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giovedì 12 marzo 2020

Jurassic Park [di Steven Spielberg, 1993]

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Vangelo di Giovanni, Gv. 1

FOSSILI CRETACEI
 DEL
BARTONIANO DI PLATI' (CALABRIA)
STUDIO GEO-PALEONTOLOGICO'   
 DEL SOCIO
  DOTT. GIUSEPPE DE STEFANO 
(CON UNA TAVOLA)
MILANO
TIPOGRAFIA DEGLI OPERAI (SOCIETA’ COOP.)
Corso Vittorio Emanuele 12 – 16
1905

Estratto dagli Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, Vol. XLIII

Giuseppe Seguenza così scriveva nel 1882 a proposito del cretaceo della provincia di Reggio Calabria: “Senza dubbio oltre dei lembi sinora ricordati alle falde dei monti cristallini, altre porzioni di cretaceo si andranno rinvenendo, e ne son prova evidentissima alcuni fossili cretacei, che provengono da contrade che stanno ai piedi del Laurenziano. Così, alcuni esemplari dell'Alectyonia Syphax Coq., dell'Exogyra oxynthas Coq., ed altre specie, furono raccolte nella contrada d'Anconi nel territorio di Bovalino; una Coquandia italica n. sp. e qualche altro fossile provengono da Cirella(1).
Ora, tanto G. Seguenza, quanto Carlo De Stefani (2), e posteriormente il Cortese (3), trovarono fossili cretacei nelle quattro seguenti località: a Vrica, territorio di Bova, a Brancaleone, alla Portella di Falco, ed infine a Guttà.
Dopo gli studi dei su mentovati geologi nessun altro, a mio credere, si è occupato del sistema cretaceo della Calabria meridionale, se togli una mia nota sull'affioramento di Brancaleone, pubblicata nel 1900 (4).
Il lembo fossilifero del quale adunque mi trattengo in questa memoria scoperto da me quattro anni or sono è nuovo e non può essere confuso con quello citato da Montagna nel 1854 (5), affiorante presso Ciminà,  e che molto più tardi ricordò anche Carlo De Stefani (6), riferendolo con probabilità al lembo di Cirella; il quale, ad ogni modo come l’altro della contrada d'Anconi, accennato dal Seguenza, non è stato ancora oggetto di particolari studi paleontologici, atteso che il citato autore, vale a dire il Montagna, non ci
 diede di Ciminà e degli altri affioramenti che una illustrazione di Citaris e di qualche mollusco.
Lo studio sui fossili cretacei di Platì si compone principalmente di due parti, una stratigrafica e l'altra paleontologica, alle quali ho creduto bene far precedere alcune brevissime notizie storiche sulla formazione cretacea della provincia di Reggio Calabria, acciocché il lettore possa farsi un’idea chiara dei concetti stratigrafici da me espressi. Per le memorie ed Opere Consultate debbo rendere sentiti ringraziamenti al signor commendator U. Botti il quale ha messo a mia disposizione la sua ricca libreria. Sento anche il bisogno di ringraziare il mio egregio amico, ing. G. Tessitore dell’Ufficio tecnico provinciale di Reggio, il quale, oltre ad essermi stato di guida nelle mie escursioni fatte nel territorio di Platì, mi ha anche regalato dei buoni esemplari della località in studio arricchendo di non poco la mia privata collezione di fossili cretacei calabresi.
Avverto, infine, che il presente lavoro, scritto circa tre anni fa, non poté essere pubblicato prima d’ora perché, inviato all’estero dal Ministero della P. I., rimasi assente per molti mesi dalla Calabria e dall’Italia
Nella tavola annessa al lavoro sono figurate le pochissime forme descritte come nuove: le altre trovate a Platì saranno illustrate in una prossima memoria, di revisione generale – alla quale attendo da qualche tempo – su tutti i fossili cretacei della Provincia di Reggio.
Reggio Calabria, gennaio 1904

(1) Sequenza Gius., Studi geologici e paleontologici sul cretaceo (medio dell'Italia meridionale. Mem. d. R. Acc. d. Lincei, pag. 14. Roma, 1882.
(2) De Stefano Carlo, Escursione scientifica nella Calabria. Jejo, Montalto e Capo Vaticano. Mem. d. R. Acc. d. Lincei, pag. 78-79. Roma, 1884.
(3) Cortese E., Descrizione geologica della Calabria, pubblicata per cura del R. Ufficio geologico, pag. 112-114. Roma, 1895.
(4) De Stefano Giuseppe, Il Cenomaniano di Brancaleone Calabro Boll. D. Naturalista ital., Anno XX, N. 1-2. Estratto pag. 8-15. Siena, 1900
(5) MONTAGNA C., Primo rendiconto della Commissione incaricata di esplorare il bacino carbonifero di Gerace. Ann. Civ. del Regno delle Due Sicilie, pag. 6 1854
(6) DE STEFANI CARL0, loc. Cit., pag. 80.

(continua)
Documento conservato presso la Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" di Reggio Calabria.

Questo di Giuseppe De Stefano è lo studio sul passato più remoto di Platì. Tutto cominciò come egli ce lo descrive dopo aver risalito in lungo e in largo il Ciancio, la fiumara di Platì e il Bollarino: dopo vennero l'area, le località, gli uomini e la storia. E la storia siamo noi.

1 commento:

  1. bellissimo questo. Ho avuto modo anche io di consultarlo, anni fa. Molto interessante :)

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