DA CASIGNANA
Solenne inaugurazione del Gagliardetto
Questo Fascio di Combattimento, risorto a nuova vita mercé l’opera
epuratrice e ricostruttrice del Comm. Boattini – il reggitore sapiente ed
insuperabile delle sorti del Fascismo nella nostra Provincia . volle celebrare
domenica, 10 corr., il battesimo del suo gagliardetto di cui fu madrina
prescelta la vezzosa fanciulla Maria Naim, figliuola amatissima del Dottor Pasquale,
medico condotto del Comune.
La cerimonia si svolse sotto un bel sole autunnale in un’atmosfera
satura di entusiastica fede patriottica ed ebbe un carattere di eccezionale
solennità per l’intervento personale del Comm. Boattini, dell’On. Bennati e del
Cav. Oddone Sottoprefetto di Gerace.
Assistettero alla cerimonia coi singoli Gagliardetti le rappresentanze
dei Fasci di Bianco, Bovalino, Brancaleone, Ardore, Ferruzzano, Caraffa e Samo
in numero di circa centocinquanta camice nere e molte altre personalità fasciste
e politiche, fra le quali, oltre del Podestà di questo Comune, Sig. Francesco
Sergio, notammo: il Barone Del Balzo Squillaciotti, l’Avv. Scali Salvatore del
foro di Gerace, il Cav. Pietro Mezzatesta, Podestà per i tre Comuni di Caraffa,
S. Agata e Samo, il Cav. Barillari Podestà di Bianco, il Dottor Giuseppe
Salvadori, il Cav. Giulio Mezzatesta, il Dottor Giuseppe Gemelli, il Sign.
Pietro Fragomeni, Podestà di Antonimina, l’Avv. Girolamo Spagnolo, il cui nome
ricorda le tre giovinezze immolatesi alla Patria, il Capitano Sig. Rocco
Mezzatesta, valoroso mutilato di guerra, il Ten Scuncia, il Ten. Iofrida Rocco,
decurione della Milizia di Caraffa, il Sign. Borgia Francesco, il Dottor
Giuseppe Scordo, l’Avv. Cauvolo di Ferruzano e parecchi altri di cui ci sfugge
il nome.
Aderirono l’egregio Avv. Stefano Stranges, Giudice del Mandamento di
Bianco ed il Dottor Barletta, Segretario Politico del Fascio di Careri. Il
servizio per l’ordine pubblico fu andato alla cura intelligente ed enegica del
Ten. Dei RR. CC. Sig. Meoli Camillo, della Tenenza di Bianco, e fu molto bene
designato dal Brigadiere Sig. Cucci Francesco e dalla Milizia Nazionale.
Fin dalle prime ore del pomeriggio tutte le camice nere, intervenute
per l’occasione si sparsero a gruppi nelle principali vie del paese cantando
“Giovinezza” ed altri inni patriottico mentre il popolo le acclamava festante
ed entusiasta dalle porte e dalle finestre imbandierate. Dappertutto appariva
manifesta la solennità della ricorrenza, dappertutto si notava una comunione ed
un affratellamento commovente di uomini, di donne e di fanciulli della stessa
fede.
Alle ore 15 poi, per il ricevimento delle Autorità, si formò un corteo
imponentissimo con in testa le scuole comunali, i Balilla, gli Avanguardisti e
la banda musicale.
In questo solitario e romantico paese della Calabria, il quale diede il
suo bel contributo di eroi per la grandezza della Patria, nessun corteo ebbe
mai tanta grandiosa magnificenza; le anime rudi e buone di questi umili
lavoratori della terra ne gustano ancora l’affascinante bellezza.
L’arrivo delle autorità suscitò un entusiasmo indimenticabile. Al
saluto romano seguì un ovazione così delirante come soltanto le camice nere di
Benito Mussolini sanno fare oggi nelle loro marce trionfali. E Dante Bottini –
il battagliero e intrepido campione del Fascismo che consacra all’amore per la
Patria il suo diuturno e faticoso lavoro – fu condotto in trionfo al suono
dell’inno reale e di “Giovinezza” fino alla Piazza S. Rocco ove questo Fascio
aveva fatto costruire una tribuna molto semplice ma abbastanza artistica e
significativa.
