Powered By Blogger

domenica 15 marzo 2020

In vendita [di Laetitia Masson, 1998]



Con la presente scrittura privata vendo il paracoccio del fondo Calcarella e Filesi ai Signori Gliozzi Luigi e Ante Zizanovic per lire 800 ottocento che mi ricevo e lascio ai suddetti finale quietanza, impegnandomi che fino a giovedì tutte le olive ancora non raccolte dovranno essere abbacchiate, nel caso contrario le olive non ancora abbacchiate vanno comprese nella presente vendita.
      Platì, 12 . 2 . 1940  XVIII.
Giacomo Tassoni Oliva


Nota:
Ante Zizanovic era il genero di don Giacomo Tassoni Oliva avendone sposato in prime nozze la secondogenita Giuseppina. Ante (Antonio), un nazionalista, croato trovò asilo a Platì per opera di Benito Mussolini. Con lui arrivò anche Giuseppina Tassoni Oliva e i due abitarono nella casa paterna. A Platì nacque nel 1939 il loro unico figlio Pasquale Andrea. Ritornato in patria Ante rimase vittima della repressione degli Ustascia.



4 commenti:

  1. Questa mattina ho parlato con Pasquale Andrea, figlio di Ante e Giuseppina. I genitori si conobbero proprio a Platì dove lui nacque e rimase fino ai nove anni frequentando la prima e la seconda elementare. La sua maestra era la Signora Luly moglie di Giuseppe Zappia. Suo compagno di scuola e di scorribande fu mio zio Francesco che adesso vive in Australia. Pasquale Andrea ricorda bene sia tuo padre Ciccillu i barva sia mio nonno Peppantoni che ha definito gentiluomini.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. paracoccio: cioè paracocciulu. "jimu po paracocciulu". Da quanto so, intorno marzo, vi era la pratica, l'usanza, svolta tanto da ragazzini che da adulti, di raccogliere la rimanenza delle olive o meglio ciò che veniva lasciato "libero" dopo la prima raccolta svolta dai proprietari. Ovvio che non era solo un'attività per chi non possedeva uliveti ma, anche e soprattutto, affinché nulla venisse sprecato.

    RispondiElimina
  4. A supporto del commento di Francesco. Oltre al paracocciolo che avveniva quando il proprietario riteneva conclusa la raccolta, che era un vero e proprio contratto, come nel caso del documento sopra, c'era anche l'usanza di liberare il fondo, sempre a raccolta conclusa, e dare facoltà a chiunque di raccogliere olive, una specie di spigolatura, quella che si usava per il grano.
    Anche la mattina dopo le otto, le pendenze nelle strade si liberavano e chi non possedeva ulivi poteva andare a raccogliere olive, alcuni lo facevano per comodo di casa, altri per venderli (specialmente bambini), negli anni sessanta un contenitore di un litro di olive, lo pagavano 20 lire. Anche per altri frutti c'era la stessa usanza, le castagne potevano essere raccolte nelle strade dopo le otto, mentre dopo il due novembre la raccolta era libera anche all'interno del fondo.

    RispondiElimina