22 Ottobre (1951). Per grazia di Dio siamo ancora vive e
nella nostra casa! Il Signore sia sempre benedetto e ringraziato! Le vicende di
questi giorni rimarranno indelebili nel nostro cuore e nella nostra memoria.
Che scene terribili! veramente apocalittiche! Come descrivere la storia di
questi giorni? La notte più tremenda della vita nostra e dell`intero paese fu
certamente la notte tra il 17 e il 18. Il fiume poco dopo la mezzanotte ha
rotto il ponte, il fortino e gli argini, verso l'una sono cominciate a crollare
le prime case, invase dalla furia dell`acqua. All`una meno cinque di notte un
tremendo boato, un guizzo nel cielo e fiamme sulla montagna. La fine per noi!
Le montagne sono letteralmente aperte, mandando fuori colonne d'acqua e di
fuoco. Alle 3 e mezza del mattino sentiamo gridare: “Disgrazia amara!
Cristiani, fuggite! Il fiume viene fuori! Impazzite dalla paura scappiamo anche
noi, per strada non si capiva più niente. La pioggia seguitava a cadere furiosa
e insistente. Il fiume passava sopra il ponte (io sono andata a vederlo con la
signora Fera), la gente scappava con materassi, masserizie, letti ... Chi correva,
chi chiamava, chi piangeva. I bambini erano i più spaventati. Di corsa andammo
in chiesa, dove tanta gente pregava e piangeva. L’arciprete uscì subito per
celebrare la Messa, durante la quale un rumore fortissimo e un urlo ci fece
capire che la gente di fuori inutilmente cercava rifugio: era crollata un’altra
casa. Quella Messa ci è sembrata eterna, tanta era la paura di vedere da un momento
all’altro l'acqua in chiesa. Uscite di Messa andammo dalla Sig. Fera e
cominciammo a portar via qualche cosa da casa nostra, ma vedemmo che anche lì non
era sicura perché il fiume minacciava tutta la strada, abbiamo chiamato
l’autista Perri Antonio e abbiamo caricato il suo camion e siamo andate a casa
del Sig. Mittiga, la prima casa del paese. Ci siamo fermate li cosi bagnate
come eravamo e così abbiamo passato la notte, ma il pensiero era a casa dove
avevamo lasciato Gesù Sacramentato. Al mattino presto Sr. M. Giovanna ed io
siamo subito andate a vedere la casa, ancora era in piedi, ma tutta circondata
d’acqua. Che pena! Gesù è là dentro. La sera del 19, l`Arciprete, approfittando
di un momento in cui l`acqua aveva voltato dall'altra parte, venne di corsa e
portò via Gesù ... Con queste pene ed ansie siamo state per 4 giorni fuori casa
ed oggi 22 ottobre 1951 è ritornato Gesù nella nostra Cappellina! Che
commozione! Tutte piangevano di riconoscenza! Questa sera ritorniamo anche noi
a dormire nel nostro letto, dopo aver dormito per 5 notti in 4 su tre reti per
terra. Due ragazze: Gina Giunta e Anna Violi dormono con noi.
Suor Saveria Verducci
Testo e foto tratto da PER PLATI’ UNA PROVVIDENZA LUNGA
SESSANT’ANNI delle suore dell’asilo di Platì, curato da Antonio Callipari, Arti
Grafiche Edizioni, 2008
Nota. Seppur poco letteraria questa è una rappresentazione
abbastanza realista di quel tragico evento di sessant’otto anni fa’ e di questo
ringraziamo oggi suor Saveria e per l’opera svolta in paese dalle sue
consorelle per circa sessanta anni.
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