Di seguito le tre lettere che la reina consorte de España , Maria Cristina,
scrisse al Padre Bonaventura, suo confessore, presso il convento dei Riformati di Bianco
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Padre Bonaventura,
ho ricevuto con sommo piacere il
vostro foglio del 25 nov. e con particolare godimento le due immagini una della
S.S. Vergine del Buon Consiglio e l’altra di S. Francesco e le tre composizioni
in stampa.
Nel farvi giungere i miei più
vivi ringraziamenti per queste vostre dimostranze di affetto verso di me e
tutta la mia famiglia, desidero che il cielo vi ricolmi di ogni bene spirituale
e temporale. Sono ugualmente sensibile alle assicurazioni che mi date di
porgere calde suppliche pel felice risultato del prossimo mio parto e ve ne
sarò molto grata.
P.S. Il giorno della data di
questa lettera alle ore 2 dopo pranzo Dio mi concesse un parto felice dando
alla luce una bambina, l’Infanta Maria Luisa Fernanda.
Madrid, 30 giugno 1832
Padre Bonaventura,
i sentimenti di giubilo che
sperimentate nel sentire il ristabilimento del mio amato sposo, che segue
benissimo nella sua convalescenza, sono per me una prova non equivoca
dell’affetto che portate a tutta la nostra famiglia e le preci fervorose da Voi
dirette all’Altissimo mi fanno sperare che lo vedrò quanto prima del tutto
ristabilito.
Non tralascio di raccomandarvi al
mio amatissimo fratello Ferdinando, perché possiate predicare nella Reale
Cappella Palatina, nel venturo anno 1834, il vostro quaresimale, desiderosa che
le mie raccomandazioni abbiano un effetto felice.
Vi ringrazio per le imploratemi
benedizioni dal cielo e ve ne desidero altrettante.
Maria Cristina
Madrid, 14 febbraio 1833
Padre Bonaventura,
col vostro foglio del 14 aprile
mi è pervenuto l’incenso e le cere che avete avuto l’attenzione di mandarmi
come facenti parte di quelle che lasciarono innanzi al Santo Sepolcro
nell’ultima settimana Santa, per cui mi sono stati questi oggetti altrettanto
grati e ve ne ringrazio moltissimo.
Vi sono altresì riconoscente per
le proteste che mi fate di volermi avere sempre presente nelle vostre orazioni
e potete essere certo che non vi è cosa che mi sia più gradita.
Da parte mia contate sempre sulla
uguale stima e benevolenza.
Maria Cristina.
Madrid, 9 giugno 1833
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Nota di Ernesto Gliozzi
il vecchio. “In detto convento visse quasi tutta
la sua vita Padre Bonaventura da Casignana (al secolo Giuseppe Nicita) religioso di santa vita che era stato confessore
della Regina di Spagna, la beata Maria Cristina (di cui si conservano alcune
lettere dirette allo stesso). Egli fu valente oratore (un volume delle sue
prediche esiste), predicò a Roma, Corfù, Venezia ed in molte città, col
ricavato delle sue prediche arricchì il Convento di suppellettili preziose e di
sette statue. Nel 1860 il Convento fu bruciato per rappresaglia dei bersaglieri
comandati dal tenente Rossi e dal tenente Quadri i quali seguivano le peste dei
22 ufficiali e del Generale Boryers mandati dalla Spagna ad inquadrare e
comandare il grosso brigantaggio di Ferdinando Mittiga da Platì. Il Padre
Samuele da Siderno, al secolo Antonio Vincenzo Mercuri fu Pietro, era in
quell’epoca il Guardiano del Convento ed avendo dato alloggio alle truppe spagnuole,
diede motivo alla rappresaglia per cui il convento fu bruciato. Il 21 Settembre
1861 P. Samuele fu proditoriamente ucciso. Durante l’incendio è andato
distrutto il celebre, antico e artistico Crocifisso che vi si venerava e si
vuole che nel cadere a terra abbia lasciata l’impronta della mano del Cristo”.
Le tre lettere e una nota ricavata da quella scritta, per la Cronistoria della Diocesi di Locri
curata dal Canonico Oppedisano, da Ernesto Gliozzi il vecchio si trovano su Calabria Sconosciuta n. 132 Anno
XXVIV ottobre - dicembre 2011. L’autore
di quell’articolo e molti altri più recentemente, definiscono la regina Maria
Cristina di Spagna “Beata”, abbagliandosi con Maria Cristina di Savoia.
Il ritratto in apertura è di Vicente López y Portaña (1872 - 1850) e si trova al museo del Prado.
Una sorella del padre Bonaventura, Elisabetta Nicita, sposò a Platì
Domenico Portulise. I due ebbero cinque figli di cui il primo, Rocco nacque nel
1811, Rosario nel 1813, Rosa Maria nel 1822, Domenica nel 1823 e Francesco nel
1826, come risulta dal lavoro compiuto da Ernesto Gliozzi il giovane.
Per saperne di più:
Padre Bonaventura al secolo Francesco Nicita era nato nel 1780 a Casignana ed ivi deceduto il 6 aprile 1860 come risulta dall'atto di morte di detto comune
RispondiEliminaLa Regina della quale Padre Bonaventura è stato confessore era Maria Cristina di Spagna non la Beata Regina Maria Cristina di Savoia.
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