È un'opera avveniristica, che cambierà l'economia
della regione, spezzando l`isolamento di tanti paesini pedemontani, secondo
alcuni, e quindi rendendo più difficile il controllo del territorio da parte
dei locali malavitosi, ma devasterà lo splendore paesistico,
secondo altri “senza avere un volume di traffico tale da giustificarla”,
avverte per esempio Mimmo Gangemi l’ingegnere di Santa Cristina che si è messo
a scrivere romanzi sulla ‘ndrangheta, ma ha subito smesso “per non alimentare l’immagine
distorta di una terra dove si vive col giubbotto antiproiettile addosso, in un
regime di libertà vigilata”. Il progetto nato quarant’anni fa, prevede lo
sventramento dello Zillastro per unire Platì e Santa Cristina con un traforo di
6 chilometri a doppia canna; un ponte strallato in calcestruzzo, pilastri
giganteschi su 25 viadotti, 11 gallerie artificiali e naturali. Diviso in 5
lotti, secondo i piani originali avrebbe dovuto essere ultimato nel 2015, per
un costo di 835 milioni di euro. Il concorso è stato bandito nel 2003 ma i lavori
si sono subito fermati per contenziosi vari tra le ditte e l’amministrazione
locale. I cantieri abbandonati per due anni e mezzo. Il sito non più aggiornato
dal 2007. Poi i lavori sono ripresi, ma col contagocce e non senza incendi e
attentati ai danni delle due ditte siciliane appaltatrici; e
adesso, anche se mancano i soldi, il governatore Scopelliti vuole fame una
priorità del Piano di sviluppo integrato regionale.
Così, nell`attesa della nuova superstrada, per
traversare la montagna, a meno di non risalire sino a Gioiosa e passare sotto
la Limina, si può prendere la vecchia Statale 111 che da Gerace porta a
Cittanova.
Chiunque vi sconsiglierà di avventurarvi su per la
montagna dopo il tramonto. Non si sa mai. Di più non vi diranno, ma dietro l’avvertimento
si intuisce il peso della memoria e l`inerzia delle abitudini. Dunque partite all’alba,
o di prima mattina, Man mano che salite la montagna, vi prende la paura. Una
paura antica, irrazionale. In apparenza, nulla sembra annunciarla, eppure tutto
sta lì a giustificarla. Lo strano rarefarsi dell'ascesa, la strada che sale su sempre più ripida e
deserta, la nebbia che vi viene incontro e cresce insieme all'ansia di
raggiungere la cima. Poi …
Marina Valenzise, Il sole sorge a Sud, Marsilio 2012
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