Cenni
storici
e
caratteristiche
di
Platì
Alle pendici delle meravigliose
faggete dei Piani di Zervò, quando la vista si apre sul tormentato paesaggio
del versante jonico aspromontano, inizia la valle di Platì (Kmq. 50,01).
Dal ripido versante nord occidentale
del Montalto - la vetta appenninica dal cui orizzonte è possibile vedere i mari
tirrenico ed jonico - si scende lungo la statale 112 a Platì (m. 300; abitanti:
4.060) da dove, dopo una leggera risalita sul monte Panduri, si apre il
fondovalle. Attraverso una strada scorrevole e piana si giunge in pochi minuti
ai larghi e sabbiosi arenili della costa jonica.
La storia di Platì, centro a
prevalente economia agricola e zootecnica, risale al 1557 quando fu fondato
come feudo dei principi di Cariati; l'antico abitato fu quasi interamente distrutto
dal terremoto del 1783: ma la tenacia e la laboriosità dei sopravvissuti fece
rinascere l'antico centro che nel 1799 fu istituito Comune autonomo dai
francesi.
La povertà delle risorse agricole
ed una ineguale distribuzione dei redditi spinse, negli anni delle emigrazioni
oltreoceano, centinaia di famiglie verso le Americhe e l'Australia: si emigra
ancora oggi verso l'Italia settentrionale ed i
Paesi dell'Europa occidentale.
Negli anni del 1951-53, l'abitato
di Platì e le sue frazioni e contrade furono duramente colpiti da disastrose
alluvioni: si ebbero numerose vittime e danni alle attività produttive.
Una piena ripresa economica, la
valorizzazione delle risorse produttive e turistiche, una organica politica di
difesa del suolo sono, oggi, l'impegno costante delle popolazioni di Platì che,
nelle avversità, hanno maturato un forte spirito di lotta ed una coscienza
altamente democratica e civile.
On the slopes, thick with beech
trees, that start from Zervò plateau, where the view opens onto the rugged
landscape of the Ionian side of the Aspromonte, the valley of Platì begins
(50.01 Square km).
From the steep north-western ridge
of Montalto – the Appenine peak from which it is possible to see both the
Ionian and the Thyrrhenian Seas – it is possible to drive down Road 112 to
Platì (300 m height above sea level; population: 4060) from where, after a
short climb on Panduri Mountain, the valley stretches out. The large and sandy
beaches of Ionian shores can be reached with a few minutes long and smooth
drive on a flat road.
Platì’s history, which has an
economy mainly based on agriculture and livestock breeding, goes back to 1557
when it was established as a fief* of Cariati Princes: the ancient town was
almost entirely destroyed by an earthquake in 1783, but the population rebuilt
it with perseverance and hard work. In 1799 Platì was declared independent
Township by the French.
Poor agricultural resources and
unequal distribution of incomes pushed hundreds of families towards North and
South America or Australia in the migration years. Nowadays migration is
towards Northern Italy and Western European Countries.
In the years 1951-53 the town,
together with its surroundings, was hit hard by devastating floods with victims
and damages to production activities.
A full economic recovery, a
promotion of production and touristic resources, a comprehensive policy for
soil conservation are now the constant commitment of Platì’s townsfolk who,
having endured many hardships, have developed a strong fighting spirit and a highly democratic and civic consciousness.
A
fief (/fiːf/; Latin: feudum) was the central element of feudalism. It consisted
of heritable property or rights granted by an overlord to a vassal who held it
in fealty (or "in fee") in return for a form of feudal allegiance and
service, usually given by the personal ceremonies of homage and fealty. The
fees were often lands or revenue-producing real property held in feudal land
tenure: these are typically known as fiefs or fiefdoms. However, not only land
but anything of value could be held in fee, including governmental office, rights
of exploitation such as hunting or fishing, monopolies in trade, and tax farms.
(Wikipedia)
L'autore del quadretto naif è sconosciuto. Il testo qui riportato è incluso in una pubblicazione edita nel 1974 dal Comune di Platì - sindaco Francesco Catanzariti - a seguito della visita del ministro australiano on. Albert J. Grassby. La pubblicazione è conservata presso la Biblioteca "Pietro De Nava" di Reggio Calabria. La foto in apertura e la traduzione sono di Rosalba Perri. La foto che appare nel video è del Cav. Rocco Brancatisano di Bovalino Mare.
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