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lunedì 22 aprile 2019

Il vizio della speranza [di Edoardo De Angelis 2018]



La mia Platì
“Una proposta: facciamo il punto quarant’anni dopo l’alluvione”

di FRANCESCO CATANZARITI

Il caso Platì tiene ancora banco. La ragione, fondata e legittima, del particolare interesse della stampa questa volta va ricercata nella mancata presentazione di liste di candidati per il rinnovo del Consiglio Comunale. Le spiegazioni di questo fatto eccezionale e preoccupante, ma non nuovo in Calabria, sono state diverse. Si è parlato di degrado, di protesta, ma fondamentalmente di mafia. Sarà stato per colpa del caldo opprimente e pesante di questa torrida estate, sarà stato per la solita pigrizia politico-culturale, ma bisogna constatare, con amarezza e tormento, che non è stata fatta un analisi approfondita, seria e rigorosa della cosa. Eppure questo sarebbe stato opportuno e doveroso da parte particolarmente dei politici, tutti. Il caso Platì è un pericoloso campanello d' allarme per la democrazia, per le istituzioni democratiche e politiche. Può essere il sintomo grave di processi in marcia verso fenomeni di degrado politico, d'imbarbarimento, di insanabili lacerazioni del tessuto democratico e politico italiano. E indiscutibile per intanto che si è in presenza di una grave sconfitta dei partiti politici tutti, della sinistra e delle forze progressiste in primo luogo. Da questo pasticciaccio, confuso e contorto, non si esce manovrando, coscientemente o meno, gli strumenti della spettacolarizzazione e della strumentalizzazione. Ma neanche vestendo panni donchisciotteschi.
Ecco perché in questo contesto non mi convincono alcune uscite estemporanee. Sono venuto a conoscenza della disponibilità annunciata da Vito Rubini, segretario provinciale del PRI di Teramo, a presentarsi candidato alle selezioni amministrative di Platì. Non conosco le motivazioni specifiche che stanno alla base di questa decisione.
Le immagino e le deduco dall'influenza emotiva che avranno potuto esercitare certe rappresentazioni date dai mass-media. Apprezzo per le nobili intenzioni, ma non condivido una decisione, che non mi pare, al di là della emotività, sia sostenuta da giusti e seri intenti, tali da contribuire a dare un adeguato contributo a far uscire questo piccolo paese dalla grave e drammatica situazione in cui è venuto a trovarsi. E’ fuori strada il signor Rubini se crede che il problema di Platì e di tanti altri comuni dell’ Aspromonte e della Calabria, sia da ricercare nella rinascita di ruoli dei grandi giustizieri. Per evitare equivoci chiarisco che non penso siano questi i proposti che sono alla base dei proponimenti della sua disponibilità. Non sarei sincero se non dicessi che questa componente in parte ci può essere; e se fosse vera globalmente l’idea che Rubini si sarà potuta fare della Calabria e di Platì, particolarmente, attraverso l'immagine deformata che dà l’informazione spettacolo, non ci scandalizzeremo più di tanto e non la disapproveremo per amor di patria e gelosie di campanile. Anzi saluteremo con grande entusiasmo e compiacimento un contributo da un cittadino proveniente da una città che ha grande esperienza in materia, essendo stata in epoca sveva, come i libri ci ricordano, residenza del gran giustiziere d’Abruzzo.
Ma non è, quello di Platì, problema di giustiziere; né tanto meno di occupazione militare, come, con una disinvoltura ai limiti della serietà e della responsabilità, qualche volta si sostiene. Non è il tempo dell'audace “occupazione di Fiume”, come nel '18 tentò con coraggio e sprezzo del pericolo il Grande ed illustre D'Annunzio, spirito inquieto, figlio, anche Egli, come il nostro, di quella Terra, “forte e gentile d'Abruzzo.
L'aspirante candidato a consigliere comunale di Platì ha già registrato una risposta dal Vice-presidente della Giunta Regionale della Calabria, ed assessore regionale agli Enti Locali, Guido Rhodio, della DC. Anche Rhodio dichiara la sua disponibilità a partecipare, o a capeggiare, una lista civica “di persone meritevoli di ogni fede politica non solo per dimostrare che la società civile calabrese è in grado di colmare inammissibili vuoti istituzionali, politici e democratici, ma per dare forza e coraggio a tanta gente onesta e pulita che a Platì e in Calabria si oppone e resiste, in varie forme, ai disegni criminali e malavitosi”. (continua)

 Testo e foto:
IL GIORNALE DI CALABRIA  QUOTIDIANO REGIONALE D’INFORMAZIONE  -Anno XXIX – N. 208 Sabato 28 settembre 1991



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