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mercoledì 22 aprile 2020

Down in the Valley [di David Jacobson, 2005]


Cenni storici
e caratteristiche
di Platì

Alle pendici delle meravigliose faggete dei Piani di Zervò, quando la vista si apre sul tormentato paesaggio del versante jonico aspromontano, inizia la valle di Platì (Kmq. 50,01).
Dal ripido versante nord occidentale del Montalto - la vetta appenninica dal cui orizzonte è possibile vedere i mari tirrenico ed jonico - si scende lungo la statale 112 a Platì (m. 300; abitanti: 4.060) da dove, dopo una leggera risalita sul monte Panduri, si apre il fondovalle. Attraverso una strada scorrevole e piana si giunge in pochi minuti ai larghi e sabbiosi arenili della costa jonica.
La storia di Platì, centro a prevalente economia agricola e zootecnica, risale al 1557 quando fu fondato come feudo dei principi di Cariati; l'antico abitato fu quasi interamente distrutto dal terremoto del 1783: ma la tenacia e la laboriosità dei sopravvissuti fece rinascere l'antico centro che nel 1799 fu istituito Comune autonomo dai francesi.
La povertà delle risorse agricole ed una ineguale distribuzione dei redditi spinse, negli anni delle emigrazioni oltreoceano, centinaia di famiglie verso le Americhe e l'Australia: si emigra ancora oggi verso l'Italia settentrionale ed i Paesi dell'Europa occidentale.
Negli anni del 1951-53, l'abitato di Platì e le sue frazioni e contrade furono duramente colpiti da disastrose alluvioni: si ebbero numerose vittime e danni alle attività produttive.
Una piena ripresa economica, la valorizzazione delle risorse produttive e turistiche, una organica politica di difesa del suolo sono, oggi, l'impegno costante delle popolazioni di Platì che, nelle avversità, hanno maturato un forte spirito di lotta ed una coscienza altamente democratica e civile.

On the slopes, thick with beech trees, that start from Zervò plateau, where the view opens onto the rugged landscape of the Ionian side of the Aspromonte, the valley of Platì begins (50.01 Square km).
From the steep north-western ridge of Montalto – the Appenine peak from which it is possible to see both the Ionian and the Thyrrhenian Seas – it is possible to drive down Road 112 to Platì (300 m height above sea level; population: 4060) from where, after a short climb on Panduri Mountain, the valley stretches out. The large and sandy beaches of Ionian shores can be reached with a few minutes long and smooth drive on a flat road.
Platì’s history, which has an economy mainly based on agriculture and livestock breeding, goes back to 1557 when it was established as a fief* of Cariati Princes: the ancient town was almost entirely destroyed by an earthquake in 1783, but the population rebuilt it with perseverance and hard work. In 1799 Platì was declared independent Township by the French.
Poor agricultural resources and unequal distribution of incomes pushed hundreds of families towards North and South America or Australia in the migration years. Nowadays migration is towards Northern Italy and Western European Countries.
In the years 1951-53 the town, together with its surroundings, was hit hard by devastating floods with victims and damages to production activities.
A full economic recovery, a promotion of production and touristic resources, a comprehensive policy for soil conservation are now the constant commitment of Platì’s townsfolk who, having endured many hardships, have developed a strong fighting spirit and  a highly democratic and civic consciousness.

 A fief (/fiːf/; Latin: feudum) was the central element of feudalism. It consisted of heritable property or rights granted by an overlord to a vassal who held it in fealty (or "in fee") in return for a form of feudal allegiance and service, usually given by the personal ceremonies of homage and fealty. The fees were often lands or revenue-producing real property held in feudal land tenure: these are typically known as fiefs or fiefdoms. However, not only land but anything of value could be held in fee, including governmental office, rights of exploitation such as hunting or fishing, monopolies in trade, and tax farms. (Wikipedia)

L'autore del quadretto naif è sconosciuto. Il testo qui riportato è incluso in una pubblicazione edita nel 1974 dal Comune di Platì - sindaco Francesco Catanzariti - a seguito della visita del ministro australiano on. Albert J. Grassby. La pubblicazione è conservata presso la Biblioteca "Pietro De Nava" di Reggio Calabria. La foto in apertura e la traduzione sono di Rosalba Perri. La foto che appare nel video è del Cav. Rocco Brancatisano di Bovalino Mare.

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