Powered By Blogger

domenica 11 maggio 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 5


Platì 28 gennaio 1917

       Mio adorato Luigi,
       Rispondo con piacere e mi consolo nel sentire che stai bene di saluti e così ti assicuro di noi tutti.
       Luigi carissimo tu mi dici di non trascurare il necessario della famiglia, io farò cuanto posso e mi pare che stiamo beni, che vuoi caro Luigi che si fa cuella vita che ffacciavamo allora quando cera la tua presenza questo no caro mio non si puo.
       Mio Luigi la tua assenza è uno strazio al mio cuori mi pari che io non posso resisteri lontano di te non so come fare per distrarmi un po il pensiero   il mio pensiero è sempre vicino a te cuando vado alletto piango e dico sto bella accovacciata e il mio caro Luigi dormi petterra e cuesto pensiero non mi lascia chiuderi gli occhi e se le palpebre si chiudeno mal che poco mi sogno che sei venuto e mi pare disgridari i ragazzi di lasciarti riposare un poco   cuando mangio, cuando bevo ed altre cose sempre il pensiero è vicino a te insomma io non penso altro che a te, e piango
       Mio dolci Luigi tichiedo perdono di cuanti mancanzi ti o ffatto di cuanti volti o parlato con disprezzo perché tu non lo meritavi era io cattiva e ti prometto e te lo giuro innanzi a Dio che se io campo di vederti in casa non parlerò più.
       Ernestino non allatta più l’o già stagliato  Ciccillo è contantissimo per la lettera ricevuta da papà Rosina piangi perche non si ai scritto pure adessa
       Ti vorrei dirti tanti cosi ma non mi dilungo più
       Ti saluta Micheli, Iolanda, mia madre e mio padre, ti saluta tua sorella e il suo sposo, ti saluta lo zio do Peppi e la zia Nunziata ti saluta la zia Betta   Cata la zozza  e i suoi figli
        I nostri Bambini ti baciano ti aspettano e se è possibili ti chiedono la S: B: ed io abbracciandoti e baciandoti con tutto il cuori sono per tutta la vita la tua sposa che tanto desidera di vederti per cualche giorno.
                                                                                              Mi dico la tua
                                                                                                               Bettina

Caro Luigi scusa i sbagli perché tu lo sai che io non sono adattata
Non fari conto a tuo fratello di cuesti che io ti o detti perché tu non puoi esporsi il mio bene verso di te


Consentitemi di affermare che questa lettera rappresenta uno dei momenti più ispirati per il lavoro che vorrei svolgere. Le parole della nonna Lisa parlano da sole e vorrei avere accanto tutti quanti i suoi nipoti per esprimerle il ringraziamento che le si deve.

1 commento:

  1. Carissima nonna, anche io sto facendo quanto posso. Ho avuto anch' io il cuore straziato e tante volte ho pensato anch'io che non sarei riuscita a sopportare la solitudine. Anche io ho parlato con disprezzo e rabbia e, a volte, purtroppo, continuo a farlo. Non riesco più a promettere qualcosa a dio, ma forse anche lui non si preoccupa più di ricevere promesse da noi. Non sa che farsene, credo. Ci ha messo in testa un' idea strana di giustizia e a lungo abbiamo creduto e sperato che vivere in modo onesto ci avrebbe resi non ricchi ma felici. Non era vero, naturalmente, ma a chi importa più? Non abbiamo nessuno a cui chiedere scusa dei nostri sbagli e, ancora peggio, nessuno a cui, con dolcezza, "esporre" ( che bella parola, nonna...) il nostro bene. Sono diventata arida, nonna...forse lo siamo tutti, ma fingiamo di non acccorgercene...e le lacrime che sgorgano scrivendoti, adesso, non mi basteranno a far rifiorire il sorriso del cuore... è primavera anche quando piove, nonna, ma noi fingiamo di non saperlo...
    Ti voglio bene e ti porto sempre in quel pezzetto di cuore che mi è rimasto.
    Tua nipote Bettina

    RispondiElimina