Vuoi per la
scelta azzeccata dei premiati, vuoi per la loro presenza, insieme a quella di
altri non meno importanti intellettuali e personaggi accorsi dalle località
della provincia, la serata del 28 dicembre 2019 è stata una ulteriore
dimostrazione delle capacità organizzative dei soci della platiota Associazione Santa Pulinara che per il
secondo anno consecutivo indice il premio Giornalistico-Letterario
ANTONIO DELFINO. Ma non era tutto oro quello che luccicava negli occhi di
quei temerari, avendo bene in testa le reali difficoltà che l’organizzazione di
un evento così importante richiedeva e la scarsa locale manodopera.
A chi era assente
comunichiamo che la serata è stata presentata da Lucia giarruneiu Catanzariti e coordinata da Maria Teresa D’Agostino.
Se per l’avvocato
Francesco Bevilacqua, vincitore per la saggistica con il suo lungimirante “Lettere meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria”, il Premio
è solo un pretesto, la scusa per stare insieme e fare comunità, bisogno sempre
più impellente nell'era dell'apparire social. Ma la condivisone delle comuni
radici deve essere reale non virtuale. La sua opera è destinata a indicare la testimonianza della vitalità della letteratura calabrese, e degli autori
più significativi, per le future generazioni. In quella sede si è scoperto che Francesco Bevilacqua è un camminatore
alla Henry David Thoreau e un amante degli alberi alla Jean Giono!
Mimmo Gangemi, premiato per
la narrativa con il suo acuto “Un acre
odore di aglio”. Allo scrittore gli si riconosce un modo originale di
narrare, mettere in discussione, se non altro la gente d’Aspromonte, gente di non facile trattazione. Egli ci offre il suo tributo ad Antonio
Delfino, guardato a volte con invidia. Gangemi, un fedelissimo delle iniziative
pulinarote, ancora una volta ci
ricorda i legami di parentela intessuti tra Santa Cristina d’Aspromonte e Platì
e precisamente con la famiglia di don Gustinu
Mittiga, quando le carreggiate erano un legame per lo sviluppo dei rapporti
tra i territori che sconfinavano sino alla Piana;
ripresa di rapporti auspicata anche dal presidente del Parco dell’Aspromonte dottor
Domenico Creazzo presente alla serata, finendo col renderla preziosa.
Nessun commento:
Posta un commento