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domenica 20 gennaio 2019

The Village [di M. Night Shyamalan, 2004]



Cirella è un paesino di montagna che nacque nel XVII secolo in piena epoca classica. Fin dall’antichità il popolo cirellese andava nelle campagne perché si viveva solo di agricoltura e per piantare gli ortaggi. Seminavano anche il grano per poi trasportarlo al mulino dove aveva inizio la macinazione da cui si ricavava la farina per uso quotidiano. La farina veniva utilizzata anche per fare i dolci nel periodo pasquale. I dolci sono: Le gute e i hiauna. Le gute sono realizzate con il lievito “Madre” con l’aggiunta di uova, zucchero, latte e olio. Invece i hiauna sono realizzati con una base di pasta frolla aromatizzata al limone e con il ripieno di ricotta, uova e zucchero. Tutti i cittadini cirellesi avevano gli animali ad esempio come la mucca da cui ricavavano il latte per fare i formaggi e i caciocavalli. Nelle loro case c’erano due stanze, in una stanza c’era la famiglia e nell’altra c’erano gli animali con i buoi, le capre e le galline. Le loro case erano formate dalla cucina dal focolare e da alcuni bauli che tenevano la biancheria. Per fare gli indumenti si facevano con le fibre tessili tra cui la seta, il cotone e la lana. La seta veniva lavorata dal baco a maggio tra 3 – 4 settimane, quando è nel periodo di metamorfosi produce dei bozzoli. Una volta queste uova venivano messe nel petto delle donne per stare al calduccio, finché non usciva il vermicello che si cibava solo di gelso. Il cotone invece proviene da una pianta e per lavorarlo lo dovevano filare con il fuso e arrotolarlo fino a formare un gomitolo. C’è anche la lana che viene ricavata dagli animali come la pecora che viene sottoposta alla tosatura (una o due volte l’anno), che fornisce filati voluminosi, morbidi e caldi. La tessitura di queste fibre viene effettuata con i telai. La tessitura consiste nell’intrecciare fra loro i fili di ordito e di trama. Il modo in cui si intrecciano i fili viene detta armatura.
Concludo che Cirella è un paese ricco di valori specialmente per le sue bellissime montagne che ci circondano. Cirella è viva e vive in ogni cuore di un cirellese.
Macrì Katya classe III D
Scuola Media Cirella

Testo presentato alla Seconda Edizione del Premio Letterario "Ernesto Gliozzi", 2018

1 commento:

  1. Filastrocca scioglilingua e maliziosa: Fuiendu cuttuni cojiendu, nginocchiuni cojiendu cuttuni

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