DISGRAZIA O OMICIDIO COLPOSO?
Indagini sulla morte
dell'operaio di Platì
Il comandante della Tenenza CC. di Locri
ha proceduto a numerosi interrogatori
Platì, 28 luglio
In seguito al tragico episodio in cui ha trovato la
morte l’operaio Antonio Trimboli, da Platì - colpito e ucciso da una pietra - è
stata aperta un'inchiesta al fine di chiarire le circostanze in cui si è
verificato l’incidente, in quanto si ha motivo di ritenere che possa trattarsi
di omicidio colposo.
Sul posto si è recato il comandante la tenenza di
Locri il quale ha proceduto all'interrogatorio di molte persone.
Il Trimboli aveva 35 anni ed ha lasciato la moglie e 5
bambini. «Fatalità››, dice la gente, riconnettendo i brani del racconto che fa
chi ha avuto modo di essergli vicino nelle sue ultime giornate di vita.
Il Trimboli aveva una bottega di vino, ma si
industriava anche in altri modi; circa un mese fa aveva chiesto di essere
assunto per lavorare in montagna. I molteplici rifiuti non lo avevano stancato;
aveva continuato ad insistere finché non era stato assunto. Il suo lavoro non
era difficile né molto pesante: doveva bagnare e tenere pronto il cemento che sarebbe servito ai suoi
compagni per i lavori di costruzione. Era contento di averlo ottenuto, dopo
tante insistenze, e cercava di non commettere nulla che potesse essergli rimproverato.
Ieri alcuni lo hanno visto affrettarsi verso il posto di lavoro; pare che
avesse qualche minuto di ritardo. Certamente voleva trovarsi in orario al
lavoro; invece si è affrettato all'incontro con la morte.
Mentre ai trovava, con i compagni su uno spiazzo lungo
la gola della montagna dove deve sorgere la briglia, una grossa pietra è
piombata dall'ulto colpendolo mortalmente alla testa. La contrada Cromati è stata
negli anni scorsi una tra le più colpite dalle frane, e ancora oggi sono molti i
punti pericolosi.
GAZZETTA DEL SUD, 29 LUGLIO 1959
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