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mercoledì 21 novembre 2018

Il cantico dei cantici [di Rouben Mamoulian, 1933]



Alla fine è andata come è andata. A distanza di anni e dopo aver letto queste due esortazioni all’amore, richiama il Tolstoj della Felicità domestica, mi viene da domandarmi: e se quel 7 aprile 1940 invece di Monsignor Minniti fosse stato eletto parroco Ernesto Gliozzi il vecchio che ne sarebbe stato della vita spirituale di Platì? Ma anche della sua vita pubblica! Sembrano domande inutili ma i parroci non sono tutti uguali ed a beneficiarne sono stati i casignanisi, che tutto hanno messo a tacere.




Ha fatto bene, Misaele – (permetti che ti chiami così, come al tempo dell’opere sacre). Hai fatto bene a lasciare da parte il rotolo di papiro, dove si parla delle profezie e di Daniele, e prendere in mano il Cantico dei Cantici di Salomone. Hai fatto bene!
Hai trovato in esso una splendida epoca di amore in cui le frasi più tenere e vezzose , servono a descrivere l’idilio di quella Sposa Divina, l’imeneo intessuto di tenerezze caste, di soavi accenti ispirati – quali si addicono al Divino Sposo della Chiesa …
Oh non mi vengano a blaterare i satannici versi, Cruciato Martire tu cuci i plepli dell’irsuto poeta “tu di mestizia l’aere contamini”.
Non credere loro, Misaele e continua a leggere il Cantico dei Cantici, mentre una voce a te vicina, calda, tenera, soave ti va ripetendo (…?)
E non solamente la sposa dei cantici è da ammirarsi nella Sacra Bibbia! Ci sono altre donne degne di attenzione. Che dire di Rachele, per cui tanto fé – come dice Dante – induce il forte nell’amore? E l’industriosa Rebecca?  E la fedele Sara, assennata? Tutte, tutte queste sante donne ti saprà ricopiare la tua fedele e costante Paola, e , in obbedienza al comandamento divino, appresserà alle labbra il nappo del piacere – l’unico refrigerio acconsentito quaggiù ai figliuoli degli uomini
Essa è l’angelo della nuova famiglia che ste per formare. Da te e dalla tua compagna tanto, tanto la patria aspetta e la Chiesa.
Amatevi: quel dolce Cristo che a Cana benedì le nozze vi ripete sempre:
crescete e moltiplicatevi
cristo duo in carne una
quod Deus coniunxit, homo non separet
E sillaba di Dio non si cancella.
Andate = Vi benedico di nuovo.
Casignana 1 Settembre 1946
Misaele : lo sposo : Borgiu Ost
E Paola Stipo la sposa

Vi è un angelo nella famiglia che rende con una misteriosa grazia di dolcezza e di amore il compito dei doveri meno aridi, i dolori meno amari. L’angelo della famiglia è la donna. A quest’angelo si rivolgeva l’infelice poeta di Recanati quando diceva: Donne, da voi non poco la patria aspetta.
Voi nel santuario della famiglia educherete con mano assidua le giovani piante - i figli – di cui i fiori saranno la speranza, i frutti, del vostro tardo avvenire. Vi siano d’esempio le nostre mamme buone, le nostre mamme benedette che rispecchiavano sì le virtù delle sante donne dell’evangelo. Erano cioè fedeli e caste, amabili e prudenti e gravi; erano erudite nelle celesti dottrine, feconde nel lavoro, disciplinate in casa, in una parola: venerabili.
Intanto, oggi, due cuori si uniscono; oggi in qualità di sacerdote, ho comandato che questi cuori si amassero ed essi, coi palpiti più accelerati, sono qui per dirmi che sono pronti a mantenere la promessa. Salvete, o sposi. Da parte mia ho tre regali da porgervi: un saluto col cuore, un plauso con l’anima, ed un consiglio con la mente serena = Il saluto è che nella vita vi sorrida sempre l’amore, come in questo giorno solenne, e che sia dolce come il miele d’Ibla, sereno come una melodia, costante come il sole. = Il plauso è che questo amore trionfale percorra le vie della vita più lunga sotto la pioggia di rose che cadano lentamente sopra le vostre teste sempre giovani = Il consiglio è di educare le future pianticelle secondo il codice di Cristo. Ho detto. Salvete.
Casignana 8 – 9 – 1946
Naruno  - Macrì
CURIA VESCOVILE
DI
GERACE
                                                      Gerace, lì 7 – 4 – 1940


Caro Ernesto,
ti comunico l’esito del concorso che ha fruttato la nomina dell’Arciprete Minniti.
Arcipr. Ernesto Gliozzi          punti     38/48
Arcipr. Minniti Giuseppe                    44/48
Sac. Gliozzi Francesco                        38/48
Sac. Gliozzi Ernesto                            42/48

Come vedi l’approvazione vi è stata per tutti, ma la maggioranza è stata per Minniti.
Saluti cordiali.
Can. Oppedisano

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3 commenti:

  1. dopo "va ripetendo" c'è scritto: Osculetur me osculo oris sui, “mi baci con il bacio (della sua bocca)... il resto". Il primo verso del Cantico dei cantici. Leggo in un blog di messa in latino: - San Gerolamo consigliava a Leta di farlo leggere alla figlia Paola per ultimo, dato che “se lo leggesse subito da principio non riuscendo a scorgere sotto quelle espressioni carnali l’epitalamio delle nozze spirituali, ne resterebbe ferita”

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  2. ah, don Ernesto lo traduce con "Baciami, baciami diletto mio" cancellando poi diletto mio e scrivendo sopra "il resto".

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  3. Certo che solo la Chiesa poteva far passare un cantico così erotico come una dichiarazione di amore fra se stessa ed il Divino sposo, ma d'altronde la il legame fra misticismo ed erotismo è molto forte. A S.Giovanni Rotondo avevano affisso delle frasi di padre Pio che potevano dovevano essere mistiche ma grondavano carnalità.

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