E la cerimonia ebbe luogo in modo solenne di fronte ad una folla
entusiasta e commossa. Il Rv. Arc. Ernesto Gliozzi, dopo la benedizione del Gagliardetto, pronunziò un
discorso politico patriottico che riscosse applausi fragorosi e generali
congratulazioni.
Parlò quindi il Podestà del Comune Sig. Francesco Sergio, anima
intrepida di combattente più volte decorato e fregiato di medaglia di argento
per i suoi atti di coraggio ed eroismo, e con parola facile e vibrante di fede,
quale fascista della prima ora portò il saluto della cittadinanza alle Autorità
ed ai Fasci che vollero intervenire alla cerimonia ed inneggiò in fine alla
salute del Re e del Duce per la grandezza d’Italia.
Al discorso del Podestà seguì quello del Segretario politico di
Casignagna Sig. Micchia Domenico, il quale dopo aver rivolto un ringraziamento
ed un saluto fervido e commosso alle Autorità, ai Fasci, alla Milizia e
all’Arma Benemerita invitò le camice nere ad inneggiare alla salute del Re e
del Duce per l’avvenire glorioso dell’Italia fascista.
Parlarono quindi molto applauditi l’Avv. Scali come oratore ufficiale
di questa Sezione, l’on Bennati, il Dottor Naim Pasquale, il Sig. Francesco
Borgia, Segretario Comunale di S. Agata il quale fu molto festeggiato per le
sue ben note qualità d’improvvisatore di rime ed il Balilla decenne, Ciccillo
Naim il quale seppe con molta disinvoltura declamare alcune brevi quartine
scritte per l’occasione e che ci piace portare.
Eccole:
Gagliardetto, Gagliardetto
Fiamma ardente del mio cuore,
tu il mio sogno prediletto
sei sempre, sei l’amore.
Sei l’amore che consola,
che m’inebria di dolcezza;
sei la fede, unica e sola
che conquide, che accarezza.
Dolce fiamma dolce speme
Della Patria rinnovata,
tu mi guidi sull’estreme
vette eccelse, immacolata.
Pura fonte, pura luce
Salve a te cui il Fato arride,
salve ogn’ora al sommo Duce
che alla gran Patria sorride.
Chiuse infine la cerimonia il discorso del Comm. Dante Boattini. Egli
svolse in sintesi chiara ed eloquente tutta la opera grandiosa del Fascismo dalla
Rivoluzione ad oggi e con parola persuasiva ed affascinante seppe strappare
all’uditorio fremiti di commozione ed un interminabile scroscio di applausi
quando, magnificando il lavoro del Duce, auspicò al più grande avvenire
d’Italia.
Il Comm. Boattini al termine del suo discorso fu fatto segno ad una
imponentissima dimostrazione di affetto non solo da parte delle camice nere, ma
anche da parte dell’immensa folla che assistette alla cerimonia. Ci è grato
riferire a proposito questo episodio degno di nota: due popolane, staccatesi
dal corteo, riuscirono a raggiungerlo mentr’egli scendeva dalla tribuna ed
offrendogli due mazzi di fiori selvatici, vollero baciarlo in atto di ammirazione.
Il Comm. Boattini ricambiò loro il bacio ricevuto e, vivamente commosso,
ringraziò e per la manifestazione di simpatia ed affetto.
Quindi accompagnato dal’On. Bennati, dal Sottoprefetto e dalle altre
Autorità, si recò al Municipio e alla sede del Fascio ove fu servito un
Vermouth alle rappresentanze dei Fasci e a tarda ora proseguì in automobile
verso la vicina Caraffa dove fu ospite gradito per pochi minuti del Cav. Pietro
Mezzatesta, operoso ed intelligente Segretario politico di quel Fascio, nonché
Podestà del Comune.
La giornata del 10 Ottobre rimane indimenticabile perché segna una
pagina gloriosa ed epica della storia patriottica di queste popolazioni.
CORRIERE FASCISTA DI CALABRIA 21 ottobre 1926
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