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giovedì 24 gennaio 2019

TRAGICO DESTINO [di Frederick De Cordova,1946]

generalmente a proposito della formazione delle tradizioni e della storia leggendaria di un popolo si deve tener conto del motivo tendente a eliminare dal ricordo tutti i fatti penosi per il sentimento nazionale. Sigmund Freud


In attesa che veda la luce quel volume troppe volte annunciato come “Storia di Platì” non si possono non ripercorrere, a tratti e all’occasione, avvenimenti anche tragici che videro uomini cadere tanto inutilmente quanto brutalmente. Rocco Sergi è stato vittima di un delitto inutile come saranno quelli di Mimmo De Maio e Ciccillo Prestia. Mimmo De Maio, al contrario degli altri ricordati, ha avuto l’onore dell’interesse dei media, spinti dal prestigio attribuitogli da partito politico cui apparteneva, giungendo così al tributo con una piazza a lui intitolata. Sergi e Prestia hanno ancora l’onore… dell’oblio.
Rocco Sergi è stato il primo ed unico martire dei moti che accaddero in paese subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale all’alba della Prima Repubblica. Cadde compiendo il proprio dovere, come si dice per un pubblico ufficiale. Ancora oggi il putiferio che echeggiava di corse sul selciato, colpi d’armi da fuoco e l’agitazione di quanti cercavano di sottrarsi al peggio, risulta oscuro come la notte in cui avvennero quei tragici eventi e che portarono alla sua inutile morte. In casi del genere è l’onore di una popolazione che viene intaccato. Nella decade che conduceva al termine del secolo, che vide atroci sciagure e più numerose vittime di stragi organizzate dai poteri forti, la famiglia di Rocco Sergi in procinto di innalzare la cappella di famiglia nel cimitero pensò anche di rinnovare la lapide dietro cui egli riposa, così incaricò lo zio Ernesto il giovane di redigere un’epigrafe da apporre sulla lastra marmorea. Epigrafe rimasta anch’essa dimenticata che oggi vede almeno un virtuale inserimento:



 QUI GIACE
ROCCO SERGI FU ANTONIO
GUARDIA MUNICIPALE
21 GENNAIO 1907 +21 OTTOBRE 1945

PADRE AFFETTUOSO
CITTADINO ESEMPLARE
DEVOTO AL DOVERE FINO ALL’ESTREMO SACRIFICIO DELLA VITA
QUANDO IL DOVERE NON ERA TRASCURATO SENTITO
E IL SACRIFICIO SEMBRAVA FOLLIA

forse lo zio con l’onestà che caratterizzò la sua vita vide oltre/altro ...

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