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mercoledì 19 febbraio 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? (reg. Blake Edwards - 1966)

Prologo

nonno Luigi

nonno Rosario (sul carretto il primo da destra)

zio Ciccillo
  Noi non abbiamo idea di che cosa sia una guerra, come non abbiamo idea della guerra nella guerra. Chi partecipò, dei nostri genitori, agli ultimi conflitti mondiali, a seguito dei quali la nostra nazione fu causa o parte, non è più tra noi a ricordare gli orrori, anche se, per onorare il vero, molti di loro non capirono cosa stava accadendo, mossi dall’entusiasmo scatenato dalla menzognera propaganda. Malgrado gli studi e gli scambi di idee chi vive oggi o nascerà domani ricadrà negli stressi errori, alla faccia delle bandiere con l’arcobaleno e delle marce dietro stendardo e cartello.
La Grande Guerra, quella del ’15 – ’18, ricostruita con lo stesso titolo per la regia di Mario Monicelli, e vi ricordo anche i film di Lewis Milestone, Stanley Kubrick e Francesco Rosi, mandò cartoline di precetto dapprima alle classi più giovani e dopo fagocitò quelle a seguire.
Nel 1917 indossarono la divisa i nonni Luigi e Rosario. A Platì lasciarono le mogli sovraccaricate a crescere una prole abbastanza consistente: nonno Luigi era già padre di zio Ciccillo, zia Rosina, la mamma e zio Ernesto; la zia Serafina Gemma era quasi pronta a vedere la luce; nonno Rosario aveva papà, zia Rachelina e zia Rosina, lo zio Peppino, pure lui era pronto a presentarsi.
Non so come successe, forse anche allora si poteva contare sulle amicizie, forse furono le preghiere di nonna Lisa e nonna Mariuzza a San Francesco di Paola, tant’è che i nonni come quest’ultimo passarono lo Stretto di Messina, non sul mantello alla maniera del taumaturgo, ma sul ferribot, mettendo piede in Sicilia prima di papà, che venne per restarvi.
La guerra nella guerra la combatterono le nonne, rimaste in paese a badare, crescere o mettere al mondo i figli. Di questo se n’è parlato meno, le lettere che vado a pubblicare sono un valido documento che in modo particolare fermano l’immagine su quanto accadeva, con l’occhio e lo sguardo dei nostri genitori o zii allora infanti.
 Se avrete la pazienza di leggere questi scritti potrete compiere un flashback all’indietro sulla vita molto prima che arrivassimo noi e così farvi un’idea di che cosa sia un marito o genitore in armi come della guerra nella guerra.



1 commento:

  1. In quest'anno dei 100 che ci separano dalla 1^ GM,mi piace tornare ad essa con la nostra micro-storia,mi piace che tu ci faccia ricordare come sia stata,anche,la guerra delle donne:le nostre!Grazie Gino.

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