E' una vecchia storia,
ripetutasi infinite volte.
“Detesto il mattino è la parte
peggiore del giorno”. Questo sta pensando Cicciu Stalteri, platiotu, di
condizione pecoraro. Quel primo pensiero
viene istantaneamente dimenticato perché si chiede: “Comu rrivai ccà?”. E' appena uscito da una umida cella e sta percorrendo, sotto una flebile luce, il lungo
sotterraneo della Darsena dove è recluso da giorni. Lo scorta una
guardia consumata, che, a forza di vivere in quei sotterranei per la maggior
parte della giornata, sta perdendo la vista come una talpa. Fatti un numero
considerevole di gradoni in pietra si accorge che ad attenderlo, libera, si stende una
gioiosa mattina di maggio, che filtra dagli alti finestroni protetti da enormi
grate in ferro. Ed il pensiero vola alla verde, ricca di erba grassa,
collina d’Acone dove era solito, fin da quando aveva compiuto gli otto anni,
far pascolare gli animali della ricca famiglia Furore. Ora di anni ne ha …
questo non lo sa più neanche lui, essendosi annebbiata la mente da che è rinchiuso a Napoli, come non conosce il motivo per cui è stato portato
fuori dalla cella dove è segregato. Arrivato
davanti una porta in legno massiccio viene sciolto dalle catene che gli tengono
legati i polsi ed i piedi. Oltrepassata, gli è fatto cenno di avvicinarsi ad un rozzo tavolo dietro cui si trovano un camuso signore in redingote e due militari in forza nella Darsena.
Regno delle Due
Sicilie
Oggi lì ventotto maggio milleottocentotrentotto in …
Regnante Ferdinando secondo per la Grazia di Dio Re del
Regno delle Due Sicilie
Innanzi di Noi Francesco Mele del fu Gennaro Pubblico Notaio
di questo Comune e Provincia di Napoli di studio in strada de Tribunali n. 214
e delli qui sottoscritti testimoni godenti dei diritti civili d’età maggiore
venti compiuti
Si è presentato Francesco Staltere figlio del fu Antonio di
anni 45 circa di condizione Pecoraro marito di Caterina Portolesi Nativo di
Platì in provincia di Calabria Ultra prima detenuto nelle forze della Darsena e
d’ivi domiciliato e avendone ottenuto dal Grande Ammiraglio Marchese Don Giuseppe
De Blasio Ispettore … de navi alieni e della Real Marina del dì ventidue maggio
corrente anno sotto al numero 1193 sciolto da vincoli e catene e posto in luogo
di libertà di età maggiore e cognito ai sottoscritti testimoni i quali
l’attestano a norma della legge il quale han dichiarato che avendo inteso la
disposizione della Donzella Nubile Anna Stalteri di anni venti sua figlia e
alla detta Caterina Portolese, nativa di Platì ivi domiciliata con detta sua
madre di volersi unire in matrimonio con Giuseppe Carbone di anni venti
compiuti Pecoraro privo dell’avo paterno figlio del fu Pasquale nativo di Platì
ivi domiciliato e conoscendo gli ottimi costumi del medesimo intende apprestare
il suo libero consenso acciò detta sua figlia possa liberamente contrarre
l’accennato matrimonio con esso Giuseppe Carbone il tutto in conformità delle
leggi viggenti e del sacro Concilio di Trento. Dichiarando … che detta sua
figlia sino alla presente giornata non è maritata né tien verun voto fatto non
è stata religiosa professa né tiene verun grado di parentela né ramo di tutela
consanguineità o affinità anche in linea di adozione giusti gli articoli
167,168,169 contemplati nella prima parte del codice civile con detto Giuseppe
Carbone sottomettendosi a ciò che prevedono le leggi per la falsa assertiva quale
atto letto da me Notaio ad esso Costituito ed ai testimoni fatto peraltro ad
alta ed intellegibile voce continente un consenso per matrimonio
Fatto letto e pubblicato in questo Comune e Provincia di
Napoli oggi questo giorno sudetto Bagno della Darsena sito come sopra indove il
presente atto dietro lettura fattane da me sottoscritto da noi Notaio e
testimoni sottoscritti Signori D. Gabriele Durante figlio del fu Tiberio
Sergente del Reggimento della Real Marina, nativo di Napoli domiciliato Rua
Catalana numero venti e Giuseppe Mangano figlio del fu Santo Caporale del
Reggimento della Real Marina Nativo di Napoli domiciliato strada San Matteo n.
18 e richiesto al detto detenuto Francesco Staltere il medesimo ha dichiarato
di non sapere scrivere e rilasciatelo pel
matrimonio di detta sua figlia.
Gabriele Durante
Giuseppe Mangano
Francesco Mele
Napoli 20 Maggio 1838
- Nella foto, una concessione degli eredi Mimì, "Colonnello" Fera, il sito Santa Pulinara, oggi Tuppuiancu, come appariva agli inizi degli anni '60 del secolo scorso.
- I puntini di sospensioni si riferiscono alle parti illeggibili dato il carattere frettoloso con cui è stato redatto l'atto notarile.
- Il Maestro Morricone quando entra in un testo, la fa da padrone!
Francesco Staltari era nato il 23 settembre del 1790 figlio di Antonio Staltari e Anna Cusenza. Suo padrino di battesimo risulta essere stato Domenico Trimboli.
RispondiEliminaFrancesco rimane orfano di padre all’età di due anni. Anche la madre è deceduta da un anno quando a venti anni, nel 1810, si sposa con Caterina Portulise di anni 18 figlia di Domenico Portulise e Margherita Cua. Anche Caterina è orfana di padre.
Tutti i dati anagrafici sono certificati da Stefano Arciprete Oliva.
Poiché Francesco, pecoraio, è minorenne e non ha più né genitori, né avi in vita, il consiglio di famiglia, composto da due zii paterni, due fratelli ed una sorella maggiori e dalle tre sorelle della madre, dà il consenso al matrimonio. Al rito civile presieduto dal sindaco, Domenico Zappia, sono presenti quali testimoni: Rosario Zappia, 31 anni, dottore fisico; Fracesco Gliozzi, 31 anni,civile; Domenico Zappia, 65 anni, sacerdote; Paolo Zappia, 55 anni, civile.
Francesco e Caterina avranno Anna (1815), Domenico (1819) ed Elisabetta (1824)
Anna, dunque, vuole sposare Giuseppe Carbone, pecoraio, nato il 20/08/1809, da Pasquale Carbone e Rosa Romeo. Il certificato di nascita di Giuseppe è emesso dalla Chiesa, come in tutti i casi in cui il relativo registro comunale è assente o carente, nella persona del Vicario Foraneo Giosafatto Furore.
Anna non può sposarsi senza il consenso paterno e quindi una richiesta di atto notorio deve essere stata inviata poiché il documento viene messo agli atti.
Il giorno 18 giugno 1838, Anna e Giuseppe, avendo adempiuto alle leggi civili, “vengono congiunti in matrimonio secondo le forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento”, testimoni sono Don Fortunato Furore e Rosario Bartone.