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mercoledì 3 maggio 2017

Acque del Sud - 1972. Il Ritorno del Ciancio



29 dicembre 1972
Oggetto: Argini sul torrente Ciancio in agro di Platì: ESPOSTO
AL G E N I O  C I V I L E
ufficio di REGGIO CALABRIA
Le recenti abbondanti piogge che si sono abbattuta con violenza nei giorni 23 e 24 corr. sulla zona di Platì, causando danni e pericolo d'inondazione del centro abitato, hanno risollevato uno dei tanti problemi finora insoluti, che, però, riguarda in modo particolare cd. spett. Ufficio.
In seguito alle alluvioni dei 1951 e '53 furono eretti argini di contenimento e di difesa di questo centro abitato, con opere connesse, su ambedue le sponde del torrente Ciancio, che l'attraversa.
Con l’occasione delle recenti piogge si son potuti constatare i benefici di dette opere, ma sono risultate altresì evidenti le deficienze ed il bisogno di completamento delle medesime.
Detti argini, infatti, a valle del ponte di Platì sul Ciancio furono protratti ininterrottamente su ambedue le sponde fino alla confluenza col torrente Sanello, mentre a monte essi, inspiegabilmente, furono eretti soltanto su un breve tratto della sponda destra e furono addirittura ignorati, sulla sinistra, nel tratto dalle prime abitazioni del rione Ariella a venir giù fino al contrafforte roccioso che fa da spalliera a tutto l'abitato.
Proprio in tali tratti si seno verificati in questi giorni gravi danni e pericoli di frane e di inondazione dell'abitato.
E' accaduto, infatti, che il letto del torrente, sollevato dai detriti convogliati dalla acqua piovana, si è portato a livello della strada che raggiunge il rione predetto e da tale sbocco le acque avrebbero avuto ragione su un notevole tronco dell'abitato, se la popolazione, avvertita in tempo il pericolo, non fosse corsa ai ripari.
Su quel tratto, poi, che è il limite della contrada “Rocca”, le acque del torrente hanno continuato indisturbate la loro opera di erosione iniziata nel 1951, causando notevoli cedimenti del terreno soprastante e creando il pericolo che UNA FRANA DI COLOSSALI PROPORZIONI POSSA OCCLUDERE IL FLUSSO DELLE ACQUE, DIROTTANDOLE SU TUTTO L' ABITATO, il che sarebbe causa della sua inondazione e quasi totale distruzione.
Lo scrivente, che è proprietario (per sé e per la sorella Gliozzi Iolanda, di cui è procuratore) di un piccolo appezzamento di terreno in tale zona, ha in mano un decreto del Prefetto di Reggio Calabria (n.38/5 - div. 4 - del 31 genn.1962), con cui si autorizza, in favore del Consorzio di Bonifica del versante calabro ionico meridionale, l’occupazione temporanea di detto suolo per lavori di conservazione del suolo nel bacino del Careri, lavori che mai, però furono eseguiti.
Né ha avuto la possibilità di incontrare il Funzionario inviato con apprezzata sollecitudine da cd. Ufficio in questa recente occasione, onde pregarlo di prendere in considerazione quanto ora si espone.
Il sottoscritto, pertanto, prega dì voler provvedere ad un nuovo sopralluogo e chiede di essere sentito al più presto da cd. Ufficio nel riesame che, insieme con tutti gli altri cittadini interessati, si vorrà fare dalla situazione, per l'adozione degli opportuni improrogabili provvedimenti.
Per quanto lo interessa personalmente; CHIEDE che VENGA OGGETTIVAMENTE ESAMINATA LA NECESSITA' DI COMPLETARE L’ARGINE SINISTRO DEL TORRENTE CIANCIO IN CORRIPONDENZA DELLA CONTRADA "ROCCA" in AGRO DI PLATI'.
Con osservanza.                                         Gliozzi Francesco


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