Cirella è un paesino di montagna che nacque nel XVII secolo in piena
epoca classica. Fin dall’antichità il popolo cirellese andava nelle campagne
perché si viveva solo di agricoltura e per piantare gli ortaggi. Seminavano
anche il grano per poi trasportarlo al mulino dove aveva inizio la macinazione
da cui si ricavava la farina per uso quotidiano. La farina veniva utilizzata anche
per fare i dolci nel periodo pasquale. I dolci sono: Le gute e i hiauna. Le
gute sono realizzate con il lievito “Madre” con l’aggiunta di uova, zucchero,
latte e olio. Invece i hiauna sono realizzati con una base di pasta frolla
aromatizzata al limone e con il ripieno di ricotta, uova e zucchero. Tutti i
cittadini cirellesi avevano gli animali ad esempio come la mucca da cui
ricavavano il latte per fare i formaggi e i caciocavalli. Nelle loro case
c’erano due stanze, in una stanza c’era la famiglia e nell’altra c’erano gli
animali con i buoi, le capre e le galline. Le loro case erano formate dalla
cucina dal focolare e da alcuni bauli che tenevano la biancheria. Per fare gli
indumenti si facevano con le fibre tessili tra cui la seta, il cotone e la
lana. La seta veniva lavorata dal baco a maggio tra 3 – 4 settimane, quando è
nel periodo di metamorfosi produce dei bozzoli. Una volta queste uova venivano
messe nel petto delle donne per stare al calduccio, finché non usciva il
vermicello che si cibava solo di gelso. Il cotone invece proviene da una pianta
e per lavorarlo lo dovevano filare con il fuso e arrotolarlo fino a formare un
gomitolo. C’è anche la lana che viene ricavata dagli animali come la pecora che
viene sottoposta alla tosatura (una o due volte l’anno), che fornisce filati
voluminosi, morbidi e caldi. La tessitura di queste fibre viene effettuata con
i telai. La tessitura consiste nell’intrecciare fra loro i fili di ordito e di
trama. Il modo in cui si intrecciano i fili viene detta armatura.
Concludo che Cirella è un paese ricco di valori specialmente per le sue
bellissime montagne che ci circondano. Cirella è viva e vive in ogni cuore di
un cirellese.
Macrì Katya classe III D
Scuola Media Cirella
Testo presentato alla Seconda Edizione del Premio Letterario "Ernesto Gliozzi", 2018
Filastrocca scioglilingua e maliziosa: Fuiendu cuttuni cojiendu, nginocchiuni cojiendu cuttuni
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