Alla
presenza di noi qui sottoscritti Donna Carolina Mittiga, suo figlio D.
Ferdinando, e sua figlia Donna Mariantonia Gliozzi hanno dichiarato, che col
consenso del loro Padre D. Francesco Gliozzi marito della prima si hanno
ricevuto dal Sacerdote D. Filippo Gliozzi, la somma di docati trentasette per
loro vestimenti, e sovvenimenti, quale somma loro fu data perché gli dessero il
possesso, come glielo hanno dato, di altrettanta valuta consistente in quattro
piedi di olivi della valuta di docati quindeci, e docati ventidue di terra
boscosa, che in una formano docati trentasette, come sopra. Gl’olivi e la terra
boscosa suddetta limitano da una parte col suddetto Sacerdote D. Filippo
Gliozzi, e dall’altra con gli stessi dichiaranti. Il sentiero della parte di
sotto, dove sono i quattro piedi di olivo, che attaccano colla terra boscosa,
quanto prima verrà formato da una maceria, che principia dal primo piede di
olivo dei quattro suddetti e termina nella maceria di divisione della terra
così detta Colacchiata colla rasola della vigna d loro pertinenza. Di questi
due punti di maceria poi in linea dritta per sopra sino alle pietre volte
vicino il lacco del rimanente della terra boscosa nella contrada Petto, ossia
Boschetto, formano i quattro lati dei sentieri divisori di detta estensione,
che cedono a cono dei docati cinquantadue, che avea il dritto D. Francesco Fera,
e li ha ceduti a D. Filippo Gliozzi suddetto e che ancora non aveano ceduto,
perché il compratore Sig.r Gliozzi non avea dato loro il complimento, giusta la
loro convenzione, di docati cinquanta, riserbandosi di dare l’altro possesso
quando verrà aggiustata la somma di docati cinquanta. I due ultimi si obbligano
ancora solidalmente all’evizione. Ed alla cautela, ecc.
Platì
li 4. Aprile. 1861
Diacono
Saverio Mittiga ho scritto e sono testimone
Ferdinando
Gliozzi
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