Essendo
nato in questo tormentato centro aspromontano, di cui, per tanti anni, sono
stato Sindaco, credo, di essere interprete fedele se dichiaro che la
disponibilità di Rhodio ad essere consigliere comunale è motivo di onore e di
forte compiacimento per la gente della mia Platì.
La disponibilità di Rhodio trova largo consenso non
solo per l'umiltà che la caratterizza, ma anche per la motivazione che rientra
nella linea dell'opera di servizio.
Il tumore non si cura con l'aspirina.
Il problema di Platì, e di tanta altra parte della
Calabria, più che dare, comunque e solamente, un consiglio comunale, è bensì
più arduo e complesso. Non è un problema di paura o di mafia, secondo me, la
causa della mancata presentazione delle liste di candidati al Consiglio
Comunale o comunque non è solo questo e non sta in questo tutta la verità.
Sarebbe contradittorio, se così fosse, con quanto si sostiene, non solo negli
ambienti della Liga dei Lumbard circa il fatto che la criminalità mafiosa ed
organizzata è fortemente interessata ad entrare direttamente, o con personaggi
di comodo, nelle istituzioni per una gestione finalizzata agli affari. Non si
capirebbe - in una realtà di assoluto dominio monopolistico, come si sostiene e
come si evincerebbe dalla diserzione quasi compatta dal voto - questa eccezione
e deroga.
D'altronde, non essendo nata nel 1991, la mafia o la
'ndrangheta, non si capirebbe perché nel passato non ha impedito, né condizionato
in maniera determinante la vita e le decisioni delle forze politiche.
Vorrei a questo proposito ricordare, perché ritengo
sia molto significativo, la grande e sofferta vittoria amministrativa di una
larga ed unitaria concentrazione popolare (comunisti, socialisti, e forze
progressiste...), sotto il simbolo della Spiga, nell’immediata dopoguerra. Alla
testa di questa formazione, troviamo due illustri personaggi: U Massaru Peppi
(il maresciallo dei carabinieri, Giuseppe Delfino, che si era tanto distinto
nella lotta contro la criminalità e che realizzò il primo blitz in occasione
del Summit di Polsi) ed il giovane, allora, Francesco Prestia (trucidato
assieme alla moglie, alcuni anni or sono, certamente, e contrariamente a quanto
a volte si cerca di far trasparire a sostegno, di assurdi e sinistri teoremi,
non per motivi di mafia, né tanto meno per motivi attinenti a questioni
politiche o amministrative). Il primo è stato eletto Sindaco ed il secondo
vicesindaco e successivamente, e per lungo tempo, è stato Primo cittadino. (continua)
Francesco Catanzariti
Foto e testo:
IL GIORNALE DI CALABRIA QUOTIDIANO REGIONALE D’INFORMAZIONE - Anno XXIX –
N. 208 Sabato 28 settembre 1991
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