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mercoledì 22 maggio 2019

María llena eres de gracia [di Joshua Marston, 2004]




SURSUM CORDA

Ecco il bel mese dei fiori, il soave e tiepido Maggio. Ritornata è con esso la giovinezza nei cuori, negli occhi si riflette il fior de la speranza, ne le menti risuonano i cantici sublimi de la felicità e de la gioia.
Dai prati smaltati di variopinti fiori, da le valli echeggianti per mille gorgheggi, da l'alture, donde scendono rumoreggianti le acque, - come festante allodola – s’eleva giuliva la nota di plauso, la strofa alata e profumata al Maria.
A questo coro festivo di palpiti e di preghiere s'unisca la nostra voce o fratelli. D'intorno a noi ferve minacciosa la lotta; il campo sociale è invaso dai combattenti; molte bandiere s’agitano svolazzanti al vento. Anche noi abbiamo la nostra da difendere coraggiosamente: - E’ l’insegna papale – Siamo giovani; il sangue ci scorre, forte ne le vene, e l'alto dovere c' incombe di pugnare e vincere ne le feconde lotte de la vita. Spetta a noi - speranza e riscossa de la bianca bandiera - scendere tra le masse ammutinate e spezzare il pane del Vangelo, la parola novella de la Santa Democrazia Cristiana. Avanti, dunque, o fratelli a la riscossa: «chi non pugnò non vinse».
Lassù, in alto, cinta di stelle, folgorante di luce, sta il nostro Ideale: Maria. A Lei il nostri canti in questo mese, i nostri palpiti, le nostre aspirazioni. Ella possiede una forza magnetica che ci attrae; ci attira con la bellezza de le sue forme, ci chiama con la bontà de la sua virtù, con la potenza dinamica de la sua grandezza. Andiamo a Lei. Maria ci porgerà un'arma potente per vincere ne le battaglie vitali, ci darà la chiave prodigiosa per risolvere la grande ed intricata quistione sociale; e questa chiave è l'Amore. – E qual potenza mai se non l’amore ispirato da Lei, potrà disarmare il braccio de l'affamato ed illuso operaio che conculcato ne la miseria e nel fango – si leva minaccioso per vendicare i suoi dritti? Chi potrà mai far comprendere a quel vampiro de l'usuraio che è fratello de l’abbattuto e conculcato nel fango? Eh! via, disinganniamoci, non c'è via di mezzo: o nel campo sociale torreggi Maria, o la lotta sarà aspra, sanguinosa, terribile: scegliete. Fratelli, io ivi esorto con tutte le potenze de l'anima, andiamo e Maria.
Noi abbiamo bisogno d'amor vero, santo, immacolato vien da l’alto. Un deserto sconfinato ci circonda: è il tetro egoismo regnante; l'oceano rumoreggiante d'intorno è l’accanita lotta per l'esistenza; il cielo nuvoloso senza  luna e senza stelle che ci copre è la cecità de l’anima nostra, fratelli.  
Ma, tra gli strappi di nuvole un lembo azzurro di cielo ci sorride su l’oceano lontano, brilla da lassù: è la Stella del Mare in alto i cuori! …
A lei drizziamo la vela de la nostra nave; verso quel lembo azzurro di cielo spingiamoci arditi. Maria da l'alto ci sorriderà, amorevole, ci stenderà la mano, c'ìnfonderà la forza, la fede, l’amore e vinceremo: Sursum Corda.
E. GLIOZZI-FERA
LA SCINTILLA GIORNALE DELLA DOMENICA ANNO IV – N. 18  MATERA 3 MAGGIO 1903

NOTA - Tra il film citato e l’articolo di Ernesto Gliozzi il vecchio – nelle pubblicazioni giovanili Gliozzi-Fera –sono scivolati via cento anni. La realtà in cui il film ci addentra è delle più tremende, di seguito il coltello nella piaga lo affonderanno Clint Eatwood con The Mule e più recentemente Steven Craig Zahler con Dragged Across Concrete; cosa aggiungere quando nel testo in questione si arriva a “Un deserto sconfinato ci circonda: è il tetro egoismo regnante; l'oceano rumoreggiante d'intorno è l’accanita lotta per l'esistenza; il cielo nuvoloso senza luna e senza stelle che ci copre è la cecità de l’anima nostra, fratelli” … chi non pugnò non vinseDa difendere non è più l’insegna papale o la parola novella de la Santa Democrazia Cristiana. Ma, tra gli strappi di nuvole un lembo azzurro di cielo ci sorride … Tra voi chi ricorda un maggio come quello corrente?


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