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domenica 19 gennaio 2020

La strada del sud [di Bernard Vorhaus, 1939]




Per traversare la montagna e andare da San Luca a Gioia Tauro, cioè dallo Ionio al Tirreno, bisogna scendere sulla costa, percorrere verso nord un tratto della Statale 106, la strada più pericolosa d'Italia che corre da Reggio a Taranto, lungo quattrocentonovanta chilometri da costa a costa, con molti tratti infernali a corsia unica, raggiungere Locri, da lì rimontare sull'Aspromonte verso Gerace. Si potrebbe anche deviare prima di Bovalino e salire da Platì, per poi prendere la strada ancora più bella e impervia, spesso franata, che scende fino a Bagnara. Anziché spendere soldi per la manutenzione di una vecchia strada tortuosa, i calabresi, che amano la velocità, hanno deciso di costruirne una nuova, lunga quaranta chilometri, per collegare direttamente Bovalino a Bagnara.
È un'opera avveniristica, che cambierà l'economia della regione, spezzando l`isolamento di tanti paesini pedemontani, secondo alcuni, e quindi rendendo più difficile il controllo del territorio da parte dei locali malavitosi, ma devasterà lo splendore paesistico, secondo altri “senza avere un volume di traffico tale da giustificarla”, avverte per esempio Mimmo Gangemi l’ingegnere di Santa Cristina che si è messo a scrivere romanzi sulla ‘ndrangheta, ma ha subito smesso “per non alimentare l’immagine distorta di una terra dove si vive col giubbotto antiproiettile addosso, in un regime di libertà vigilata”. Il progetto nato quarant’anni fa, prevede lo sventramento dello Zillastro per unire Platì e Santa Cristina con un traforo di 6 chilometri a doppia canna; un ponte strallato in calcestruzzo, pilastri giganteschi su 25 viadotti, 11 gallerie artificiali e naturali. Diviso in 5 lotti, secondo i piani originali avrebbe dovuto essere ultimato nel 2015, per un costo di 835 milioni di euro. Il concorso è stato bandito nel 2003 ma i lavori si sono subito fermati per contenziosi vari tra le ditte e l’amministrazione locale. I cantieri abbandonati per due anni e mezzo. Il sito non più aggiornato dal 2007. Poi i lavori sono ripresi, ma col contagocce e non senza incendi e attentati ai danni delle due ditte siciliane appaltatrici; e adesso, anche se mancano i soldi, il governatore Scopelliti vuole fame una priorità del Piano di sviluppo integrato regionale.
Così, nell`attesa della nuova superstrada, per traversare la montagna, a meno di non risalire sino a Gioiosa e passare sotto la Limina, si può prendere la vecchia Statale 111 che da Gerace porta a Cittanova.
Chiunque vi sconsiglierà di avventurarvi su per la montagna dopo il tramonto. Non si sa mai. Di più non vi diranno, ma dietro l’avvertimento si intuisce il peso della memoria e l`inerzia delle abitudini. Dunque partite all’alba, o di prima mattina, Man mano che salite la montagna, vi prende la paura. Una paura antica, irrazionale. In apparenza, nulla sembra annunciarla, eppure tutto sta lì a giustificarla. Lo strano rarefarsi dell'ascesa, la strada che sale su sempre più ripida e deserta, la nebbia che vi viene incontro e cresce insieme all'ansia di raggiungere la cima. Poi …
Marina Valenzise, Il sole sorge a Sud, Marsilio 2012


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