"Dire che non era di Platì è facile, difficile stabilire la provenienza"
Devo il suggerimento e la scoperta dell'atto di matrimonio in seconde nozze del dottor Vincenzo Papalia e la gentildonna Leocani Teresita Annita di Staiti alla solerzia di don Michelino Papalia.
ANNO
1890
COMUNE DI STAITI
PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
REGISTRO DELLE
PUBBLICAZIONI DI MATRIMONIO
L’anno milleottocentonovanta,
addì ventitre, di Febbraio
a ore pomeridiane sei e minuti venti, nella Casa Comunale
Avanti di me Margariti Antonino
assessore anziano
funzionante da Sindaco per
mancanza di titolare
Uffiziale dello Stato Civile del Comune di Staiti
È comparso Vincenzo Domenico
Papalia, di anni quarantre, dottor fisico
residente in Platì, figlio di Francesco,
di anni ------------ possidente,
residente in Platì, figlio
della fu Frascà Teresa servile,
residente in vita in Platì
E Leocani Teresita Annita
di anni ventotto gentildonna,
residente in Staiti, figlia del fu Giuseppe,
di anni ----------- farmacista,
residente in vita in Staiti, figlia
di Vitale Candida gentildonna
residente in Staiti
i quali mi hanno richiesto di
fare pubblicazioni pel matrimonio che in questo uffizio
intendono celebrare essi
sposi Papalia Vincenzo Domenico e Leocani
Teresita Annita
e mi hanno dichiarato lo
sposo essere nato in Platì, la sposa
in
Staiti, aver avuto essi sposi da un anno ad oggi la
residenza nel
Comune di Platì lo sposo e in
Staiti la sposa, non avere
Padre ne madre adottivi, non ostare al loro matrimonio alcun
impedimento di parentela
E affinità, ne altro impedimento stabilito dalla legge.
Queste dichiarazioni sono state confermate con giuramento prestato
nelle forme legali da
Spadaro Antonino, di anni quaranta calzolaio e da
Papalia Giuseppe, di anni trentacinque bettoliere,
residenti in questo Comune, testimoni presenti all’atto. Esaminati i
documenti presentatimi
e che muniti dal mio visto, inserisco nel volume degli allegati a
questo registro, dichiaro che
le pubblicazioni si faranno in Staiti
e in Platì.
I documenti sono: la copia degli
atti di nascita degli sposi, rilasciati dallo
uffizio dello Stato Civile di
Platì e da questo uffizio in data di
oggi. Si è pure presentato l’atto
di morte della fu Signora
Cufari Filomena prima moglie
dello sposo per provare
La sua vedovanza.
Letto il presente atto a tutti
gli intervenuti essi si sono
Meco sottoscritti. Dottor
Vincenzo Paplia, Leocani Teresita
Spadaro Antonino, Papalia
Giuseppe.
L’Uffiziale dello Stato Civile
A. Margariti
Numero 3
Papalia Vincenzo
Leocani Teresita Annita
Oggi ventitre Febbraio
milleottocento
novanta, giorno di Domenica,
è stato
affisso alla porta di questa Casa comunale la prima
pubblicazione relativa all’atto qui contro inserito
L’Uffiziale dello Stato Civile
A. Margariti
Oggi due Marzo
Milleottocento novanta,
giorno di
Domenica, è stato affisso sulla porta di questa Casa
comunale la seconda pubblicazione
relativa all’atto qui contro inserito. La prima pubblicazione rimase
continuamente affissa fino a questo giorno.
L’Uffiziale dello Stato Civile
A. Margariti
La presente pubblicazione fino al giorno di oggi
cinque marzo milleottocento
novanta, e così per tre
giorni, è stato
continuamente affisso alla porta di questa Casa comunale
L’Uffiziale dello Stato Civile
A. Margariti
REGISTO
DEGLI
ATTI DI MATRIMONIO
L’anno mille ottocentonovanta,
addì dieci di aprile ore
Pomeridiane sette e minuti trenta
nella casa posta via
Piazza al numero senza.
