In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Vangelo di Giovanni, Gv. 1
FOSSILI CRETACEI
DEL
BARTONIANO DI PLATI' (CALABRIA)
STUDIO GEO-PALEONTOLOGICO'
DEL SOCIO
DOTT. GIUSEPPE DE STEFANO
(CON UNA
TAVOLA)
MILANO
TIPOGRAFIA
DEGLI OPERAI (SOCIETA’ COOP.)
Corso
Vittorio Emanuele 12 – 16
1905
Estratto dagli Atti della Società Italiana di Scienze
Naturali, Vol. XLIII
Giuseppe Seguenza così scriveva nel 1882 a proposito del cretaceo
della provincia di Reggio Calabria: “Senza dubbio oltre dei lembi sinora
ricordati alle falde dei monti cristallini, altre porzioni di cretaceo si
andranno rinvenendo, e ne son prova evidentissima alcuni fossili cretacei, che
provengono da contrade che stanno ai piedi del Laurenziano. Così, alcuni
esemplari dell'Alectyonia Syphax Coq.,
dell'Exogyra oxynthas Coq., ed altre
specie, furono raccolte nella contrada d'Anconi nel territorio di Bovalino; una
Coquandia italica n. sp. e qualche altro fossile provengono da Cirella(1).
Ora, tanto G. Seguenza, quanto Carlo De Stefani (2), e posteriormente il
Cortese (3), trovarono
fossili cretacei nelle quattro seguenti località: a Vrica, territorio di Bova,
a Brancaleone, alla Portella di Falco, ed infine a Guttà.
Dopo gli studi dei su mentovati geologi nessun altro, a mio
credere, si è occupato del sistema cretaceo della Calabria meridionale, se
togli una mia nota sull'affioramento di Brancaleone, pubblicata nel 1900 (4).
Il lembo fossilifero del quale adunque mi trattengo in
questa memoria scoperto da me quattro anni or sono è nuovo e non può essere
confuso con quello citato da Montagna nel 1854 (5), affiorante presso Ciminà, e che molto più tardi ricordò anche Carlo De
Stefani (6), riferendolo
con probabilità al lembo di Cirella; il quale, ad ogni modo come l’altro della
contrada d'Anconi, accennato dal Seguenza, non è stato ancora oggetto di
particolari studi paleontologici, atteso che il citato autore, vale a dire il
Montagna, non ci
diede di Ciminà e
degli altri affioramenti che una illustrazione di Citaris e di qualche mollusco.
Lo studio sui fossili cretacei di Platì si compone principalmente
di due parti, una stratigrafica e l'altra paleontologica, alle quali ho creduto
bene far precedere alcune brevissime notizie storiche sulla formazione cretacea
della provincia di Reggio Calabria, acciocché il lettore possa farsi un’idea
chiara dei concetti stratigrafici da me espressi. Per le memorie ed Opere
Consultate debbo rendere sentiti ringraziamenti al signor commendator U. Botti
il quale ha messo a mia disposizione la sua ricca libreria. Sento anche il bisogno
di ringraziare il mio egregio amico, ing. G. Tessitore dell’Ufficio tecnico
provinciale di Reggio, il quale, oltre ad essermi stato di guida nelle mie
escursioni fatte nel territorio di Platì, mi ha anche regalato dei buoni esemplari
della località in studio arricchendo di non poco la mia privata collezione di
fossili cretacei calabresi.
Avverto, infine, che il presente lavoro, scritto circa tre
anni fa, non poté essere pubblicato prima d’ora perché, inviato all’estero dal
Ministero della P. I., rimasi assente per molti mesi dalla Calabria e
dall’Italia
Nella tavola annessa al lavoro sono figurate le pochissime
forme descritte come nuove: le altre trovate a Platì saranno illustrate in una
prossima memoria, di revisione generale – alla quale attendo da qualche tempo –
su tutti i fossili cretacei della Provincia di Reggio.
Reggio Calabria, gennaio 1904
(1) Sequenza Gius., Studi geologici e
paleontologici sul cretaceo (medio dell'Italia meridionale. Mem. d. R. Acc. d.
Lincei, pag. 14. Roma, 1882.
(2) De Stefano Carlo, Escursione
scientifica nella Calabria. Jejo, Montalto e Capo Vaticano. Mem. d. R. Acc. d.
Lincei, pag. 78-79. Roma, 1884.
(3) Cortese E., Descrizione geologica
della Calabria, pubblicata per cura del R. Ufficio geologico, pag. 112-114.
Roma, 1895.
(4) De Stefano Giuseppe, Il Cenomaniano
di Brancaleone Calabro Boll. D. Naturalista ital., Anno XX, N. 1-2. Estratto
pag. 8-15. Siena, 1900
(5) MONTAGNA C., Primo rendiconto della Commissione
incaricata di esplorare il bacino carbonifero di Gerace. Ann. Civ. del Regno delle
Due Sicilie, pag. 6 1854
(6) DE
STEFANI CARL0, loc. Cit., pag. 80.
(continua)
(continua)
Questo di Giuseppe De Stefano è lo studio sul passato più remoto di Platì. Tutto cominciò come egli ce lo descrive dopo aver risalito in lungo e in largo il Ciancio, la fiumara di Platì e il Bollarino: dopo vennero l'area, le località, gli uomini e la storia. E la storia siamo noi.
bellissimo questo. Ho avuto modo anche io di consultarlo, anni fa. Molto interessante :)
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