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mercoledì 11 marzo 2020

Lista d'attesa [di Juan Carlos Tabío, 2000]


A Platì
In occasione del rinnovamento del consiglio comunale, sono state presentate nel nostro centro, due liste contrassegnate rispettivamente con la tradizionale «spiga» e col non meno tradizionale «scudo crociato». Candidati per la lista «Spiga» sono i seguenti cittadini: 1) Catanzariti Francesco; 2) Mittiga Armando; 3) Crea Michele; 4) Marando Giuseppe; 5) Molluso Rocco; 6) Musitano Pasquale; 7) Riganò Antonino; 8) Romeo Bruno; 9) Romeo Giuseppe; 10) Schimizzi Rocco; 11) Trimboli Francesco.
Candidati allo scudo crociato, sono i signori: 1) Zappia Giuseppe, ex sindaco del comune: 2) Gliozzi Francesco Giuseppe sacerdote; 4) Aurelio Domenico Alberto; 4) Catanzariti Rocco; 5) Demarco Rosario, insegnante; 6) Morabito Giuseppe, studente; 7) Miceli Domenico; 8) Stancati Luigi; 9) Taliano Francesco; Timpani Francesco; 11) Tripepi Antonino.
Il clima elettorale si è fino adesso mantenuto calmo; i fautori della lista «Scudo Crociato» che costituiscono certamente la maggioranza dei cittadini, e di cui alcuni elementi, tra cui il sindaco Giuseppe Zappia fecero parte dell’Amministrazione testé caduta si sono astenuti fino a questo momento, dall’organizzare comizi nelle strade. Alcuni comizi sono stati invece organizzati dai fautori della lista «spiga»; ha parlato il signor Francesco Catanzariti di Domenico, da Platì.
GAZZETTA DEL SUD, 28 aprile 1956


PER LA MANCATA COSTRUZIONE DELLA STRADA
Si asterranno dal voto gli abitanti di Cirella
Non hanno designato i sei candidati al consiglio del comune capoluogo
Locri, 28 aprile
(F.T.) Si apprende che gli abitanti di Cirella, frazione di oltre duemila abitanti del comune di Platì, da cui dista sette chilometri ed al quale è collegata attraverso un sentiero accessibile alle bestie da soma, non hanno designato i sei candidati, quale loro rappresentanza separata in seno al consiglio del Comune capoluogo, ai sensi dell’art. 27 bis della legge 23 marzo 1956 n. 136, in segno di protesta per la mancata realizzazione dell’invocata strada carrozzabile che unisca la frazione stessa a Bombile, e quindi alla strada statale106.
Come si ricorderà in occasione di precedenti consultazioni elettorali quella popolazione mite e laboriosa, ma stanca di vedersi negletta, si astenne dall’andare alle urne.
In quella occasione votarono soltanto il presidente del seggio e gli scrutatori.
GAZZETTA DEL SUD, 29 aprile 1956

Da notare la significativa distinzione tra cittadini per la «Spiga» e signori per lo «Scudo Crociato» .

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