Avendo la Signorina Leocani
Teresita Annita col mezzo di
Certificato del medico Alberti
Francesco irsin data di oggi giustificato
Che per effetto d’influenza è a
lei apertamente
impedito recarsi nella Casa
comunale per celebrare
il matrimonio, io Margariti
Antonino assessore anziano
funzionante da Sindaco per l’assenza
del titolare, col
mio Segretario Signor Leocani
Vincenzo mi sono trasferito
in questa casa ove ho trovato 1°
Papalia Vincenzo
Domenico, di anni quarantadue di
professione medico
Chirurgo, nato a Platì, residente
in Platì, figlio di
Francesco residente in Platì e
della fu Frascà Teresa
residente in Platì in vita: 2°
Leocani Teresita Annita,
di anni ventotto, gentildonna,
nata in Staiti, residente
in Staiti, figlia del fu Giuseppe
residente in vita in Staiti
e di Vitale Candida residente in
Staiti, i quali mi hanno
richiesto di unirli in matrimonio
il documento sottoscritto,
e dall’esame di questo,, nonché
di quelli già prodotti
all’atto della richiesta delle
pubblicazioni, i quali tutti
muniti del mio visto inserisco
nel volume degli allegati
a questo registro, risultandomi
nulla ostare
alla celebrazione del loro
matrimonio, ho letto agli sposi
gli articoli centotrenta,
centotrentuno e centotrentadue
del Codice Civile e prima ho
domandato alla
sposo se intendi di prendere in
moglie la qui presente
Leocani Teresita Annita, e a questa
se intende
di prendere in marito il qui
presente Papalia Vincenzo
Domenico; ed avendomi ciascuno
risposto
Affermativamente a prima
intelligenza anche
Dei testimoni sottoscriventi, ho
pronunziato in
Nome della legge che i medesimi
sono uniti in matrimonio.
A quest’atto sono stati presenti
Martelli Vincenzo
di anni quaratacinque
proprietario, Romano
Antonio di anni trentacinque
avvocato, Papalia
Giuseppe di anni trentacinque
bettoliere e Spadaro
Antonio di anni quaranta
calzolaio tutti residenti
In questo comune. I documenti
presentati
Sono il certificato del medico
sopra indicato e i
Certificati delle pubblicazioni,
il primo rilasciato
Dall’uffiziale dello Stato civile
di Platì, in data quattro
Di marzo ultimo dal quale risulta
che la prima pubblicazione
Fu registrata il giorno tre marzo
sopra detto e la
Seconda nella domenica successiva
ed il secondo
Rilasciato da me in data di oggi
dal quale risulta che
La prima pubblicazione eseguita
il giorno ventitre febbraio
Di quest’anno senza esservi state
apparizioni.
Letto il presente atto a tutti
gli intervenuti essi
Si sono meco sottoscritti.
Dottor Papalia Vincenzo Leocani
Teresita
Antonio Romano Papalia Giuseppe
Spadaro Antonino
Martelli Vincenzo.
L’Ufficiale dello Stato Civile
A. Margariti
Vincenzo Leocani Segretario
Michele Papalia mi ha corretto anche riguardo l'ultima residenza del dottor fisico situata in contrada Lacchi, residenza appartenuta al suo genitore Francesco e denominata "i Lacchi i Papalia". Il dottor fisico per giungervi si serviva di un destriero bianco e su quello lo ricordava anche il vecchio Michele Papalia nonno del giovane suggeritore. Rendendomi anche insopportabile con la mia pedanteria mi correggo: ho scritto che Francesco Papalia padre del dottore era di Ardore, invece da quel paese, sede di un mandamento, proveniva la madre del dottore, la già citata sopra Signora Teresa Frascà. Basta!