Platì 28 gennaio 1917
Mio adorato Luigi,
Rispondo con piacere e mi
consolo nel sentire che stai bene di saluti e così ti assicuro di noi tutti.
Luigi carissimo tu mi dici
di non trascurare il necessario della famiglia, io farò cuanto posso e mi pare
che stiamo beni, che vuoi caro Luigi che si fa cuella vita che ffacciavamo
allora quando cera la tua presenza questo no caro mio non si puo.
Mio Luigi la tua assenza è
uno strazio al mio cuori mi pari che io non posso resisteri lontano di te non
so come fare per distrarmi un po il pensiero il mio
pensiero è sempre vicino a te cuando vado alletto piango e dico sto bella
accovacciata e il mio caro Luigi dormi petterra e cuesto pensiero non mi lascia
chiuderi gli occhi e se le palpebre si chiudeno mal che poco mi sogno che sei
venuto e mi pare disgridari i ragazzi di lasciarti riposare un poco cuando mangio, cuando bevo ed altre cose
sempre il pensiero è vicino a te insomma io non penso altro che a te, e piango
Mio dolci Luigi tichiedo
perdono di cuanti mancanzi ti o ffatto di cuanti volti o parlato con disprezzo
perché tu non lo meritavi era io cattiva e ti prometto e te lo giuro innanzi a
Dio che se io campo di vederti in casa non parlerò più.
Ernestino non allatta più
l’o già stagliato Ciccillo è
contantissimo per la lettera ricevuta da papà Rosina piangi perche non si ai
scritto pure adessa
Ti vorrei dirti tanti cosi
ma non mi dilungo più
Ti saluta Micheli,
Iolanda, mia madre e mio padre, ti saluta tua sorella e il suo sposo, ti saluta
lo zio do Peppi e la zia Nunziata ti saluta la zia Betta Cata la zozza e i suoi figli
I nostri Bambini ti
baciano ti aspettano e se è possibili ti chiedono la S: B: ed io abbracciandoti
e baciandoti con tutto il cuori sono per tutta la vita la tua sposa che tanto
desidera di vederti per cualche giorno.
Mi
dico la tua
Bettina
Caro Luigi scusa i sbagli perché tu lo sai che io non sono adattata
Non fari conto a tuo fratello di cuesti che io ti o detti perché tu non
puoi esporsi il mio bene verso di te
Carissima nonna, anche io sto facendo quanto posso. Ho avuto anch' io il cuore straziato e tante volte ho pensato anch'io che non sarei riuscita a sopportare la solitudine. Anche io ho parlato con disprezzo e rabbia e, a volte, purtroppo, continuo a farlo. Non riesco più a promettere qualcosa a dio, ma forse anche lui non si preoccupa più di ricevere promesse da noi. Non sa che farsene, credo. Ci ha messo in testa un' idea strana di giustizia e a lungo abbiamo creduto e sperato che vivere in modo onesto ci avrebbe resi non ricchi ma felici. Non era vero, naturalmente, ma a chi importa più? Non abbiamo nessuno a cui chiedere scusa dei nostri sbagli e, ancora peggio, nessuno a cui, con dolcezza, "esporre" ( che bella parola, nonna...) il nostro bene. Sono diventata arida, nonna...forse lo siamo tutti, ma fingiamo di non acccorgercene...e le lacrime che sgorgano scrivendoti, adesso, non mi basteranno a far rifiorire il sorriso del cuore... è primavera anche quando piove, nonna, ma noi fingiamo di non saperlo...
RispondiEliminaTi voglio bene e ti porto sempre in quel pezzetto di cuore che mi è rimasto.
Tua nipote Bettina