccio.

                 Tuo Ernesto





il primo

è l’atto di battesimo della mamma redatto il 24 marzo 1913 da

ego Franciscus Mittiga sacerdos aeconomus Ecclesia S. M. Lauretanae:
baptizzavi infantem natam die 20 (ma era nata l’ 1, come potete vedere dal secondo documento)
ex Aloisio Gliozzi
et Elisabetta Mittiga
coniugibus legitimis huius Parochiae
cui imposit fuit nomen Chatarina
Matrina fuit Seraphina Gliozzi
Pro fide, Ego F. Mittiga

Il secondo

È l’atto di matrimonio tra papà (commerciante) e mamma (casalinga) redatto dallo zio Ernesto il giovane (assente giustificato al fidanzamento), il quale officiò il rito
il 16 febbraio 1947 alle ore 16
Testimoni
Mimì Gelonesi fu Francesco di anni cinquantasei
e
Peppantoni Perri figlio di Pasquale di anni quarantatre
Le pubblicazioni ecclesiastiche furono eseguite nei giorni 21 gennaio e 2-9 febbraio 1947
e quelle civili dal 26 gennaio al 2 febbraio 1947.

SDG






2 commenti:

  1. Gino mi commuovo sempre quando leggo ciò che pubblichi ma ciò che mi stupisce sono le parole affettuose e amorevoli che emergono dagli scambi epistolari dei nostri nonni zii e genitori che da piccola vedevo spesso come persone austere e poco inclini a manifestare i loro sentimenti.Grazie, maria

    RispondiElimina
  2. Maria, esattamente il mio pensiero. Le corrispondenze hanno stracciato il velo di austerità che ho sempre visto negli Gliozzi, specialmente in don Ernesto, tranne i rari sorrisi di zia Rosina.

    RispondiElimina