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martedì 27 giugno 2017

Una giornata particolare (reg. Ettore Scola - 1977)



                                           DA CASIGNANA
                 Solenne inaugurazione del Gagliardetto

Questo Fascio di Combattimento, risorto a nuova vita mercé l’opera epuratrice e ricostruttrice del Comm. Boattini – il reggitore sapiente ed insuperabile delle sorti del Fascismo nella nostra Provincia . volle celebrare domenica, 10 corr., il battesimo del suo gagliardetto di cui fu madrina prescelta la vezzosa fanciulla Maria Naim, figliuola amatissima del Dottor Pasquale, medico condotto del Comune.
La cerimonia si svolse sotto un bel sole autunnale in un’atmosfera satura di entusiastica fede patriottica ed ebbe un carattere di eccezionale solennità per l’intervento personale del Comm. Boattini, dell’On. Bennati e del Cav. Oddone Sottoprefetto di Gerace.
Assistettero alla cerimonia coi singoli Gagliardetti le rappresentanze dei Fasci di Bianco, Bovalino, Brancaleone, Ardore, Ferruzzano, Caraffa e Samo in numero di circa centocinquanta camice nere e molte altre personalità fasciste e politiche, fra le quali, oltre del Podestà di questo Comune, Sig. Francesco Sergio, notammo: il Barone Del Balzo Squillaciotti, l’Avv. Scali Salvatore del foro di Gerace, il Cav. Pietro Mezzatesta, Podestà per i tre Comuni di Caraffa, S. Agata e Samo, il Cav. Barillari Podestà di Bianco, il Dottor Giuseppe Salvadori, il Cav. Giulio Mezzatesta, il Dottor Giuseppe Gemelli, il Sign. Pietro Fragomeni, Podestà di Antonimina, l’Avv. Girolamo Spagnolo, il cui nome ricorda le tre giovinezze immolatesi alla Patria, il Capitano Sig. Rocco Mezzatesta, valoroso mutilato di guerra, il Ten Scuncia, il Ten. Iofrida Rocco, decurione della Milizia di Caraffa, il Sign. Borgia Francesco, il Dottor Giuseppe Scordo, l’Avv. Cauvolo di Ferruzano e parecchi altri di cui ci sfugge il nome.
Aderirono l’egregio Avv. Stefano Stranges, Giudice del Mandamento di Bianco ed il Dottor Barletta, Segretario Politico del Fascio di Careri. Il servizio per l’ordine pubblico fu andato alla cura intelligente ed enegica del Ten. Dei RR. CC. Sig. Meoli Camillo, della Tenenza di Bianco, e fu molto bene designato dal Brigadiere Sig. Cucci Francesco e dalla Milizia Nazionale.
Fin dalle prime ore del pomeriggio tutte le camice nere, intervenute per l’occasione si sparsero a gruppi nelle principali vie del paese cantando “Giovinezza” ed altri inni patriottico mentre il popolo le acclamava festante ed entusiasta dalle porte e dalle finestre imbandierate. Dappertutto appariva manifesta la solennità della ricorrenza, dappertutto si notava una comunione ed un affratellamento commovente di uomini, di donne e di fanciulli della stessa fede.
Alle ore 15 poi, per il ricevimento delle Autorità, si formò un corteo imponentissimo con in testa le scuole comunali, i Balilla, gli Avanguardisti e la banda musicale.
In questo solitario e romantico paese della Calabria, il quale diede il suo bel contributo di eroi per la grandezza della Patria, nessun corteo ebbe mai tanta grandiosa magnificenza; le anime rudi e buone di questi umili lavoratori della terra ne gustano ancora l’affascinante bellezza.
L’arrivo delle autorità suscitò un entusiasmo indimenticabile. Al saluto romano seguì un ovazione così delirante come soltanto le camice nere di Benito Mussolini sanno fare oggi nelle loro marce trionfali. E Dante Bottini – il battagliero e intrepido campione del Fascismo che consacra all’amore per la Patria il suo diuturno e faticoso lavoro – fu condotto in trionfo al suono dell’inno reale e di “Giovinezza” fino alla Piazza S. Rocco ove questo Fascio aveva fatto costruire una tribuna molto semplice ma abbastanza artistica e significativa.
E la cerimonia ebbe luogo in modo solenne di fronte ad una folla entusiasta e commossa. Il Rv. Arc. Ernesto Gliozzi, dopo  la benedizione del Gagliardetto, pronunziò un discorso politico patriottico che riscosse applausi fragorosi e generali congratulazioni.
Parlò quindi il Podestà del Comune Sig. Francesco Sergio, anima intrepida di combattente più volte decorato e fregiato di medaglia di argento per i suoi atti di coraggio ed eroismo, e con parola facile e vibrante di fede, quale fascista della prima ora portò il saluto della cittadinanza alle Autorità ed ai Fasci che vollero intervenire alla cerimonia ed inneggiò in fine alla salute del Re e del Duce per la grandezza d’Italia.
Al discorso del Podestà seguì quello del Segretario politico di Casignagna Sig. Micchia Domenico, il quale dopo aver rivolto un ringraziamento ed un saluto fervido e commosso alle Autorità, ai Fasci, alla Milizia e all’Arma Benemerita invitò le camice nere ad inneggiare alla salute del Re e del Duce per l’avvenire glorioso dell’Italia fascista.
Parlarono quindi molto applauditi l’Avv. Scali come oratore ufficiale di questa Sezione, l’on Bennati, il Dottor Naim Pasquale, il Sig. Francesco Borgia, Segretario Comunale di S. Agata il quale fu molto festeggiato per le sue ben note qualità d’improvvisatore di rime ed il Balilla decenne, Ciccillo Naim il quale seppe con molta disinvoltura declamare alcune brevi quartine scritte per l’occasione e che ci piace portare.
Eccole:
Gagliardetto, Gagliardetto
Fiamma ardente del mio cuore,
tu il mio sogno prediletto
sei sempre, sei l’amore.

