La mia
Platì
“Una proposta:
facciamo il punto quarant’anni dopo l’alluvione”
di FRANCESCO
CATANZARITI
Il caso Platì tiene ancora banco. La ragione, fondata
e legittima, del particolare interesse della stampa questa volta va ricercata
nella mancata presentazione di liste di candidati per il rinnovo del Consiglio
Comunale. Le spiegazioni di questo fatto eccezionale e preoccupante, ma non
nuovo in Calabria, sono state diverse. Si è parlato di degrado, di protesta, ma
fondamentalmente di mafia. Sarà stato per colpa del caldo opprimente e pesante
di questa torrida estate, sarà stato per la solita pigrizia politico-culturale,
ma bisogna constatare, con amarezza e tormento, che non è stata fatta un
analisi approfondita, seria e rigorosa della cosa. Eppure questo sarebbe stato
opportuno e doveroso da parte particolarmente dei politici, tutti. Il caso
Platì è un pericoloso campanello d' allarme per la democrazia, per le istituzioni
democratiche e politiche. Può essere il sintomo grave di processi in marcia
verso fenomeni di degrado politico, d'imbarbarimento, di insanabili lacerazioni
del tessuto democratico e politico italiano. E indiscutibile per intanto che si
è in presenza di una grave sconfitta dei partiti politici tutti, della sinistra
e delle forze progressiste in primo luogo. Da questo pasticciaccio, confuso e
contorto, non si esce manovrando, coscientemente o meno, gli strumenti della spettacolarizzazione
e della strumentalizzazione. Ma neanche vestendo panni donchisciotteschi.
Ecco perché in questo contesto non mi convincono
alcune uscite estemporanee. Sono venuto a conoscenza della disponibilità annunciata da Vito Rubini,
segretario provinciale del PRI di Teramo, a presentarsi candidato alle
selezioni amministrative di Platì. Non conosco le motivazioni specifiche che
stanno alla base di questa decisione.
Le immagino e le deduco dall'influenza emotiva che
avranno potuto esercitare certe rappresentazioni date dai mass-media. Apprezzo
per le nobili intenzioni, ma non condivido una decisione, che non mi pare, al
di là della emotività, sia sostenuta da giusti e seri intenti, tali da
contribuire a dare un adeguato contributo a far uscire questo piccolo paese
dalla grave e drammatica situazione in cui è venuto a trovarsi. E’ fuori strada
il signor Rubini se crede che il problema di Platì e di tanti altri comuni dell’ Aspromonte
e della Calabria, sia da ricercare nella rinascita di ruoli dei grandi
giustizieri. Per evitare equivoci chiarisco che non penso siano questi i
proposti che sono alla base dei proponimenti della sua disponibilità. Non
sarei sincero se non dicessi che questa componente in parte ci può essere; e se
fosse vera globalmente l’idea che Rubini si sarà potuta fare della Calabria e di Platì,
particolarmente, attraverso l'immagine deformata che dà l’informazione
spettacolo, non ci scandalizzeremo più di tanto e non la disapproveremo per
amor di patria e gelosie di campanile. Anzi saluteremo con grande entusiasmo e
compiacimento un contributo da un cittadino proveniente da una città che ha grande
esperienza in materia, essendo stata in epoca sveva, come i libri ci ricordano,
residenza del gran giustiziere d’Abruzzo.
Ma non
è, quello di Platì, problema di giustiziere; né tanto meno di occupazione
militare, come, con una disinvoltura ai limiti della serietà e della
responsabilità, qualche volta si sostiene. Non è il tempo dell'audace
“occupazione di Fiume”, come nel '18 tentò con coraggio e sprezzo del pericolo
il Grande ed illustre D'Annunzio, spirito inquieto, figlio, anche Egli, come il
nostro, di quella Terra, “forte e gentile d'Abruzzo.
L'aspirante candidato a consigliere comunale di Platì
ha già registrato una risposta dal Vice-presidente della Giunta Regionale della Calabria, ed assessore
regionale agli Enti Locali, Guido Rhodio, della DC. Anche Rhodio dichiara la
sua disponibilità a partecipare, o a capeggiare, una lista civica “di persone
meritevoli di ogni fede politica non solo per dimostrare che la società civile
calabrese è in grado di colmare inammissibili vuoti istituzionali, politici e
democratici, ma per dare forza e coraggio a tanta gente onesta e pulita che a
Platì e in Calabria si oppone e resiste, in varie forme, ai disegni criminali e
malavitosi”. (continua)
IL
GIORNALE DI CALABRIA QUOTIDIANO REGIONALE D’INFORMAZIONE -Anno XXIX – N. 208 Sabato 28 settembre 1991
continua qui:
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