Powered By Blogger

mercoledì 16 gennaio 2019

THE LAST WALTZ [di Martin Scorsese, 1978]




L’epigrafe iniziale apposta nella prima puntata di STILL LIFE ad alcuni può essere apparsa poco inerente al testo ad essa legato. Thomas S. Eliot e soprattutto Henry James sono da considerarsi gli adeguati riferimenti per la lunga narrazione a quattro mani, dove un identificato gruppo familiare è innalzato a protagonista della fluviale composizione che solo grandi autori possono tentare ed Henry James a detta di tutti era tra questi. Come oggi Rosalba Perri e Attilio Caruso per una storia che nasce da Platì, ne varca i confini e sfocia nei continenti australi e americani. Il testo complessivo è anche un valzer come quello della Band proposto sotto, gioioso e allegro ma allo stesso tempo serio. Meglio di altre volte il concorso tra scrittura, suoni, noise e immagini è servito a ricreare, negli animi di quanti vanno a leggere, una condizione spirituale corrispondente ai propositi degli autori. Niente di simile è mai stato tentato per Platì. Comporre un metatesto che sfiora la scientificità, utile a ricostruire legami e affetti, personaggi e attività … il corso della vita. La nascita di un casato e la sua naturale disgregazione, questa volta senza rimpianti perché quelle vite rinate per un istante hanno fatto ridestare altre vite, sommerse nel presente quotidiano, che negano la dispersione annunziata nel precedente post. There is no end, but addition, come chiudeva sempre lo stesso post.

NOTANella foto i fratelli Caruso: in primo piano Antonio (Totò) e a sinistra, tagliato e accosciato, Rosario (Rorò) con in braccio Attilio piccolino e in pantaloncini cortissimi. Se ci fate caso doveva essere un Venerdì Santo sul Calvario, vista la presenza di un confratello di spalle in mantellina nera, di fronte l'aria di ventu.

To be played at maximum volume. 

3 commenti:

  1. Attilio ed io ti abbiamo fornito il materiale: dalle foto, al testo in cui la narrazione è angolata da due diverse prospettive anche se entrambe di ultima generazione rispetto ai protagonisti. Tu ne hai fatto un magnifico metatesto che spero rimanga in memoria per future generazioni interessate al fermo immagine di un tempo passato.

    RispondiElimina
  2. Quando parlo di plati mi ubriaco di energia positiva è allora divento un torrente. Rosalba e Gino hanno saputo regimentarlo e metterlo in vetrina. Mi riconosco in questo commento del compaesano e blogger luigi Mittiga, specie nelle ultime tre righe. È vero, contribuire a costruire un patrimonio di ricordi ai posteri e buona cosa. È bene pure far rivivere affetti, persone, luoghi e cose e tu, trovarti al centro mentre li metti insieme e li racconti. Fare questa ricostruzione vivifica la memoria e riporta in vita persone, luoghi, cose, atti e fatti che ora non esistono più e farli restare scritte ma anche in memoria di chi le legge. Questa è una appagante gratificazione. Perciò un abbraccio affettuoso e assai grato a Rosalba, a Luigi e a voi lettori. Attilio Caruso.

    RispondiElimina
  3. Errata corrige: Luigi. Il tu era invece atti e fatti, il correttore lo
    I ha sintetizzati in un tu incasinando il tutto.. Aggiunta ex-novo: questo racconto, sia nella fase di creazione che in quella di lettura mi regala una serenità e una calma interiore che mi ripaga della fatica rutinaria della quotidianità di pensionato-lavoratore. Attilio Caruso.

    RispondiElimina