Sei l’amore che consola,
che m’inebria di dolcezza;
sei la fede, unica e sola
che conquide, che accarezza.

Dolce fiamma dolce speme
Della Patria rinnovata,
tu mi guidi sull’estreme
vette eccelse, immacolata.

Pura fonte, pura luce
Salve a te cui il Fato arride,
salve ogn’ora al sommo Duce
che alla gran Patria sorride.

Chiuse infine la cerimonia il discorso del Comm. Dante Boattini. Egli svolse in sintesi chiara ed eloquente tutta la opera grandiosa del Fascismo dalla Rivoluzione ad oggi e con parola persuasiva ed affascinante seppe strappare all’uditorio fremiti di commozione ed un interminabile scroscio di applausi quando, magnificando il lavoro del Duce, auspicò al più grande avvenire d’Italia.
Il Comm. Boattini al termine del suo discorso fu fatto segno ad una imponentissima dimostrazione di affetto non solo da parte delle camice nere, ma anche da parte dell’immensa folla che assistette alla cerimonia. Ci è grato riferire a proposito questo episodio degno di nota: due popolane, staccatesi dal corteo, riuscirono a raggiungerlo mentr’egli scendeva dalla tribuna ed offrendogli due mazzi di fiori selvatici, vollero baciarlo in atto di ammirazione. Il Comm. Boattini ricambiò loro il bacio ricevuto e, vivamente commosso, ringraziò e per la manifestazione di simpatia ed affetto.
Quindi accompagnato dal’On. Bennati, dal Sottoprefetto e dalle altre Autorità, si recò al Municipio e alla sede del Fascio ove fu servito un Vermouth alle rappresentanze dei Fasci e a tarda ora proseguì in automobile verso la vicina Caraffa dove fu ospite gradito per pochi minuti del Cav. Pietro Mezzatesta, operoso ed intelligente Segretario politico di quel Fascio, nonché Podestà del Comune.
La giornata del 10 Ottobre rimane indimenticabile perché segna una pagina gloriosa ed epica della storia patriottica di queste popolazioni.
CORRIERE FASCISTA DI CALABRIA 21 ottobre 1926

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