In attesa che veda la luce quel volume troppe volte annunciato come
“Storia di Platì” non si possono non ripercorrere, a tratti e all’occasione,
avvenimenti anche tragici che videro uomini cadere tanto inutilmente quanto
brutalmente. Rocco Sergi è stato vittima di un delitto inutile come saranno
quelli di Mimmo De Maio e Ciccillo Prestia. Mimmo De Maio, al contrario degli
altri ricordati, ha avuto l’onore dell’interesse dei media, spinti dal prestigio
attribuitogli da partito politico cui apparteneva, giungendo così al tributo con
una piazza a lui intitolata. Sergi e Prestia hanno ancora l’onore… dell’oblio.
Rocco Sergi è stato il primo ed unico martire dei moti che accaddero in
paese subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale all’alba della Prima Repubblica. Cadde compiendo il proprio dovere, come si
dice per un pubblico ufficiale. Ancora oggi il putiferio che echeggiava di
corse sul selciato, colpi d’armi da fuoco e l’agitazione di quanti cercavano di sottrarsi al peggio, risulta oscuro come la notte
in cui avvennero quei tragici eventi e che portarono alla sua inutile morte. In casi del genere è l’onore di una
popolazione che viene intaccato. Nella decade che conduceva al termine del
secolo, che vide atroci sciagure e più numerose vittime di stragi organizzate dai
poteri forti, la famiglia di Rocco Sergi in procinto di innalzare la cappella di
famiglia nel cimitero pensò anche di rinnovare la lapide dietro cui egli riposa, così incaricò lo zio Ernesto il giovane di redigere un’epigrafe da apporre sulla
lastra marmorea. Epigrafe rimasta anch’essa dimenticata che oggi vede almeno
un virtuale inserimento:
ROCCO SERGI FU ANTONIO
GUARDIA MUNICIPALE
21 GENNAIO 1907 +21 OTTOBRE 1945
PADRE AFFETTUOSO
CITTADINO ESEMPLARE
DEVOTO AL DOVERE FINO ALL’ESTREMO
SACRIFICIO DELLA VITA
QUANDO IL DOVERE NON ERA TRASCURATO
SENTITO
E IL SACRIFICIO SEMBRAVA FOLLIA
forse lo zio con l’onestà che caratterizzò la sua vita vide oltre/altro
...
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