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domenica 1 febbraio 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 12




Affettuoso Papà
Dopo la tempesta venne la calma e questa fu appunto la letterina col bellissimo ritratto che mi avete mandato.
Non finivo più di baciarlo e me lo contendevo con le sorelline, le quali, con la mamma, lo zio e la zia, erano anche contentissime.
Ma io vorrei baciare non la carta ma l’originale; cioè voi, adorato papà, che tanto mi amate e che tanto soffrite lontano da noi. Vi conforti il pensiero che il nostro cuore è sempre con voi come noi  non viviamo che pensando a voi.
Tutti vi abbracciamo e vi mandiamo una infinità di carezze e di baci. Benedite Rosina, Caterinuzza, Ernestino col
Vostro affmo
Ciccillo


Caro Luigi
Ieri sera ti feci una lettera lunga lunga, come la predica di Giovedì santo. Quando andavo ad impostarla, incontrai Pasqualino il quale mi disse che l’Amico intende accettare il contratto e dare vigore al fitto, però vuole la mia solidanza. Cosa che io accetto. Dimmi perciò che bisogna fare e , se ti riesce, cerca un giorno di licenza per trovarlo qui, prima che riparta per Roma.
Oggi ti ho spedito due pacchi di 5 kg per uno e ti prego non risparmiare nulla per la tua salute.
D. Antonio scrisse e ti ossequia. Ossequi pure dai soliti amici e gli abbracci di Bettina, Serafina e miei.
Vogliami bene
Tuo
Ernesto

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