Giuseppe Gliozzi
di Luigi e Bettina Mittiga
1920 - 2004
Ho bisogno di parlare con
qualcuno
E di un nuovo riparo
Sto bussando alle porte del cielo
Nel momento in cui mi sono proposto di fare una breve,
necessaria celebrazione dei cento anni di età dello zio Pepé non sapevo come
redigerla e come dare inizio al tributo. Leggendo Corrado Alvaro mi si è aperta
la mente. Ho capito che in sostanza era un tributo anche per mio padre che a
suo tempo non potei fare perché queste pagine non erano ancora apparse. Mi è
apparso all’istante che quella dello zio Pepé e di Papà erano due vite
parallele nate sullo teso segno: La devozione al padre, l'annullamento della (propria) personalità
di fronte alla legge familiare*. Perché le loro vite potessero realizzarsi
dovettero aspettare dapprima l’accasamento delle sorelle e dei fratelli e di
conseguenza la morte del padre che servirono annullandosi. Ciccillo, Ernesto e Fina avevano scelto di
accasarsi con la Chiesa i primi, con Gesù la seconda. Mentre per Amalia si
scelse di accasarla con i due fratelli preti. Lo zio Peppino, fratello
sordomuto di Papà, preferì l’emigrazione verso Milano. Le sorelle restanti avevano
già preso la via della Montagna, dell’America o il varco dello Stretto di
Messina. Lo zio Pepè e Papà si sono così
ritrovati coi capelli bianchi, e di
fronte a un altro impegno per il resto dei loro anni, il matrimonio cui
pervennero per nuovi sacrifici, avendo già dato la metà della loro vita alla
creazione dell'opera paterna*. I due a differenza dei loro genitori
dovettero però fare i conti con il tragico destino in cui stava sprofondando
Platì e una nuova società che stava volando senza sosta per adattarsi al
progresso/sviluppo. Non restava altra scelta che fuggire e andare anonimi in
città dove i figli avrebbero potuto studiare e a loro volta sistemarsi. I due non
fecero però i conti con quell’avvenire che i loro figli altrimenti intendevano
realizzare, a dispetto dei loro sogni. I
dolori per lo zio Pepè e Papà ebbero la prevalsa che solo la morte placò.
*In corsivo: Corrado Alvaro, Calabria, da Itinerario italiano, ed. Bompiani 1995.
Bovalino 8 aprile 1997
Mia madre di F. M. mi diceva sempre spesso che io sono nato l'8 aprile anziché il 24_
Quindi oggi compio 77!
Quella foto genera continui interrogativi a tutti noi GliozziMittigaFeraZappiaLentini, non solo in quanto sangue quanto pure DNA. Grazie.
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